Ieri 7 Maggio 2015 ho trascorso una interessante giornata presso l’Università di Torino sul tema della “Città in Gioco”. Ho avuto la fortuna di esporre la mia visione della città del futuro nel segno della intersezione tra Smart City e Gamification per dar vita alla Playable City.
Ho pensato di rendere disponibili le slide dell’intervento.
SmartCity + Gamification = Playable City from Fabio Viola
“Io amo i videogiochi. Da quando ho ricordo (slide piccolo) sono rimasto affascinato dalla loro capacità di tenermi incollato allo schermo, motivarmi, immobilizzarmi come quasi nessun altro strumento inventato dall’uomo. Nel Dicembre del 1987 i miei genitori mi regalarono molto spintaneamente un commodore 64. Da allora i giochi hanno profondamente influenzato la mia vita reale (varie slides).
A quasi 30 anni di distanza, e dopo aver aver avuto la fortuna di lavorare con tante di quelle aziende i cui loghi apparivano all’inizio di ogni sessione di gioco da bambino, continuo ad essere soggiogato dalla capacità che i giochi hanno di guidare i miei comportamenti suscitando differenti emozioni…gioia, rabbia, frustrazione, speranza, altruismo..”Per i più forti di stomaco, il video del mio discorso da 48 minuti!
Un altro passaggio:In un’epoca di profondi cambiamenti sociali, economici e tecnologici anche lo spazio urbano nel quale viviamo, le città, è destinato a mutare per rispondere alle nuove sfide di sostenibilità ambientale ed energetica o ancora alla mobilità e vivibilità degli spazi. Ci attendono sfide immani, l’80% della popolazione mondiale risiederà in aree urbane con sovraccarico di stress sulle attuali infrastrutture viarie, idriche, elettriche e conseguenze significative sull’inquinamento. Eppure c’è un rischio nel percorso verso la città del futuro, la Smart City. La tecnologia, da sola, rischia di aggiungere complessità, freddezza e asocialità se non accompagnata da partecipazione attiva della cittadinanza. Nessun software o hardware apporta miglioramenti senza un adeguato tessuto umano in grado di gestire, pianificare ed utilizzare. E’ per questo che preferisco di gran lunga l’idea di una “Playable City“, un luogo in cui i cittadini siano il fattore abilitante della rivoluzione. L’ amministrazione si apre ai residenti e visitatori per riconfigurare e riscrivere servizi, posti e il racconto collettivo. Cittadini motivati e tenuti insieme dall’idea che la tecnologia possa essere umana, portatrice di benefici concreti, gioiosa e accompagnata da una sana componente di fun. Proprio il divertimento e la gioia, quando ben calati nel design delle infrastrutture ed esperienze quotidiane, modificano i nostri comportamenti verso il meglio.
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