The Future of Gaming (Study from Latitude)
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Latitude Research ha recentemente pubblicato uno studio sulla figura del videogiocatore basato su un questionario veicolato a 290 possessori di smartphone, in età compresa 15-54, auto definitisi “gamers”. Viene fuori un quadro variegato e molto diverso dallo stereotipo del videogiocatore asociale al chiuso nella propria stanza. Prendiamo ad esempio le motivazioni che spingono a video-giocare:
– 95% gioca per puro divertimento e relax. E questo è sicuramente il motore primario in virtù della straordinaria capacità di questo medium di creare engagement.
– 56% gioca per socializzare ed incontrare nuove persone. Questo dato sorprende e riflette i nuovi scenari in cui i videogiochi puntano sempre più sulla possibilità di competere e/o collaborare sia offline che online. Facebook, smartphone e tablet hanno accentuato questa strada.
– 47% gioca per raggiungere determinati obiettivi
– 24% gioca per far del bene
Interessante la domanda posta nella ricerca su “come vorresti interagire con i giochi nel futuro?”. I giocatori, che ricordo provengono dal mondo smartphone, sognano un futuro in cui l’esperienza sarà sempre meno intermediata da controllers e periferiche. Il 71% auspica sempre più giochi comandabili mediante il proprio corpo, trend già in atto dal 2006 grazie all’avvento del Nintendo Wii e delle successive perifiche Move per Sony Playstation 3 e Kinect per Microsoft Xbox360.
Ma cosa ne direste se fosse possibile muovere il vostro personaggio su schermo tramite il cervello? Per il 44% degli intervistati è un plausibile scenario futuro al pari dell’ “Internet of the things”, ovvero oggetti connessi in rete in grado di trasferire dati ogni qual volta interagiamo con loro.