Negli ultimi giorni hanno preso la ribalta i catastrofisti incoraggiati da trimestrali sotto le attese per Facebook e Zynga, aziende dai destini ancora oggi intrecciati. Il social network ricava oltre il 10% dei propri introiti dall’adv e transazioni effettuate dagli oltre 200 milioni di suoi utenti che mensilmente giocano uno o più titoli da The Ville a Farmville passando per Texas Poker. Il pesante crollo di borsa ha dato fiato a una schiera di persone che parlavano della fine del social gaming etichettandola come una grandissima bolla. A forte smentita, semmai ce ne fosse stato bisogno, arrivano due notizie in grado di sconvolgere pesantemente gli equilibri in gioco.
AMAZON GAME STUDIOS
Il gigante americano dell’e-commerce ha creato una specifica divisione gaming denominata Amazon Game Studios. L’obiettivo è entrare massicciamente in questa crescente industria sviluppando e pubblicando giochi digitali su varie piattaforme. Il primo frutto di questo lavoro è il neo-lanciato Living Classics su Facebook. Il titolo presenta alcuni spunti di originalità dando vita al genere “moving object game”, una variante del più classico hidden object game. Nei vari livelli di gioco bisognerà individuare gli oggetti animati e cliccarci sopra nel minor tempo possibile per avanzare. La particolarità dei Levels risiede nell’utilizzo di ambientazioni tratte da libri come Alice nel Paese delle Meraviglie ed il Mago di Oz, innegabile richiamo al mercato dell’editoria di cui Amazon è alfiere mondiale. A livello di monetizzazione la scelta intrapresa è tanto innovativa quanto rischiosa. Siamo sempre all’interno di un classico free to play ma le transazioni non sono esclusivamente legate alla spesa di soldi reali per ottenere virtual goods e currencies. Ogni livello si compone di 4 aree di gioco, la prima è accessibile gratuitamente, 1 mediante soft corrency chiamata COINS (ottenibile in-game attraverso espletamento di quest, punteggi etc etc.) mentre altre 2 richiedono un investimento in denaro reale per acquistare la hard currency chiamata Cash. I pacchetti vanno da 1 dollaro in cambio di 5 cash a 100 dollari per 660 cash collocando l’acquisto di una singola nuova area di gioco tra 1 e 2 euro!
Andando oltre il primo gioco, l’ingresso di Amazon nel gaming testimonia la validità di una industria tanto in trasformazione quanto in crescita. Con i suoi capitali sarà in grado di portare una ventata di aria fresca nei concept dando vita a forme di contaminazioni in virtù del suo core business.
SKILL GAMES E GAMBLING SBARCANO SU FACEBOOK
Il mondo del gioco d’azzardo ha continuato a crescere a doppia cifra negli ultimi anni in Italia e nei paesi mondiali dove esso è legale. Le legislazioni nazionali hanno conferito numerose nuove licenze e liberalizzato una serie di giochi di abilità e fortuna, soprattutto online, che han contribuito alla creazione di una fiorente industria. Basta farsi un giro su internet e sui cellulari per trovare una ampia offerta di bingo, slot machine, poker games che attraggono quotidianamente milioni di utenti che, nel loro ciclo vitale, spendono in.game oltre 1500 euro.
Questo ricco mercato fino ad ora aveva solo lambito Facebook dove era impossibile ottenere vincite in denaro reale. Nonostante questa limitazione il social gambling è cresciuto tanto come fatturato e numero di utenti grazie a prodotti come Texas Poker di Zynga o DoubleTown tanto da attrarre grossi investimenti da parte dei concessionari gambling nell’ottica di una futura apertura di Facebook a questo mercato.
[LEGGI IL MIO ARTICOLO: VIDEOGAMES + GAMBLING= SUPER MONETIZZAZIONE]
Tutti gli analisti parlavano del 2013 come data di partenza dei giochi cash sul social network ed invece ieri, 7 Agosto, ha debuttato il primo titolo social gambling for Cash in UK. Bingo Friendzy, realizzato da Gamesys in sperimentazione con Facebook, è il PRIMO gioco che consente di vincere soldi reali basandosi sulla meccanica del bingo e delle slot. Il prodotto è accessibile, attualmente, solo ai residenti in UK ed è ovviamente limitato ai maggiori di anni 18.
Non poso entrare nel merito del design e dell’infrastruttura gambling perchè mi è precluso l’accesso al gioco. Dagli artwork presenti nella fan page ufficiale si evince uno stile estremamente cartonesco & teen a dispetto del tema trattato e dell’età over 18 obbligatoria. Altro dato che si evince nella scheda prodotto è la più complessa fase di accesso al gioco. Non più una singola autorizzazione come i normali social games, ma l’obbligo di indicare e-mail, residenza fisica e numero di carta di credito, infatti viene bypassato il sistema dei Facebook Credits. Sembrano sussistere anche delle limitazioni virali, gli stream generati dal gioco saranno visibili esclusivamente ai +18 così come gli advertising
Questa operazione è centrale nel futuro del social network come ha dichiarato la stessa responsabile del gaming europeo Julien Codorniou. Il colosso guidato da Zuckerberg si aspetta un ritorno economico significativo in termini di royaltyes sui volumi giocati, e non parliamo più di un ARPU da pochi euro pro capite ma migliaia e migliaia di euro. Le potenzialità sono incredibili per un paio di semplicissime ragioni. Il costo di acquisizione cliente per un facebook game è intorno a 2 euro in country evolute come UK, mentre lo stesso costo per acquisire un giocatore di bingo online è 100 volte superiore. E’ facile comprendere come il possibile lifetime value su social sarà molto superiore a quello riscontrato fino ad oggi.
Secondariamente Facebook mette a disposizione una serie di funzioni virali (invita amico, stream, app center etc etc) in grado di generare acquisizione organica gratuita.
Questa non è la liberalizzazione del gambling su Facebook. Per poter accedere a questo mondo è necessario essere in possesso di una serie di requisiti e sottostare a varie limitazioni:
– Ottenimento licenza rilasciata da AAMS in Italia ed equivalenti all’estero. Estremamente costose sia per upfront che per requisiti societari. Sostanzialmente inaccesibili ai game developers/publisher
– Attualmente quella di Facebook è una sperimentazione ultra chiusa riservata ad alcune firme gambling limitatamente al territorio inglese
– Il gambling online è vietato in numerose nazioni come USA e Cina.