Gamification

Gamification Deck: Meccaniche Base per l’Engagement ep. 1

La settimana scorso sul blog è stata presentata la prima versione di uno strumento utilissimo per progettare l’innovazione culturale. Nelle prossime settimane rilasceremo, anche, un canvas universale per ogni attività commerciale e non.

Progettare un’esperienza che sia coinvolgente e che crei un’impatto significativo è un percorso che richiede tempo e risorse. Grazie alla gamification è possibile prendere in prestito da progetti ed esperienze ludiche e videoludiche, elementi di design in grado di aumentare il livello di coinvolgimento degli utenti, anche in contesti non ludici come ad esempio il marketing, l’apprendimento, la selezione del personale o la salute.

Questo post inaugura una serie di articoli che saranno dedicati a un aspetto chiave per chi intende innovare prodotti e servizi con la gamification e la progettazione basata sul coinvolgimento o “engagement focused design“: le meccaniche di base.

Ogni articolo della serie proporrà un set di meccaniche e, per ciascuna di esse, informazioni utili a utilizzarla in modo corretto per propri progetti.

La scelta delle meccaniche più adatte al tipo di utenti e alla fase del percorso in cui si trovano, è certamente uno degli aspetti chiave per il successo di progetti pensati secondo le logiche della gamification.

Uno dei falsi miti più popolari sulla gamification è quello secondo il quale, il semplice impiego di meccaniche quali punti esperienza, distintivi digitali, classiche e livelli basterebbe ad aumentare il coinvolgimento in modo quasi automatico.

Ogni meccanica è utile e adatta in specifici contesti e può fare la differenza se viene introdotta nel momento giusto -rispetto al livello di esperienza dell’utente- e se è applicata nel modo corretto.

Questa regola è valida per tutte le meccaniche prese in prestito dal mondo dei videogiochi: se un elemento funziona in un videogioco di successo, non è detto che questa condizione sia verificata per un progetto che si rivolge a un pubblico diverso e specifico.

Il modo migliore per non sbagliare, è sempre quello di porsi le domande giuste: in un articolo ho proposto una piccola guida proprio su questo aspetto chiave.

Iniziamo ora ad analizzare le prime meccaniche base del mazzo progettato e utilizzato da Fabio Viola per la formazione e per la realizzazione di prodotti di successo.

1 – Achievement/Badge

La meccanica base “achievement/badge” è anche nota in italiano con l’espressione distintivo.

La meccanica consiste nell’introduzione di elementi che costituiscono una rappresentazione fisica o digitale di un obiettivo conseguito. Questo elemento è introdotto nell’esperienza per guidare i comportamenti dell’utente e generare senso di progressione e sfida. I distintivi vengono aggiornati progressivamente nel corso dell’esperienza.

Un esempio di utilizzo di questa meccanica è il rilascio del distintivo di “fotografo” all’utente di una community che pubblica 10 scatti. Il portale web Khan Academy utilizza questa meccanica per riconoscere all’utente gli sforzi di apprendimento e per celebrare importanti traguardi di fedeltà, nel tempo.

Khan Academy e alcuni esempi di badge o distintivi

Questa meccanica, se usata correttamente può comportare vantaggi in termini di coinvolgimento, comportamenti e fidelizzazione.

Le dinamiche introdotte grazie all’impiego di questa meccanica sono:

  • Collezionare
  • Esplorare
  • Ragionare per obiettivi
  • Imprevedibilità

L’utilizzo di questa meccanica è utile per esperienze che si rivolgono a utenti di tipo explorer e achiever, e in particolare a utenti nuovi e regolari (per ulteriori informazioni puoi fare riferimento al canvas innovazione culturale).

Il distintivo, di norma, viene visualizzato nella sezione profilo dell’utente e può essere condiviso sui social network.

2 – Appointment Dynamic

La meccanica base “appointment dynamic” è anche nota in italiano con l’espressione appuntamenti.

La meccanica consiste nell’introduzione di uno schema ricorrente che spinge l’utente a rientrare costantemente nel sistema in orari e date specifici, al fine di ottenere un vantaggio. Il mancato appuntamento lascia invariato, di norma, lo status dell’utente; in rari casi può portare ad una penalizzazione.

Un esempio di utilizzo di questa meccanica è costituito dalla possibilità di ottenere la rigenerazione di una vita ogni 4 ore, che può essere sfruttata solo effettuando l’accesso al sistema esattamente alla fine del conto alla rovescia o countdown.

Questa meccanica, se usata correttamente può comportare vantaggi in termini di tasso di ritorno e fidelizzazione.

Le dinamiche introdotte grazie all’impiego di questa meccanica sono:

  • Paura di perdere
  • Socialità

L’utilizzo di questa meccanica è utile per esperienze che si rivolgono a utenti di tipo achiever, killers e socializer, e in particolare a utenti nuovi, regolari e veterani (per ulteriori informazioni puoi fare riferimento al canvas innovazione culturale).

L’appuntamento è associato, di norma, a un conto alla rovescia che comunica all’utente in modo molto preciso quanto manca allo scadere del tempo.

3 – Auction

La meccanica base “auction” è anche nota in italiano con l’espressione asta.

La meccanica consiste nell’introduzione di elementi che consentono all’utente di partecipare a vere e proprie aste, grazie alle quali è possibile aggiudicarsi beni o servizi a disponibilità limitata. Le aste, se utilizzate correttamente all’interno di un progetto, stimolano logiche di contenuti prodotti dagli utenti ed un vero e proprio mercato interno al servizio.

L’esempio più popolare dell’utilizzo di questa meccanica è il sito web ebay.it, completamente strutturato intorno ad una logica di aste tra utenti, regolate da feedback e livelli di affidabilità.

Questa meccanica, se usata correttamente può comportare vantaggi in termini di revenue, engagement e User Generated Content (UGC).

Le dinamiche introdotte grazie all’impiego di questa meccanica sono:

  • Imprevedibilità
  • Collezionare
  • Sfidare
  • Paura di perdere
  • Socialità

L’utilizzo di questa meccanica è utile per esperienze che si rivolgono a utenti di tipo killer, achiever e socializer, e in particolare a non utenti, utenti nuovi, regolari e veterani (per ulteriori informazioni puoi fare riferimento al canvas innovazione culturale).

4 – Avatar

La meccanica base “avatar” è anche nota in italiano con l’espressione rappresentazione grafica e virtuale di un utente.

La meccanica consiste nella possibilità concessa all’utente di riproduzione di figure reali o immaginarie. Gli avatar creano una forte componente emozionale (teoria dei Neuroni a Specchio) ed impattano positivamente sull’esperienza di gioco.

Un esempio di utilizzo di questa meccanica è la possibilità, offerta da molti videogiochi, di creare e personalizzare il proprio alter ego stimolando una associazione e un legame viscerale.

Questa meccanica, se usata correttamente può comportare vantaggi in termini di personalizzazione e revenue.

Le dinamiche introdotte grazie all’impiego di questa meccanica sono:

  • Collezionare
  • Esplorare
  • Socialità
  • Imprevedibilità

L’utilizzo di questa meccanica è utile per esperienze che si rivolgono a utenti di tipo socializer, killer, explorer e achiever, e in particolare a non utenti, utenti nuovi, regolari e veterani (per ulteriori informazioni puoi fare riferimento al canvas innovazione culturale).

Appuntamento al prossimo articolo della serie Gamification Deck: Meccaniche Base per l’Engagement!

Stories Instagram diventano videogioco – Il caso Ford

Pensate non sia possibile realizzare un videogioco tramite le storie di Instagram? Nessuna console, nessun pc gaming, nessun controller, eppure Ford è la prima azienda ad aver sperimentato questo tipo di intrattenimento per gli utenti della sua pagina Instagram!

Ford Racing Stories | Ford Italia - YouTube

Andando sull’account ufficiale Instagram di Ford Italia, scorrendo in basso nelle stories troverete Racing Stories e, cliccandoci sopra, sarete catapultati nel primo videogame realizzato in questo modo a dir poco innovativo. Come si gioca? Ogni storia di Instagram vi spiegherà cosa fare, mentre sullo sfondo avrete un bolide preimpostato nel video da ‘spingere’ sul circuito di Le Mans. 

Ford Racing Stories Ford Italia - YouTube

L’idea di gameplay è molto simpatica e punta a farvi interagire in modo sempre diverso con la storia, utilizzando azioni semplici ed intuitive. All’inizio vi sarà chiesto di alzare il volume per non perdervi suoni e comandi, mentre subito dopo dovrete pigiare sull’emoticon fire 🔥 per accellerare alla partenza. Il gioco prosegue con altre interazioni come ad esempio “scorri in su e clicca 💯” per guadagnare velocità.

Ford Italia lancia un simulatore di guida su Instagram Stories


Molto simpatica anche l’interazione per la frenata in curva: con un tap continuo sullo schermo, l’utente scorrerà velocemente le stories, simulando una vera e propria frenata. In seguito il gioco permetterà sempre tramite le stories di passare alla guida in prima persona, cambiando inquadratura dell’abitacolo. Una volta portata a termine la gara potrete farvi un bell’appluso con l’emoticon 👏 e scoprire di più sul progetto Fordzilla con uno swipe in alto sullo schermo del vostro cellulare. 

Fordzilla team, Ford all'assalto degli "esport" - la Repubblica

Il Fordzilla Team italiano è composto da e-racer, la cui selezione è iniziata alla Milano Games Week 2019 e si pone come obiettivo quello di competere ai massimi livelli dello sport elettronico, cercado di sfruttare l’esperienza dell’Ovale Blu nelle corse del mondo reale. Racing Stories su Ford Italia incarna lo spirito del Fordzilla Team con l’intento di trasmettere l’adrenalina tipica delle corse virtuali e far conoscere allo stesso tempo il progetto videoludico competitivo del marchio Ford nel mondo dei “motori elettronici”.

 

 

RICHIEDI UNA CONSULENZA

Gamification come arte del coinvolgimento

“Dimmi ed io dimentico, mostrami ed io ricordo, coinvolgimi ed io imparo”

Uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, Benjamin Franklin, intuì già nel 1700 l’importanza di costruire una nuova società intorno al tema del coinvolgimento.  Un mondo basato sull’istanza del voler fare in antitesi con il dover fare che ha permeato gli ultimi tre secoli della nostra esistenza. Un lungo periodo storico contrassegnato come “Rivoluzione Industriale” che ha riscritto la storia dell’uomo.

Gamification coinvolgimento libro

La creatività, l’originalità e l’unicità di artigiani, orafi, calzolai, sarti e maestranze dell’epoca pre-industriale venne meno a favore  delle produzioni di massa. Ogni prodotto diventa uguale all’altro, ogni processo tende a ripetersi ciclicamente, un prodotto non conforme si considera uno scarto da eliminare. Efficienza, efficientamento ed utilitarismo come principi ispiratori di un periodo storico fortemente contrapposto alle epoche precedenti in cui ogni prodotto e servizio era pensato e realizzato dalla maestranza su richieste specifiche ed individuali della committenza. 

Il XXI secolo riporta al centro il tema della personalizzazione delle esperienze, l’unicità del gesto, la creatività come basi di una società post industriale in cui il coinvolgimento diventa pre-condizione necessaria. D’altronde sin dalle sue origini terminologiche nella lingua latina, emerge chiaramente la dicotomia che accompagna il nostro vocabolo. Il verbo composito  convolvo, convolvis, convolvi, convoltum, convolvere presenta principalmente due accezioni di significato. Da una parte avvolgerci, avviluppare, ricoprire,  dall’altra sconvolgere. Da una parte un senso positivo di immersione in qualcosa o qualcuno, dall’altra un momento in cui si attua un cambiamento per pochi minuti o per tutta la vita[1].

Acquista L’Arte del Coinvolgimento

 

Una persona coinvolta presenta alterazioni fisiche e psicologiche.  I comportamenti tendono a cambiare  spontaneamente verso uno stato di propensione positiva e partecipazione attiva. Quando impegnati in qualcosa che amiamo e desideriamo, le ore volano via velocemente: in questi momenti diventiamo più concentrati, sereni, creativi e felici, tendiamo a dare il massimo ed a sviluppare soluzioni creative. Migliora la nostra propensione sociale, collaboriamo più facilmente e tendiamo a memorizzare le informazioni nella memoria a lungo termine. Non è un futuro utopico, già oggi una parte della quotidianità di miliardi di individui è incardinata intorno a questo principio.

Da una parte i dati ci raccontano l’attuale scollamento tra le nuove generazioni e strutture basate sull’idea del dover fare come la scuola, il lavoro, le istituzioni pubbliche, dall’altro esperienze come videogiochi, social network, Ebay, Wikipedia tratteggiano una idea di XXI secolo totalmente incardinata intorno ai principi dell’attività volontaria, partecipazione attiva e coinvolgimento. Esperienze che nascono CON e PER i pubblici in cui avviene una progressiva cessione di potere dall’”alto” verso il “basso”.

Coinvolgimento come agente di interscambio verso forme di intelligenze collettive e connettive in risposta ad una visione tecnologica e tecnicistica del futuro. Una Playable City in antitesi ad una Smart City.

E’ una strada non priva di ostacoli, coinvolgere i pubblici significa, prima di tutto, rinunciare ad una parte della sovranità e potere nelle mani di decision maker, politici, direttori, curatori e manager. E’ doloroso, ma non esiste altra strada per ripensare dalle fondamenta il nostro mondo e renderlo un posto in cui le future generazioni potranno esprimersi pienamente. 

[1] Fabio Viola e Vincenzo Idone Cassone, “L’Arte del Coinvolgimento”, Hoepli, 2016

Gamification: Canvas Innovazione Culturale 1.0

Il Canvas Innovazione Culturale è uno strumento utilissimo per la progettazione di esperienze innovative e coinvolgenti in ambito culturale.

Canva Innovazione Culturale – Fronte

La versione 1.0 del documento (quella disponibile su questo sito è una versione precedente e comunque ormai rivisitata) è disponibile gratuitamente per il download dal sito web www.tuomuseo.it ed è rilasciato con licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.

Il Canvas Innovazione Culturale è rilasciato con licenza Creative Commons

Il canvas è stato progettato da Fabio Viola, uno dei massimi esperti a livello mondiale di gamification e game design, e condensa in un unico documento la maggior parte degli aspetti fondamentali da considerare e curare nella definizione di progetti di successo.

Il procedimento e gli strumenti descritti nel Canvas Innovazione Culturale sono gli stessi che Fabio Viola e il suo team di sviluppo hanno utilizzato per la progettazione e la creazione di esperienze coinvolgenti e di successo per importanti realtà culturali come ad esempio Father and Son (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), A Life in Music (Teatro Regio di Parma), Past for Future (Museo Nazionale Archeologico di Taranto).

Canva Innovazione Culturale – Retro

La Struttura del Canvas

Le tre sezioni principali della prima facciata del canvas

Il canvas consiste in un documento PDF in formato A3 da stampare in bianco e nero su due facciate.

La prima facciata è suddivisa in tre sezioni: i dati generali di progetto (1), un percorso di innovazione che propone più di 30 fra stimoli di riflessione e attività (2), un breve questionario per valutare i costi di progetto, la sostenibilità economica e l’impatto a livello culturale e sociale (3).

La seconda facciata è suddivisa in otto sezioni: le prime 6 costituiscono stimoli di approfondimento di tappe del percorso di innovazione disponibile nella prima facciata, la settima riporta tutti i riferimenti necessari per procurarsi strumenti utili nelle fasi di brainstorming e l’ottava riporta alcune informazioni sulla versione del documento e sulla licenza di utilizzo.

Come Utilizzare il Canvas

I vari stimoli proposti dal percorso di innovazione culturale riportato sul canvas, vanno letti e sviluppati dall’alto verso il basso a partire dalla colonna più a sinistra, procedendo poi alla colonna successiva.

Ogni stimolo è identificato da un’etichetta titolo (A) e da una breve descrizione di dettaglio (B). Alcuni settori presentato un’icona che invita a valutare l’approfondimento collegato e disponibile sul retro del canvas (C); l’indice numerico permette di associare inequivocabilmente lo stimolo con il rispettivo approfondimento.

Nelle colonne dalla terza alla quinta, è possibile trovare nei settori, indicazioni relative a strumenti utili (D) per attività di brainstorming, principalmente costituiti da deck, ovvero mazzi di carte disponibili per l’acquisto online e molto utili per aumentare il livello di efficacia di sessioni creative, in fase di sviluppo.

La struttura del percorso di innovazione è semplice e intuitiva

Contenuti aggiuntivi

Il canvas propone, in alcune sezioni, codici QR che possono essere inquadrati con la fotocamera di un semplice smartphone e che rimandano a contenuti di esempio o necessari, disponibili online.

Nella sezione Pitch ad esempio, i codici QR rimandano a 3 esempi significativi di pitch elaborati da quelle che un tempo erano startup e che oggi sono realtà molto affermate del calibro di AirBNB.

Un esempio di codice QR nella sezione Deck, sul retro del canvas

Nella sezione Deck, sul retro del canvas, si trovano tre codici QR: i primi due rimandano alla pagina di acquisto dei mazzi di carte MethodKit (set Progetti e Marketing/PR) mentre il terzo è in fase di definizione e consentirà di acquistare, non appena sarà disponibile per il pubblico, il mazzo Engagement Deck progettato da Fabio Viola e costituito da 100 carte con meccaniche fondamentali e contenuti esclusivi.

Il Canvas Innovazione Culturale e i materiali di supporto costituiscono un vero e proprio kit di innovazione pensato per realtà culturali di qualsiasi tipo ed entità.

Il punto di forza è certamente costituito dal fatto che si tratta di un percorso collaudato e che ha consentito di creare prodotti ed esperienze di grande impatto e rilevanza a livello internazionale.

I risultati raggiunti da un videogioco come Father and Son, testimoniano l’efficacia di un metodo che grazie a dinamiche e schemi ispirati al mondo dei videogames è in grado di generare esperienze fisiche e digitali uniche, efficaci e coinvolgenti.

Father and Son audience engagement canvas

Sei pronto per progettare esperienze innovative? Non resta che scaricare il Canvas Innovazione Culturale!

Gamification nell’educazione alimentare

Il rapporto tra educazione alimentare e gamification si è intensificato negli ultimi anni. L’aumento quantitativo e qualitativo del cibo ha portato con se una accelerazione sulle logiche di coinvolgimento per veicolare corretti stili di vita (slow foood, km0, biologico) ed, al contempo, per migliorare le performance di vendita di catene di ristorazione veloce e produttori di cibi pronti.
Oggi ci sediamo sulla poltrona dei “buoni” e presentiamo due approcci all’educazione alimentare dei teenager e dei bambini studiati da Viteco e dalla nostrana Coldiretti.


Viteco opera da oltre un decennio nell’ambito dei progetti europei finanziati per affinare educational games che diventino strumenti nelle mani dei professionisti del settore del recupero scolastico, dell’ecologia e della salute pubblica.

serious games food

Il vantaggio di un educational game è quello di facilitare la socializzazione ed il confronto culturale estrapolando le distanze linguistiche e velocizzando l’apprendimento.
Oltre ad altri giochi su tematiche di ampio respiro che eventualmente visioneremo in futuro, Viteco ha pensato al giocoJunk Foodper il progetto “#MissionEurope”, cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea.

junk food gamification

Nel gioco prendi le veci di un Re alieno che vuole sperimentare svariati cibi del mondo umano. Lo scopo del giocatore è scegliere solo alimenti sani ed evitare il cibo spazzatura fra quelli che volano per lo schermo.
Associare una scelta salutare ad un punteggio e al reward immediato ottenibile in un videogioco è un concetto semplice ma molto efficace in un panorama videoludico dominato da obiettivi spesso non etici ed è un concetto che pensiamo andrebbe esplorato e finanziato ulteriormente per approdare su piattaforme massive come le console.

L’associazione degli imprenditori agricoli Coldirettiha presentato il progetto di educazione alimentare “cibo sano per ogni bambino” con l’adozione della realtà virtuale.
L’applicazione offre un viaggio immersivo tramite visori OculusGo, per apprendere i percorsi produttivi del miele, del latte e delle uova, presentati con video a 360 gradi prodotti da Carraro Lab.

realtà virtuale educazione alimentare

Gli studenti della scuola primaria, a cui il progetto è rivolto, si ritrovano nelle campagne in compagnia di animali e in strutture che purtroppo dal vivo difficilmente visiteranno mai.
Possiamo per esempio vestirci con la tuta dell’apicoltore e scoprire come si forma il miele, o sederci accanto alle galline che covano per poi seguire le uova sui nastri trasportatori fino all’inscatolamento.
Il meccanismo vincente della gamification usato in questo caso è lo storytelling ad azione libera: si interagisce cioè con un ambiente liberi di esplorarlo, piuttosto che seguire l’iter di una narrazione da documentario, con un’efficacia che gli sperimentatori dicono essere enormemente superiore in termine di nozioni apprese. La gamification è usata sapientemente come strumento per “potenziare” le capacità di apprendimento, senza bisogno di ranking e badge di riconoscimento come visto invece nel gioco precedente.

Con queste due esperienze edificanti abbiamo dato voce agli esperti della buona alimentazione che hanno sposato con entusiasmo la gamification e il serious gaming, ma a breve dovremo cedere il palcoscenico agli esperti “della golosità” che come vedremo sono ancora più bravi ed inventivi nello sfruttare engagement e leve social per attirarci nelle tanto demonizzate case del junk food. Chi porterà più adepti alla propria “tavola”?

 

A cura di Valter Prette

Gamification e Innovazione Culturale: un Canvas per Progettare Esperienze Coinvolgenti

Uno degli ambiti in cui l’impiego di logiche di gamification sta dando risultati confortanti e incoraggianti è certamente quello dell’innovazione culturale. Father and Son, videogioco ideato e creato per il Museo Archeologico Nazionale di Napoli dall’Associazione Culturale TuoMuseo con il coordinamento di Fabio Viola, con più di 4 milioni di download, è certamente l’esempio più rappresentativo di come la contaminazione fra cultura e videogiochi possa risultare in esperienze coinvolgenti di grande successo.

Una schermata del gioco Father and Son realizzato per il MANN

Luoghi d’arte, istituzioni culturali, iniziative ed eventi, in questa prospettiva si trasformano da semplici esperienze di fruizione, a contesti in cui ogni utente disegna il proprio itinerario, compie scelte significative e può fornire un contributo significativo.

La fase di progettazione di ogni esperienza culturale è quindi cruciale e richiede grande attenzione a elementi che, se trascurati o tralasciati, possono incidere notevolmente sul ritorno di ogni investimento e sugli indicatori di successo di un progetto.

Il modo migliore per fare innovazione culturale e progettare esperienze coinvolgenti, è quello di affidarsi alla guida di chi si occupa di questo quotidianamente in modo efficace.

Uno degli strumenti che non può mancare nella cassetta degli attrezzi di chi deve progettare esperienze culturali in modo innovativo, è certamente il Canvas di Innovazione Culturale.

Il Canvas è stato ideato da Fabio Viola, esperto di gamification e autore di esperienze culturali di grande successo; è disponibile per il download sul sito web dell’Associazione Culturale TuoMuseo.

Il Canvas Innovazione Culturale ideato da Fabio Viola

Il Canvas di Innovazione Culturale è suddiviso in diverse sezioni:

  • la prima sezione consente di indicare i dati generali di progetto
  • la seconda sezione guida la riflessione sulla progettazione con stimoli specifici, in una logica che parte dalle caratteristiche dello scenario di riferimento fino ad arrivare all’elaborazione di un pitch di presentazione dell’iniziativa, passando per attività pratiche da svolgere con il supporto di ulteriori strumenti
  • la terza sezione riguarda gli aspetti di sostenibilità economica dell’iniziativa, i risultati in termini di impatto culturale e sociale e un’indicazione circa la scalabilità del progetto.

Sezione 1

La prima sezione del canvas contiene i campi relativi ai dati generali di progetto, ovvero la data di elaborazione del prospetto, il team di riferimento (lo strumento è spesso utilizzato in workshop e percorsi formativi che prevedono attività a gruppi) e il tipo di contesto che ospiterà l’esperienza (ente no profit o realtà profit).

La sezione 1 del Canvas Innovazione Culturale

Sezione 2

La seconda sezione del canvas è costituita da una matrice con 37 celle distribuite su 5 colonne, ciascuna delle quali propone una lente attraverso cui guardare l’idea innovativa da realizzare e attività di brainstorming o di elaborazione di documentazione di supporto.

La sezione 2 del Canvas Innovazione Culturale

Definire La Cornice di Riferimento

Il lavoro del team di sviluppo è guidato da stimoli finalizzati alla definizione e descrizione di elementi generali che serviranno come base per le attività seguenti, come ad esempio lo scenario o cornice all’interno della quale l’esperienza sarà sviluppata (contesto economico, culturale, territoriale), le competenze e risorse umane a disposizione, il problema che si intende risolvere proponendo una soluzione innovativa, i tratti caratteristici del pubblico di riferimento e gli obiettivi specifici e misurabili.
In questo primo cluster di stimoli un esercizio molto utile è quello che prevede la descrizione del viaggio del giocatore: il successo e l’efficacia di un’esperienza deve basarsi su una definizione molto precisa delle attività che ci si aspetta che l’utente compia in ogni fase.

Cosa Comunicare e Come

Il secondo cluster di stimoli suggerisce di definire per quanto ci si aspetta che gli utenti restino agganciati all’esperienza e quindi siano motivati a compiere le varie azioni previste nel breve, medio e lungo termine. Un aspetto chiave su cui è necessario investire molte energie in termini di progettazione sono certamente la definizione del cosiddetto “engagement loop” che consentirà agli utenti di compiere scelte significative per ottenere una gratificazione. Gli stimoli del secondo cluster invitano a identificare il linguaggio con cui contenuti culturali e coinvolgenti saranno proposti al pubblico, le tecnologie necessarie, le competenze necessarie per realizzare l’idea generale, delineata e definita sulla base di un’attività di brainstorming.

Progettare il Coinvolgimento

Il terzo cluster di stimoli propone di ragionare sulle leve che contraddistinguono la motivazione del pubblico di riferimento e l’esperienza prosposta. La maggior parte delle esperienze progettate secondo le logiche della gamification si rivela poco coinvolgente principalmente per il fatto che non viene prestato un livello adeguato di attenzione a questo aspetto.
Gli stimoli successivi suggeriscono di evidenziare gli elementi di innovazione, di raccogliere e organizzare dati sulla fattibilità del progetto, sulle tempistiche e sulle modalità di distruibuzione.

Raggiungere il Pubblico

Il quarto cluster propone quatto stimoli che suggeriscono possibili strategie per raggiungere il maggior numero possibile di potenziali utenti sfruttando canali online e offline. Il team di progettazione è invitato a redigere contenuti promozionali pensati per specifici canali (social network) e a elaborare un elenco di contatti e influencer che possano contribuire ad aumentare ulteriormente la visibilità del progetto.

Prepararsi al Lancio

Il quinto cluster prevede stimoli che invitano a ragionare sulle modalità di gestione del progetto, una volta lanciato, sulle prospettive di medio e lungo periodo e sui dati che saranno raccolti per valutare l’impatto e l’efficacia dell’iniziativa.
Il team di sviluppo in questa fase è chiamato ad elaborare un documento di progetto che riassuma le scelte compiute in termini di progettazione fin dalla definizione dell’idea generale. L’ultima attività proposta dal canvas è quella di elaborazione di un pitch deck, ovvero di una presentazione necessaria per esporre in modo sintetico il progetto, sia nel caso in cui fosse oggetto di valutazione formativa, sia nel caso in cui servisse per eventuali opportunità di finanziamento.

Sezione 3

La terza sezione del canvas è suddivisa in quattro parti. Le prime tre suggeriscono di considerare le dimensioni di sostenibilità economica del progetto complessivo, anche in relazione ai costi previsti per la sua attuazione e l’impatto che ci si aspetta in termini culturali e sociali.
L’ultima parte della terza sezione del canvas invita a delineare un logo di progetto e a indicare se il progetto sia o no scalabile.

La sezione 3 del Canvas Innovazione Culturale

Conclusioni

Il canvas sviluppato da Fabio Viola si rivela davvero una guida completa ed efficace per la progettazione di progetti di innovazione culturale, utile sia in contesti formativi che istituzionali o commerciali.

Gamification: Tour Virtuali Fantastici e Come Crearli

Una delle opportunità più affascinanti che la tecnologia ha offerto a tutti, durante questo periodo di emergenza e di lockdown, è certamente rappresentata dalla possibilità di visitare posti lontani e inaccessibili, senza muoversi da casa.

Sono diverse le iniziative adottate da musei e istituzioni culturali per tenere vivo l’interesse e il rapporto con il proprio pubblico nonostante le restrizioni di mobilità e i protocolli di sicurezza che hanno per mesi comportato l’inaccessibilità fisica a mostre e luoghi d’arte.

Queste immagini testimoniano la semplicità con cui un utente, con un pc e una connessione ad internet, può visitare virtualmente luoghi artisticamente molto rappresentativi a livello mondiale.

I tour virtuali consentono di spostarsi agevolmente fra i locali di un museo o di una galleria d’arte e di apprezzare in modo molto realistico il fascino delle rappresentazioni digitali delle opere.

L’esperienza dell’utente è poi arricchita di stimoli che invitano ad interagire e a scoprire, grazie all’attivazione di punti sensibili, contenuti e informazioni diversamente non disponibili se non attraverso una visita guidata.

Tour Virtuali alla Portata di Tutti, in 5 Mosse

L’obiettivo di questo articolo è quello di presentare una soluzione a basso costo che, grazie a tecnologie a disposizione di tutti, consente di creare e arricchire tour virtuali di elementi coinvolgenti, un po’ come proposto dagli esempi citati.

Tutto quello di cui hai bisogno è uno smartphone e un’applicazione web gratuita (seppure con alcune limitazioni).

L’applicazione web è Thinglink e rappresenta una realtà pionieristica nell’ambito della creazione e gestione di immagini e video interattivi (aspetto già trattato in precedenza sul blog).

Homepage del sito web https://www.thinglink.com/it/

La soluzione si rivolge principalmente al mondo educational ma il suo sviluppo, negli ultimi anni, ha consentito anche ad aziende di apprezzare e sfruttare le sue possibili applicazioni in vari contesti: formazione aziendale ed elearning, editoria e marketing.

Thinglink può trovare applicazione in moltissimi ambiti:

  • tour 360° e realtà virtuale
  • video 360° e realtà virtuale in ambito educativo
  • infografiche interattive
  • presentazioni interattive
  • marketing di prodotti e servizi
  • addestramento aziendale

1. Operazioni Preliminari

Il punto di partenza per la creazione di un tour virtuale fantastico è la raccolta del materiale. In base al budget che hai a disposizione puoi decidere di affidare a personale competente e qualificato l’acquisizione di foto e video 360, oppure puoi propendere per una soluzione low-cost; in questo caso è sufficiente uno smartphone e un’applicazione per foto sferiche a 360 gradi, come ad esempio Google Street View.

L’app gratuita di Google Street View è una delle soluzioni più economiche per realizzare foto sferiche

2. Progettazione del Tour

La seconda fase di realizzazione del tuo tour è quello della progettazione: in questa fase dovrai immaginare possibili itinerari e raccogliere tutto il materiale che andrà ad arricchire la visita virtuale (foto, informazioni, documenti, video, audio, …).
Thinglink ti permetterà di gestire il tour suddividendolo in scenari, ciascuno dei quali potrà consentire agli utenti di guardarsi attorno e di attivare uno o più punti sensibili per scoprire il contenuto nascosto.

Thinglink consente di integrare media e informazioni grazie a specifici tag
Thinglink offre la possibilità di progettare esperienze coinvolgenti e accessibili

3. Creazione delle Scene

Una volta progettato il tour e raccolto il materiale, non dovrai fare altro che registrarti gratuitamente sul sito web thinglink.com e creare il tuo primo oggetto interattivo a partire dal caricamento di immagini e video normali o 360.

Se prima di avere a disposizione il materiale necessario, vuoi provare a muovere i primi passi con l’applicazione, troverai utile sapere che la funzione Explore ti permette di accedere a una raccolta di media già disponbili per essere aggiunti alla tua collezione personale tramite la funzione “Add to My Media“.

Una volta scelto il media da cui partire, l’interfaccia suggerisce di iniziare ad aggiungere etichette o “tag”. Il tag è rappresentato da un’icona che può essere associata a un’etichetta testuale visualizzata al passaggio del mouse e contenere testo, altri media, o contenuti di altri siti web.

La funzione “Create tour” consente di trasformare il tag in una sorta di ponte per una scena di destinazione. L’utente, grazie a questi tag, avrà la sensazione di cambiare stanza o contesto e di scegliere quindi il suo personale percorso di esplorazione: la scoperta avviene passando da una scena all’altra oppure all’interno di ogni scena.

L’interfaccia di Thinglink è estremamente intuitiva

4. Pubblicazione del Tour

L’ultima fase di creazione di un tour fantastico è la sua pubblicazione su un sito web in modo che sia fruibile da parte del tuo pubblico. Questa è la limitazione più significativa del piano gratuito di Thinglink.

Il piano gratuito di Thinglink prevede alcune limitazioni in fase di esportazione del tour virtuale

Per accedere al codice HTML che ti consentirà di incorporare il tour sul tuo sito web, dovrai effettuare un upgrade con un investimento che varia da 25 dollari a 125 dollari al mese.

Il piano gratuito, tuttavia, ti consente la pubblicazione di un media interattivo pagando il prezzo simbolico di una condivisione sui social di un articolo del blog del sito.

I piani premium consentono, oltre alla pubblicazione su sito web, anche di effettuare il download dell’intera esperienza sul tuo computer.
Thinglink mette inoltre a disposizione un periodo di prova gratuita delle funzioni premium della durata di 5 giorni.

I tour virtuali possono essere visionati grazie a dispositivi come pc e smartphone o anche in modalità di realtà virtuale, sfruttando appositi visori.

I tour virtuali possono essere visionati anche con visori VR

5. Analisi Dati sull’Esperienza Utente

Pensavi fosse tutto qui?

No, l’arte del coinvolgimento impone continui adeguamenti degli elementi che caratterizzano l’esperienza dell’utente, in base ai dati rilevati.

Thinglink supporta i progettisti di tour virtuali, tramite la funzione “Engagement Analytics“, ovvero la raccolta di moltissimi dati sul comportamento dell’utente all’interno dei confini del tour virtuale.

I dati possono riguardare a titolo esemplificativo il tempo medio trascorso, il numero dei click sui vari punti sensibili e tanto altro.

I tour virtuali sono una fonte di preziose informazioni sulle scelte degli utenti

Grazie a questi dati è possibile intercettare i punti critici dell’esperienza e migliorarli. Le informazioni possono essere un ottimo punto di partenza anche per calcolare il ritorno di investimento per la creazione di esperienze.

Ecco infine alcuni esempi di media interattivi realizzati con Thinglink

Un Gioco per Imparare a Sviluppare Prodotti e Servizi di Successo

Playing Lean è un gioco da tavolo per insegnare in modo coinvolgente a sviluppare e innovare prodotti e servizi. In altri post sul blog si è già parlato di come giochi e videogiochi spesso superino il concetto di divertimento fine a se stesso per favorire il raggiungimento di obiettivi diversi.

Il progetto è stato fondato grazie a una campagna KickStarter di successo nel 2018.

La scatola del gioco Playing Lean

Il gioco si basa sui principi della metodologia Lean Startup elaborata nel 2008 dall’imprenditore Eric Ries e ha l’obiettivo di supportare startup e aziende nella definizione di modelli di business sostenibili e per i quali sia il più possibile limitato il rischio di fallimento per via di un approccio che punta a ridurre al minimo tempi e costi di gestione.

Fonte https://www.playinglean.com/blogs/playing-lean-blog/making-the-most-out-of-the-value-proposition-canvas

La metodologia, ispirata ai principi di una filosofia di produzione snella sviluppata negli anni 80 dall’industria automobilistica giapponese, consiste nella iterazione continua di un ciclo di sviluppo che si articola in tre fasi: l’ideazione, la verifica e la modifica.

Tale ciclo consente di adattare il prodotto o servizio alle reali necessità del cliente rapidamente e riducendo al minimo eventuali sprechi.

Breve demo del gioco

Il gioco vede contrapposte realtà imprenditoriali che devono sviluppare il miglior prodotto possibile con le risorse di cui dispongono, sulla base dei dati raccolti rispetto alle preferenze degli utenti.

Un turno di gioco inizia con un’asta in cui gli avversari decidono quanta forza lavoro impiegare e in che modo: la forza lavoro è costituita da piccoli cilindri di plastica colorata che possono essere “investiti” per attività di ricerca o di sviluppo.

Se il giocatore decide di investire in ricerca ha la possibilità di effettuare esperimenti per conoscere i bisogni del proprio target e annotarli su una sorta di diario di bordo.

Una panoramica dei componenti del gioco (fonte: https://www.playinglean.com/)

L’esperimento consiste infatti nel visionare la faccia nascosta delle tessere e rappresenta metaforicamente ogni attività mirata all’acquisizione di informazioni sulle preferenze di cluster di utenti nel mercato di riferimento.

Il tabellone è costituito da tessere o “customer tiles” che rappresentano a livello quantitativo l’impatto che il prodotto o servizio avrà sul pubblico. L’icona sul dorso di ogni tessera indica in modo approssimativo il livello di consistenza del campione idealmente intervistato mentre i simboli sul lato bianco rappresentano i gusti e i bisogni dei potenziali clienti.

In termini di gioco, l’investimento in ricerca è strategico perché consente di conoscere le tessere dei clienti più compatibili con il prodotto sviluppato in termini di necessità di funzioni e caratteristiche, e quelli invece con le esigenze più complesse da soddisfare.

Come nella realtà, proporre un prodotto senza conoscere i bisogni dei clienti costituisce un inutile dispendio di energie e risorse.

Il giocatore che decide di investire in sviluppo sfrutta il proprio turno per stabilire quali adeguamenti apportare al proprio prodotto e tentare il lancio sul mercato e di realizzare la prima vendita.

Quando questo avviene, il giocatore segna con un cubetto del proprio colore la tessera relativa al cliente. In questo modo, turno dopo turno, il tabellone mostra in che modo i giocatori acquisiscono quote di mercato. Le vendite inoltre, consentono a ciascun giocatore di incrementare la quota di risorse umane che potranno successivamente essere impiegate per incrementare il business.

Durante la sessione di gioco potrà capitare che un giocatore provi a realizzare una vendita limitando drasticamente le attività di ricerca: questa condotta, come nella realtà, rivela che il prodotto potrebbe non essere adatto e possa imporre significativi e costosi adeguamenti.

In questo caso, la vendita fallisce.

La filosofia del gioco e del metodo proposto è tutta racchiusa nell’espressione “the fastest learner wins“, ossia vince nel gioco come nel mondo del business il player che impara più velocemente i bisogni e le esigenze dei potenziali clienti.

Playing Lean è un modo innovativo e coinvolgente per insegnare l’innovazione e l’adozione di pratiche che si rivelano utilissime in fase di startup al fine di ottimizzare l’impiego di risorse e ridurre al minimo il rischio di fallimento.

L’efficacia dello strumento, considerata la popolarità del metodo che ha ispirato le meccaniche di gioco e l’importanza strategica degli insegnamenti che veicola, ha favorito lo sviluppo di un’interessante iniziativa che propone due percorsi online a pagamento di certificazione per coloro che intendono qualificarsi come Business Modelling Facilitator o come Playing Lean Facilitator.

Il costo dei percorsi di certificazione varia fra i 399 e 899 euro. Il primo percorso ha l’obiettivo di sviluppare competenze legate strumenti come il Business Model Canva e il Lean Canva, mentre il secondo si rivolge a chi intende sfruttare l’esperienza di gioco per sessioni formative.

Un esempio di sessione formativa per aspiranti facilitatori

Il gioco può invece essere acquistato separatamente al costo di 179 €, decisamente elevato se considerato in una mera logica di svago, adeguato se si considera il valore formativo e il livello di coinvolgimento che garantisce.

Il sito ufficiale del progetto propone inoltre due espansioni di gioco, una dedicata al mercato della mobilità sostenibile e un’altra dedicata invece al mercato dei social network.

Scenari per estendere le funzioni di gioco

Il gioco, anche in questo caso, si rivela uno strumento utilissimo in ambito formativo.

Sperimentare in un contesto ludico logiche e dinamiche che spesso decretano il successo o il fallimento di attività imprenditoriali, è il modo migliore per conoscerle e imparare a governarle in modo strategico. Prima si impara, prima il proprio business diventa sostenibile e profittevole.

Del resto… the fastest learner wins!

Gucci Game Based Marketing

Negli ultimi anni Gucci e’ stato uno dei brand della moda più attivi nell’utilizzo della gamification per promuovere i suoi capi d’abbigliamento ed accessori. Il celebre marchio guidato dallo stilista Alessandro Michele ha iniziato con la produzione di un’ app propria con all’interno diversi giochi sviluppati per intrattenere l’utente durante la navigazione: all’interno della sezione Gucci Arcade troverete Gucci beeGucci aceGucci gripGucci lipsGg psychedelic e Gucci mascara hunt, che hanno impegnato centinaia di migliaia di utenti venuti a contatto con il mondo Gucci grazie ai videogiochi.

In Arcade si gioca con simboli di Gucci - MFFashion.comI feedback positivi giunti da questo approccio comunicativo per un nuovo pubblico di utenti giovani e meno giovani hanno spinto la maison di Kering a spingersi alla ricerca di collaborazioni anche al di fuori della propria app. L’ultima in ordine cronologico e’ stata siglata con Tennis Clash, un gioco mobile molto famoso costantemente presente nella top 5 dei giochi sportivi più scaricati su dispositivi Android e iOS. 

 

In accordo con lo sviluppatore del gioco Wildfire, dal prossimo 18 giugno i due personaggi del gioco Jonah e Diana potranno utilizzare quattro outfit firmati Gucci. Nel guardaroba virtuale i videogiocatori troveranno sia capi d’abbigliamento, che accessori. Saranno incluse anche delle sneakers e, sempre tramite il gioco, gli utenti potranno anche accedere direttamente al sito di Gucci per acquistare le versioni reali degli oggetti virtuali. “Fare shopping giocando” e’ la nuova moda, che coinvolge il videogiocatore immergendolo in un’esperienza parallela a quella del gioco puro, ma affiancando l’idea dell’acquisto.

 

E non e’ finita qui! All’interno del gioco sara’ presente anche una nuova modalità che permetterà ai videogiocatori di partecipare al prestigioso GUCCI OPEN, il torneo virtuale a tempo limitato in cui tra le altre cose sara’ possibile utilizzare una speciale racchetta disegnata da Gucci.

Gucci partners with Tennis Clash, the famed sports game created by ...

Per approfondimenti sul tema potete anche leggere questo interessante articolo che esamina altri esempi legati ai videogiochi nel mondo della moda:

Videogame e Gamification per brand del lusso

luxury brands videogame

Se volete ricevere maggiori informazioni sull’inclusione di servizi e prodotti all’interno di un videogioco o sviluppare un gioco per promuoverli, potete utilizzare il box qui sotto per scriverci. Saremo felici di rispondere a tutti i vostri quesiti

 

Gamification: Il Programma Microsoft Rewards

Si stima che ogni secondo Google processi circa 70.000 ricerche.

Il grafico che segue illustra le statistiche a livello globale relative ai motori di ricerca più utilizzati negli ultimi 12 mesi.

Fonte https://gs.statcounter.com/search-engine-market-share

Il dominio incontrastato di Google, che gestisce complessivamente più del 90% delle ricerche, appare evidente.

Il secondo motore di ricerca che risulta da questa impietosa classifica è Bing di Microsoft che, pur attestandosi al 2,79% appena, ha adottato nel 2016 un’interessante strategia per guadagnare quote di mercato sfruttando la propria rete di prodotti e servizi e una strategia basata sulla gamification.

Il programma Microsoft Rewards

Il titolo suggerisce la filosofia dell’iniziativa che si fonda, come altri progetti, su un sistema di ricompense previste per specifiche azioni compiute e ripetute nel tempo dagli utenti.

Homepage del programma Rewards di Microsoft

Il programma incentiva gli utenti Windows a scaricare e utilizzare il browser web Edge che, grazie alla semplice attivazione di un account, consente di ottenere ricompense che derivano dall’accumulo di punti riconosciuti per un uso frequente del motore di ricerca dell’azienda di Redmond, e dall’acquisto di prodotti e servizi.

Microsoft Rewards consente agli utenti di guadagnare mentre cercano online

Le ricompense previste dal programma vanno da buoni regalo per l’acquisto di prodotti di famosi brand alla conversione di punti per effettuare donazioni a un ente di beneficenza scelto dall’utente fra quelli disponibili.

Questo aspetto affianca alla componente di motivazione estrinseca, la percezione di non partecipare al programma esclusivamente per ragioni di convenienza, ma anche per sostenere una giusta causa.

Una volta effettuata l’iscrizione, un messaggio di benvenuto introduce una meccanica fondamentale dell’esperienza utente: le azioni vengono premiate con l’assegnazione di punti.

All’utente viene chiesto di esprimere alcune preferenze relative a offerte di prodotti Microsoft e obiettivi costituiti da diverse tipologie di ricompensa.

L’utente, una volta terminata la procedura di configurazione iniziale, può accedere al pannello che evidenzia le statistiche e i parametri fondamentali, raggiungibile tramite il link Guadagna..

La sezione Account con le statistiche principali

La sezione evidenzia una seconda meccanica di base relativa a un sistema di livelli che comunica all’utente il livello attualmente raggiunto e i punti che servono per progredire a quello successivo. Nella sezione Stato è poi disponibile un dettaglio del percorso previsto per completare ogni livello.

Ogni livello del programma prevede il raggiungimento di obiettivi intermedi

Le modalità attraverso cui guadagnare punti sono sostanzialmente tre:

  • ricerche tramite Bing
  • acquisto di prodotti Microsoft
  • svolgimento di attività proposte dal programma

Per incentivare gli utenti a utilizzare il motore di ricerca Bing, insomma, il programma riconosce 3 punti per ogni ricerca, con un tetto massimo giornaliero di 30 punti, giusto per scoraggiare eventuali strategie basate su un inutile abuso dello strumento finalizzato ad ottenere i vantaggi in poco tempo.

Le tre modalità che consentono agli utenti di Microsoft Rewards di guadagnare punti

La sezione Riscatta è chiaramente il nodo fondamentale del programma. Da qui gli utenti possono consultare il catalogo dei premi, riscattare le ricompense per le quali si è maturato un sufficiente saldo punti e scegliere l’ente di beneficenza a cui sarà eventualmente erogata la donazione.

Catalogo dei premi del programma Microsoft Rewards

Microsoft Rewards mette a disposizione degli utenti alcune attività curiose e sfidanti che consentono di accelerare la corsa verso l’obiettivo di ricompensa.

La sezione Ulteriori attività propone infatti una serie di sfide che mettono in palio quote aggiuntive di punti, in base alla difficoltà. Le sfide non sono certo casuali e puntano a stimolare nell’utente la curiosità per i prodotti Microsoft e a sottolineare l’importanza di eventuali ricorrenze.

La sezione Ulteriori Attività
Il bonus sequenza premia la costanza con ulteriori punti

I set di attività giornalieri permettono anche agli utenti di dimostrare il proprio livello di costanza nello svolgimento delle attività previste: per ogni serie di tre completamenti consecutivi, il sistema riconosce punti aggiuntivi.

Le attività possono prevedere dei quiz che gratificano l’utente anche dal punto di vista visivo, con animazioni celebrative di un eventuale successo.

Esempio di animazione celebrativa

Altre attività prevedono invece sfide a tempo in cui l’utente deve completare una sequenza di compiti come quelli mostrati nell’immagine che segue.

Un esempio di sfida a tempo

La scheda diventa una sorta di checklist in grado di notificare all’utente lo stato di avanzamento delle attività e di stimolare il desiderio di completare entro il termine del conto alla rovescia, tutti i compiti proposti.

I compiti attivano l’utente spingendolo a fruire di contenuti e informazioni, spesso contestualizzate rispetto al periodo dell’anno o a momenti specifici (quelli previsti dalla scheda nell’immagine, ad esempio, riguardano il periodo di lockdown dovuto all’emergenza Covid-19).

Un esempio di scheda completa

Microsoft Rewards costituisce un interessante tentativo di recupero di quote di mercato grazie a un sistema progettato secondo le logiche della gamification.

Sono molti i fattori che possono influenzare il comportamento degli utenti e, di norma, gli aspetti di gratificazione basati su ricompense per azioni specifiche, tendono a produrre effetti apprezzabili prevalentemente nel breve periodo.

L’accostamento di iniziative di solidarietà si rivela una scelta opportuna per coinvolgere anche gli utenti che cercano qualcosa di più rispetto a un semplice coupon di sconto.

Non resta che aspettare di vedere se Microsoft Rewards saprà anche contribuire al successo del motore di ricerca Bing.