La crescita di un fenomeno si misura anche col numero di articoli e qualità degli stessi che lo pongono al centro di un dibattito. Nel resto del mondo la Gamification sta trainando un fervente dibattito meritandosi articoli sulle principali testate online e cartacee ad un ritmo vorticoso vista l’ubiquità della disciplina applicabile a numerosi aspetta della nostra vita dalla salute alla finanza passando per il marketing ed educazione.
Sabato 15 Ottobre l’edizione cartacea del Corriere della Sera, il più importante e letto quotidiano italiano, ha dedicato una intera pagina al tema della Gamification grazie ad un brillante articolo a cura di Elvira Pollina. Vediamone l’incipit:
“Lo riconoscono anche i più convinti sostenitori del rispetto dell’ ambiente: fare la raccolta differenziata è un’ azione nobile, ma pure una bella scocciatura. The Recycle Bank è un servizio web che è riuscito a trasformare questa incombenza in un gioco. Come? I suoi due milioni di iscritti ricevono un contenitore dotato di chip a radiofrequenza in grado di misurare quanto materiale viene riciclato. L’ informazione viene trasmessa al profilo web di ogni utente che può così dimostrare il suo impegno e valutare quello degli altri. Ma la gratificazione non è solo morale: più si ricicla, più si accumulano punti che danno diritto a premi messi a disposizione da marchi desiderosi di essere accostati a politiche verdi. The Recycle Bank è uno degli esempi più riusciti di gamification , termine che sta a indicare l’ applicazione alla realtà quotidiana di meccaniche e dinamiche tipiche dei videogiochi, nell’ intento di rendere meno gravose le incombenze di tutti i giorni, trasformandole in sfide, con se stessi o con la propria cerchia di amici, grazie al contributo degli ormai onnipresenti smartphone e delle piattaforme di social networking. Si tratta di un approccio cui aziende ed enti pubblici hanno cominciato ad accostarsi con crescente interesse: secondo il colosso della consulenza Gartner, entro il 2015 circa la metà delle organizzazioni interessate a rinnovarsi al proprio interno e a diffondere «buone pratiche» punterà proprio sulla gamification per sostenere questi fini.”
Non senza un pizzico di orgoglio il pezzo inserisce un paio di mie considerazioni su questa nuova scienza e segnala il primo libro da me scritto “Gamification – I Videogiochi nella Vita Quotidiana” che, vi ricordo, avrà ad inizio 2012 un seguito in cui approfondirò la teoria e la pratica della gamification fornendo una guida per chi volesse implementarla nella propria start up o azienda esistente.
Chi fosse interessato a leggere l’articolo integrale può trovarlo al seguente LINK.