Siete degli assidui guidatori di auto? Avete mai dovuto frenare all’improvviso per un ostacolo non visto? Avete paura quando salite nell’auto del vostro amico guidatore distratto o nervoso? Ecco intervenire la gamification in vostro aiuto.
A parte l’incipit scherzoso, l’argomento che approfondiamo oggi è dei più seri e importanti: la distrazione alla guida è un fattore di grande rischio per l’incolumità, e l’azienda americana Cambridge Mobile Telematics Inc.
ha avuto l’intuizione di applicare la gamification ad una app apposita che affronti il problema.
L’app si chiama DriveWell e intende sfruttare i dati dell’analisi comportamentale elaborati dall’ intelligenza artificiale come input per un esperienza gamificata per insegnare uno stile di guida più virtuoso.
Il funzionamento L’uso dello smartphone è indicato come l’abitudine più pericolosa alla guida perché i tempi di reazione in caso di emergenza sono superiore anche a quelli in stato di ebrezza, e necessiterebbero di 20 metri di spazio di anticipo per poter intervenire. Nono stante questo sia stato ricordato in mille modi e regolarmente scritto sui tabelloni delle autostrade, è abitudine comune di quasi tutti utilizzare il cellulare, non fosse altro per cercare dei point of interest sul navigatore. DriveWeel tenta di scoraggiare questo uso continuato del cellulare in auto mediante una serie di metriche valutate quando la app è attiva. Si tratta di contare il numero di volte che sblocchiamo il display, il numero di volte che accediamo alle app e quando scriviamo sulla tastiera virtuale. L’accelerometro e il gps vengono invece usati per valutare la frequenza ed entità delle frenate e la velocità media comparata ai limiti.
All’app viene abbinato un tag wireless da applicare sul parabrezza che si collega al telefono per memorizzare i dati fungendo da “scatola nera” riutilizzabile in caso di incidenti.
Questa quantità di informazioni viene collezionata per valutare la nostra “qualità” di guida, e l’informazione è utile soprattutto per le agenzie assicuratrici che in diversi paesi stanno adottando il sistema di Cambridge Mobile Telematics per distinguere clienti virtuosi e modellare le tariffe.
Perchè la gamification
La gamification è fondamentale in questa app per incentivare i clienti al suo utilizzo. Il sistema lavora sul database di dati accumulato generando un punteggio finale che valuta come freniamo e come acceleriamo (costanza di guida, stile nervoso), quanto superiamo i limiti e quanto usiamo il telefono (valutazione del rischio) e la nostra capacità di gestire curve e deviazioni (capacità di reazione).
I punteggi sono mostrati graficamente, puntando sul reward immediato, e contribuiscono nel tempo all’ottenimento di badge del “buon guidatore”.
Esiste anche la componente social, perché l’utente può confrontare la sua abilità di guida con gli altri utilizzatori, con criteri geografici o nazionali (il miglior guidatore della tua città per esempio).
La app stessa propone sfide ai guidatori per determinare il più virtuoso in determinate tratte o date. Questo sistema, se solo fosse già diffuso in Italia, avrebbe favorito enormemente il tracciamento degli spostamenti durante la quarantena Covid-19 di cui abbiamo parlato qui.
Un esempio di applicazione della gamification fra i più virtuosi che abbiamo finora documentato, per la capacità di incentivare un monitoraggio sulla sicurezza che sicuramente con altre metodologie viene visto con sospetto e insofferenza dagli utenti. Onestamente ci sbilanciamo sperando che questo tipo di pratiche si diffondano e vengano incentivate dalle assicurazioni.
A cura di Valter Prette