La setticemia è una malattia sistemica con alto tasso di mortalità, migliaia di italiani muoiono annualmente per questa tipologia di infezione che affligge principalmente soggetti già debilitati ed anziani. Con alti costi, in termini di vita umana e per il sistema sanitario nazionale, la Sepsi spesso miete vittime anche a causa di una tardiva diagnosi resa a volte difficile da sintomi sottovalutabili.
Per istruire ed allenare i futuri medici ed infermieri, Stanford University School of Medicine ha lanciato un progetto gamificato chiamato Septris. Al di là dell’assonanza col mitico Tetris, questa semplice applicazione testuale sviluppata in html5 -ed in quanto tale fruibile sia da online che mobile- consente di individuare la malattia e curarla in un paziente virtuale. L’abilità degli studenti universitari viene anche premiata con 1 credito formativo valido per il curricula. La convinzione dietro questo progetto è la maggior propensione a memorizzare qualcosa assimilato in un gioco piuttosto che nelle classiche lezioni frontali e studio su testi didattici.
Entrando nel vivo dell’esperienza, sarà possibile scegliere un paziente da curare tra i 2 avatar inizialmente offerti. Di ogni paziente sarà possibile consultare tutta la storia medica, cartella clinica ed esiti esami, a quel punto spetterà al medico trarne una diagnosi ed avviare una serie di cure tra quelle proposte nella parte bassa dello schermo. L’evolversi dello stato di salute sarà immediatamente visualizzabile attraverso un giocoso meccanismo del salire o scendere dell’avatar lungo lo schermo. Più scenderà, più il quadro clinico andrà a compromettersi fino al decesso. In caso contrario scomparendo in alto sullo schermo avremo un paziente dimesso dall’ospedale ed un nuovo subentrerà.
Curato con successo il paziente si arriva alla fase conclusiva dell’esperienza con una domanda a risposta multipla a cui dare la giusta risposta per guadagnare l’agognato credito.
L’idea ha spunti di originalità perchè utilizza il filone dei games for health all’interno dell’ambito accademico. Il progetto presenta un paio di spunti interessanti lato game design con un senso di urgenza sprigionato dal progressivo discendere del paziente lungo lo schermo innescando una vera e propria corsa contro il tempo per salvarlo. Questo è il paradigma del feedback loop qui enfatizzato all’ennesima potenza, il tutto accompagnato con responsi positivi una volta portata a termine la missione. Basta vedere l’immagine sovrastante per trovare una ricompensa in punti virtuali, in gratificazioni testuali e, perchè no, anche un credito formativo.