Da qualche settimana, partendo da Milano e spostandosi verso altre città, in particolar modo della Lombardia, il bike sharing di Ofo e Mobike ha preso il sopravvento. Al di là di tutte quelle che sono le problematiche che stanno accompagnando i servizi, tra cui il vandalismo che punta all’annullamento del servizio, le aziende che si sono fatte promotrici, insieme con il comune di Milano, di tali attività hanno pensato bene di inserire un elemento di gamification al loro interno per cercare di spingere l’utente finale a un corretto utilizzo delle biciclette.
Cerchiamo di spiegare in poche parole il funzionamento di Mobike e Ofo: nella vostra città potrete trovare delle biciclette, completamente libere, pronte per poter essere noleggiate. Attraverso il vostro smartphone potrete o prenotare una bicicletta o sbloccarla non appena la troverete dinanzi a voi: armati, quindi, di fotocamera dovrete scannerizzare il QR code e attendere qualche secondo affinché il lucchetto automatico del mezzo si sblocchi. Una volta sentito il rumore più che riconoscibile potrete salire sulla bicicletta e utilizzarla fino a dove vorrete: quando poi sarà arrivato il momento di lasciarla, vi basterà chiudere il noleggio tramite l’app o, nel caso in cui doveste avere problemi di connessione, utilizzare manualmente il lucchetto andando a comunicare alla bicicletta che il vostro noleggio è terminato. Il costo è davvero irrisorio, perché per la prima mezz’ora Mobike non chiede più di 30 centesimi di euro: l’unico aspetto forse negativo dal punto di vista del pagamento è che dovrete caricare precedentemente il vostro portafogli virtuale, senza poter pagare ogni volta per l’utilizzo fatto del servizio. Detto questo, avrete già intuito sicuramente le criticità di un servizio del genere, che ha già spinto diversi utenti a parcheggiare le biciclette in posti non adeguati o, addirittura, a farle diventare di propria esclusiva proprietà lasciandole in cortili cancellati o persino chiudendoli con dei lucchetti privati, così da poter avere un mezzo sempre a disposizione senza doversi affidare a quella che a volte è una lotteria della localizzazione delle due ruote vicine al posto in cui ci troviamo.
Per cercare di arginare tali problematiche, Mobike ha inserito, come detto poc’anzi, un sistema di gamification basato sui crediti, che andremo a ottenere a ogni buona azione compiuta, e che ci verranno logicamente sottratti ogni volta che compiremo qualcosa di sbagliato. Nella vostra pagina profilo, oltre ai chilometri percorsi, le calorie consumate e l’emissione di CO2 risparmiata viaggiando in bicicletta piuttosto che con altri mezzi, troverete anche la voce crediti, che partiranno, per tutti, da una base di 100, ottenuti in fase di registrazione. Il massimale è di 1000, mentre il minimo è chiaramente di 0: il sistema è decisamente punitivo, perché avere meno di 80 crediti significherà vedere la tariffa di Mobike salire vertiginosamente, arrivando persino a dover pagare 100 euro per 30 minuti, invece dei 30 centesimi citati poco sopra. Insomma, il servizio diventa praticamente inutilizzabile dopo aver perso venti crediti e questo vi spingerà a non poterlo più usare oppure a entrare in possesso di un altro numero di telefono col quale registrarvi al servizio, pratica non proprio immediata. Se ottenere crediti sarà abbastanza lungo come processo, perderli sarà abbastanza immediato: parcheggiare in un’area recintata, quindi l’esempio che abbiamo da poco fatto, vi sottrarrà 20 crediti, utilizzare un lucchetto privato vi porterà immediatamente a zero punti, così come trasportarla illegalmente da un punto all’altro, magari caricandola su un furgone o una macchina (essendo le biciclette fornite di GPS ogni movimento è controllato e, se fraudolento, subito segnalato). Otterrete, invece, un credito per ogni volta che effettuerete una corsa, ogni volta che segnalerete una bicicletta rotta o un parcheggio errato e inviterete un amico a iscrivervi a Mobike: tutte azioni che sono facilmente realizzabili e che vi permetteranno di raggiungere subito qualche credito in più rispetto ai 100 di base. C’è da chiarire che, in ogni caso, superare i 100 non vi porterà ad avere alcun tipo di reward, pertanto l’unico obiettivo è cercare di non scendere a 80, così da non ricevere una sorta di soft ban da quello che è il servizio.
Mobike, però, non finisce qui dal punto di vista della gamification: a Milano e a Firenze, in occasione di Halloween, è stata lanciata un’iniziativa che premiava tutti gli utilizzatori del servizio in base ai chilometri percorsi. Raggiungendo un lungo indicato dai profili social dell’azienda durante la notte di Halloween era possibile scambiare i propri chilometri, quindi quelli indicati nel vostro profilo come percorsi, per delle caramelle, offerte da Haribo: un modo per premiare la fidelizzazione dell’utente, che dietro ai chilometri percorsi, chiaramente, aveva anche una somma di denaro spesa, ricompensata con dei dolciumi. Un modo sicuramente interessante di valorizzare l’utente finale e che, si spera, Mobike possa potenziare nelle prossime occasioni, soprattutto dal punto di vista comunicativo, essendo stata l’iniziativa non perfettamente veicolata e non segnalata in maniera del tutto convinta sull’app stessa. Un inizio sicuramente promettente, da sviluppare nel tempo, e un modo di utilizzare la gamification anche come deterrente al fruire nocivo di un servizio.