Li viviamo con una frequenza sempre più elevata e preoccupante e i dati lo confermano: solo nel 2017, disastri e calamità naturali dettati da un tempo meteorologico sempre più bizzarro e mutato hanno causato la morte di oltre 9 mila persone in tutto il mondo, oltre a 270 miliardi di euro di perdite. In un contesto dove l’aumento globale delle temperature non può che portare tragiche conseguenze, è nato il progetto I-REACT, finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal centro di ricerca Istituto Superiore Mario Boella.
Rilasciata il 13 ottobre 2018 e aggiornata il 7 novembre, si tratta di una app per Android e presto anche per Ios, con l’obiettivo ambizioso di fornire tecnologie digitali che rendano i cittadini sempre più attivi nel processo di prevenzione e gestione delle emergenze.
Ecco cosa accade nel momento in cui scarichiamo questa app gratuita:
- Dopo una breve registrazione, dovremo attivare il geolocalizzatore per rilevare la nostra posizione e scaricare i contenuti più importanti della zona in cui ci troviamo. Inoltre potremo personalizzare il nostro account brevemente e in modo non particolarmente dettagliato
- Nella schermata principale, troviamo diverse icone tutte raggruppate in uno spazio relativamente limitato, grazie alle quali possiamo accedere a diverse funzioni: è possibile inviare foto geolocalizzate sui fenomeni che stiamo osservando, quiz per scoprire la nostra conoscenza in fatto di cambiamenti climatici, l’opzione “mappa e previsioni” e altre ancora, legate alla condivisione sui social
- Questi ultimi hanno particolare importanza, soprattutto i dati di Twitter: l’applicazione filtra i tweet rilevanti in tempo reale, per offrire agli utenti solo contenuti relativi alle situazioni di emergenza che si verificano intorno a loro e ne rende possibile la verifica e la convalida finale
Per alimentare la proattività, questo meccanismo è affiancato da un sistema di gamification, finalizzato al coinvolgimento degli utenti che possono ottenere punteggi per le azioni svolte, migliorando la propria affidabilità man mano che si utilizza l’applicazione stessa. Questo consente inoltre di sbloccare contenuti informativi sempre più dettagliati, come mappe di rischio relative ad alluvioni, incendi ed eventi meteorologici estremi.
Come è giusto che sia, la app dà maggiore importanza alle opzioni disponibili e meno al design, come si nota dalla personalizzazione del profilo o dall’organizzazione grafica delle icone e degli spazi in generale. Gli elementi di gamification non sono molto elevati quanto quelli di engagement, già per definizione piuttosto alto, se consideriamo la funzione di questa app. Possiamo considerarla vicina a logiche di gaming guardando ai punteggi accumulati di volta in volta, postando foto, reagendo a eventi intorno a noi, per passare da “Rookie” a “Watcher” e scalare sempre più la classifica nelle categorie “Apprendimento”, “Reporter” e “Revisore”. Non mancano nemmeno i premi mensili, ottenibili macinando punti come ricompensa per il nostro lavoro svolto.
A sostegno dell’importanza del tema trattato, sono state stabilite misure di verifica per evitare la propagazione di contenuti “fake”, grazie a un processo che prevede una prima fase di verifica da parte degli utenti che possono promuovere o meno i “report” altrui ed una validazione finale degli organi preposti alla gestione delle emergenze, fatta sui contenuti ritenuti attendibili dalla comunità. L’app non è stata pensata solo per le emergenze, ma anche per prevenire, affinché i cittadini siano ben informati sui rischi e su come affrontarli al meglio. Per questo vi sono diversi suggerimenti e quiz utili per conoscere ed affrontare meglio alluvioni, incendi ed altri eventi atmosferici estremi.
I dati generati dalla comunità attraverso l’app e i social media sono solo uno dei canali informativi che la piattaforma BigData alla base di I-REACT permette di gestire in tempo reale. Il sistema di supporto alle decisioni ed i relativi modelli di Intelligenza Artificiale, si basano infatti sull’aggregazione di dati meteorologici, dati di climate-change, osservazioni satellitari e ad una serie di ulteriori tecnologie innovative quali bracciali indossabili, droni ed occhiali intelligenti.
Purtroppo però ci sono dei nei abbastanza evidenti e complicati: l’applicazione ha rilevato dei tempi di risposta abbastanza lenti, una caratteristica che dovrebbe essere evitata considerando l’urgenza alla quale bisogna reagire proprio con i “report” in tempo reale da inviare. La lentezza si riscontra nel funzionamento in generale, non in relazione a una funzionalità specifica. Un peccato per una app che dovrebbe essere decisamente “reattiva”, ma che rimane indiscutibilmente un progetto molto utile e sempre più perfezionabile.
Articolo a cura di Francesca Sirtori.