Coinvolgere l’utente al primo accesso

Il momento cruciale di ogni esperienza è il primo contatto. Non importa che si tratti di una applicazione scaricabile dagli store Apple o Google, un sito web o una esperienza fisica, i primi secondi trascorsi dall’utente nel sistema decretano la nascita, o la morte, di un rapporto. La concomitante offerta di milioni di alternative sempre a portata di mano (milioni i siti webs e le apps gratuite disponibili) e il progressivo deteriorarsi della curva media di attenzione nelle nuove generazioni (circa un minuto per i nati tra il 1980-2000 e intorno ai 10 secondi per i post 2000) rendere vitale il porre notevole attenzione sul tema del FTUE (first time user engagement) o come si direbbe in Italia del coinvogimento dell’utente al suo primo accesso.

La fase di onboarding aiuta l’utente a sentirsi parte del sistema, comprenderne le logiche e gli obiettivi e creare sin da subito una connessione emotiva che fungerà da traino per la sua permanenza nel sistema e la successiva monetizzazione. Il mondo della gamification e del game design può fornirci numerose best practices facilmente introducibili in qualunque contesto non gaming. I seguenti consigli sono in ordine sparso:

Coinvolgimento primo accesso

1. NO BARRIERE: Evitare assolutamentehe nei primi momenti il first time user sia esposto ad una pubblicità o ad un processo di registrazione. Questo porta spesso alla fuga dall’esperienza. Ci saranno momenti successivi in cui si potrà chiedere uno sforzo all’utente, ma non nei primissimi minuti

2. SEMPLIFICARE: Rendere semplificati gli obiettivi e le regole dell’esperienza. Inutile mostrare 100 sezioni nei primi secondi, questo disorienterà l’utente. Rendete accessibili solo poche funzionalità così da contribuire alla formazione di una idea di valore e coinvolgimento nella testa dell’utente

3. GOALS: Diamo dei goals all’utente, magari sotto forma di missioni o to do list. Nella fase di onboarding questi sono ottimi strumenti per continuare ad alfabetizzarlo e dare un senso alla sua permanenza. Ideale è mischiare obiettivi di breve periodo ad altri di lungo periodo

4. PERSONALIZZAZIONE: Diamo la possibilità all’utente di personalizzare l’esperienza: caricare una gallery, modificare delle impostazioni, abbellire un avatar e qualsiasi altra azione che renda più vicino alle proprie esperienze il progetto. L’aver impiegato tempo ed energia è una garanzia di ritorno.

5. AZIONE/REWARD: E’ un paradigma fondamentale per coinvolgere l’utente nel primo accesso fino alla sua registrazione. Al primo ingresso chiediamogli di compiere una azione (likare, cliccare, caricare contenuti, votare..), dopo la corretta esecuzione diamogli un premio (punti, una celebrazione testuale/visita, sblocco di una feature, coupon). Poi chiediamogli lo stesso ciclo ma con una doppia azione al termine della quale scatta il reward e solo dopo chiediamogli, possibilmente opzionalmente, di registrarsi per non perdere lo sforzo fin qui compiuto.

6. Tutorial: Mutuato dal mondo del gaming, è fondamentale guidare l’utente nell’apprendimento delle funzionalità dell’app o website. Un tutorial interattivo che consenta al navigatore di esplorare semi-liberamente le funzionalità è un ottimo metodo per fornirgli un quadro di insieme senza obbligarlo a proseguire per tentativi o a leggere una sezione “come funziona”

 

 

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