Mi sono spesso soffermato sui benefici che la Gamification è in grado di apportare al mondo della salute e benessere citando casi come FitBit, Basis Band e Lose It!
Tra i progetti recentemente lanciati da tener d’occhio spicca Keas, start up americana fondata da Adam Bosworth – già padre di Google Hearth e dell’XML in Microsoft – con 10 milioni di dollari in pancia grazie a Ignition Partners e Atlas Venture.
Keas Whiteboard Main Animation from Motion Capture NYC on Vimeo.
Il video riassume il perchè Keas dovrebbe funzionare, la filosofia di fondo del perchè usare la forza del gioco per modificare le abitudini sbagliate di molti di noi. Ho trovato particolarmente efficace il motto “there’s only one power in the world that can change behavior FAST, EFFORTLESSLY and PERMANENTLY”..la risposta è The Power of the Play.
Questo social game è rivolto alle società ed ai loro dipendenti. Un prodotto corporate che mira ad aiutare il mondo business sia nei suoi risvolti umani che finanziari. Gli analisti affermano che il 75% del 2.4 triliardi di dollari spesi annualmente in salute negli USA sono afferibili a problematiche croniche, di cui circa 80% sarebbero risolvibili attraverso un serio programma di prevenzione e cambio di stile di vita alimentare. Keas ha strutturato il proprio gioco per favorire un cambio di mentalità in aree come l’obesità, diabete, pressione alta e monitoring del cuore.
Bisogna anche collocare il contesto di questa business idea. Specialmente nel mondo anglosassone, ma la tendenza si sta espandendo su scala mondiale, le società includono tra i benefit la copertura sanitaria privata. Tutte (o gran parte) le spese mediche sostenute dal lavoratore sono a carico del datore per il quale è fondamentale avere personale sano ed in forma affinchè possa essere altamente produttivo. Già nell’ultimo decennio alcune società illuminate hanno capito l’importanza di programmi benessere creando un centro fitness nell’ufficio o regalando abbonamenti a palestre ed altri sistemi che hanno sia un risvolto sociale (far star meglio il lavoratore) sia economici (arrivare in ufficio in bad mood o andare in malattia), purtroppo tutti questi sistemi hanno fallito non riuscendo a creare engagement.
Ed è qui che si colloca Keas, un modo totalmente nuovo per effettuare questo behavior change sul lungo periodo all’interno di un ambiente giocoso, sociale e cooperativo.
Analizziamo la mia attuale home page per capire bene le meccaniche e dinamiche. In alto a destra si trova lo status utente con numero di punti, livello raggiunto ed ovviamente foto associata all’account. A questo proposito i designer Keas hanno svolto un lavoro stupendo, in linea perfetta con la mia guida pratica alla Gamification. Non viene subito richiesta una registrazione, ma il gioco ci catapulta dapprima in un paio di quiz “Vero o Falso” sul mondo del benessere poi in un velocissimo tutorial testuale in real time che ci spiega le 4 sezioni della home page e solo in fondo ci viene chiesto di inserire: Nome, Cogne, Azienda, email, password e telefono facoltativo. Già queste azioni preliminari ci assegnano dei punti contribuendo da subito a fornire rinforzi positivi per il proseguo dell’avventura salutistica.
La parte centrale della home è occupata dal sistema di Newsfeed dove in tempo reale compaiono le interazioni dei vari utenti con la piattaforma con possibilità di commentare e intervenire.
Sotto lo status appare la sezione EARN MORE POINTS con alcuni suggerimenti per incrementare velocemente il bottino, ad esempio mi viene suggerito di partecipare ad altri quiz sulla salute e mangiare frutta e verdura in cambio di 2 nuovi punti.
Subito sotto troviamo i WEEKLY GOALS, ovvero i 3 obiettivi che ci siamo posti per la settimana (se non scelti da noi ce li assegna d’ufficio il sistema). Nel mio caso dovrò cercare di camminare almeno 3 volte x 20 minuti questa settimana, sostituire per almeno 3 volte il mio solito spuntino con uno dietetico ed, infine, dormire almeno 8 ore per 3 volte. Di fianco al challenge appare una progress bar che indica lo stato di avanzamento.
In fondo trova spazio la sezione CHALLENGE, accessibile esclusivamente se si fa parte di un team di 6 persone. Se non abbiamo altri amici iscritti non c’è problema, il sistema offre tre soluzioni veloce. Invitare amici reali, un listato di persone senza team ed una panoramica delle “squadre” che non hanno ancora raggiunto il quorum. Le sfide proposte saranno di natura collettiva, tutti dovranno concorrere per sbloccare la missione.
I punti così accumulati possono servire come mera soddisfazione personale o riscattati con vari premi laddove l’azienda in cui si lavora ha aderito ufficialmente all’iniziativa (un fee corporate mensile è richiesto). Il dipartimento di risorse umane potrà ancora irrobustire la busta paga di quei dipendenti che si dimostrano particolarmente virtuosi in fatto di salute e benessere.
Il roll out pubblico è iniziato lo scorso 3 Giugno, ma nell’ultimo anno alcune aziende selezionate hanno avuto accesso al beta testing dando vita ad una serie di metriche condivise:
- Il sistema virale di inviti è stato utilizzato in eccesos dal 60% degli aderenti alla beta.
- Tra le persone che hanno dichiarato di aver perso peso, il calo medio è stato di circa 2.5 kg
- Il numero degli individui fisicamente attivi è cresciuto del 50%
- Le persone che mangiano frutta e verdura sono salite dal 37% al 73%
- 50% ha aumentato il consumo di cereali
- 90% di tutti i partecipanti vorrebbero giocare ancora e il93% lo raccomanderebbe ai clienti
Spostare l’asse da una applicazione B2C ad una b2b oriented può essere un business model vincente. I dipendenti possono iscriversi gratuitamente e partecipare alla viralità portando dentro colleghi. Entrato in circolo l’azienda, o spontaneamente o spintaneamente, parteciperà pagando all’iniziativa redendolo di fatto un tool interno per incentivare produttività e salute.
Grazie Fabio, speriamo trovare delle società in Italia con cui possiamo giocare 🙂
G.Kassabgi
Founder & CEO, Keas.com