Piattaforme Gamification

Gamengagement: gamification presentazioni interattive

Quante ore di lavoro avete dedicato a slides e lunghe liste di definizioni nel tentativo di ridurre al minimo concettuale i contenuti che volevate trasferire nelle menti dei vostri attenti (?) e interessati (?) spettatori in un ufficio in penombra e davanti a una di quelle grandi lavagne cancellabili?

L’engagement dell’auditorio è da sempre una delle grandi sfide che istituzioni scolastiche, università, visionari di industria e manager del marketing hanno affrontato con alterne fortune.

Gamification presentazioni power point

Una recente applicazione della gamification affronta questo scenario facendosi strada sui social e nelle agenzie di marketing.
La commistione di videogioco e presentazione di contenuti, concetti o proposte non è intuitiva per tutti, ma lo è per gli esperti del gioco che già in passato hanno sperimentato varie soluzioni estemporanee. Per società come Viewhooo è ora giunto il momento di passare dalla sperimentazione al prodotto di mercato!

Viewhooo propone mini-avventure customizzate in forma di platform games con i quali indurre gli interlocutori ad esplorare dei concetti e delle meccaniche di ampio respiro: può trattarsi di complesse interazioni economiche, nozioni storiche o matematiche come un prodotto da lanciare in commercio. Loro lo chiamano gamegagement!

Il meccanismo prevede la scelta di un puzzle da risolvere secondo diversi livelli di difficoltà ma anche di durata della presentazione/esperienza interattiva.gamification engagement gamenegagement

 

 

Il cliente potrà quindi scegliere un avatar fra quelli preimpostati o richiedendone uno su misura, e l’ambientazione, in sostanza il fondale del gioco, anche questo personalizzabile.
Dopo queste semplici impostazioni sarà possibile cimentarsi con i puzzle del minigioco direttamente online, in quanto il prodotto è pensato per marketing social e diffusione su piattaforme come Facebook prima di tutto, oppure per una web page aziendale o scolastica dedicata a un servizio o un assignment.
Vediamo meglio questi due aspetti del concetto.
gamification marketing presentazioni

Presentazioni per business

Non sembra necessario evidenziare come le presentazioni professionali siano criticamente limitate dalla perdita di attenzione degli interlocutori. Esistono centinaia di corsi e autoreferenziati guru delle presentazioni “efficaci”, e tutto lo sforzo profuso dai professionisti si concentra su una questione di base: le presentazioni sono passive e impersonali, puoi renderle dinamiche e divertenti fino a un certo punto ma non possono essere coinvolgenti perché non sono contribuite dagli spettatori.
Questo a meno che non sia lo spettatore stesso a condurre lo svolgersi della presentazione con la velocità e l’interazione che lui stesso decide.

E’ il concetto della gamified presentation per business, che forse oggi mostra più promesse che efficacia ma merita sperimentazioni approfondite che certamente sono in corso d’opera da parte non solo di Viewhooo ma anche di altre società che ne hanno intravisto la richiesta di mercato.

Panel per studenti

Mentre le presentazioni professionali si dimostrano un campo di battaglia ostico da conquistare per il gamegagement, l’ambito educativo appare invece la sua naturale applicazione.

La motivazione di uno studente è estremamente cangiante e proporre lavori di gruppo o compiti a casa basati sulla realizzazione di un minigioco interattivo è apparentemente geniale.

Abbiamo provato il gamegagement sul sito di Viewhooo, traendone sensazioni positive per la facilità d’uso e la sfida modulabile. Non mancano interrogativi però: fino a che punto la qualità grafica deve essere spinta per non divenire preponderante rispetto al concetto veicolato? Come convincere una clientela solitamente molto “seria” ad adottare un linguaggio giovane tipico della gamification e che, soprattutto, riduce il suo senso di controllo assoluto sul “pace” della presentazione, regalandolo allo spettatore?

Quello a cui mi riferisco è un concetto molto più generalizzato contro cui questo tipo di prodotti va a scontrarsi: il potere della parola fine a se stessa; il virtuosismo dell’ ipnosi degli interlocutori basato su neologismi e dense esposizioni.
Questo tipo di potere è in mano ai manager e diviene un meccanismo di carriera che si alimenta da solo: in tutte le grandi aziende esistono svariati manager che giunti a un certo livello della gerarchia abbandonano la guida operativa della nave per divenire “predicatori” di presunte ineluttabili rivoluzioni veicolate dalle tecnologie o metodologie di cui sono esperti.

Ne avevamo parlato in merito alla “piramide irrazionale“, ed è facile trovarne traccia se andate a scorrere gli articoli di piattaforme come linkedin, ricca di rimbombati annunci sulla dittatura dell’intelligenza artificiale che cambierà tutto nella nostra vita (eccetto quello che aveva promesso di cambiare già un decennio fa).
La gamification si distingue in questo caso perché, come tante volte dimostrato in questo blog, non è una esposizione di concetti per amanti del pulpito, ma la definizione di strumenti con i quale realizzare effectiveness e innovation.

A cura di Valter Prette

Un Gioco per Imparare a Sviluppare Prodotti e Servizi di Successo

Playing Lean è un gioco da tavolo per insegnare in modo coinvolgente a sviluppare e innovare prodotti e servizi. In altri post sul blog si è già parlato di come giochi e videogiochi spesso superino il concetto di divertimento fine a se stesso per favorire il raggiungimento di obiettivi diversi.

Il progetto è stato fondato grazie a una campagna KickStarter di successo nel 2018.

La scatola del gioco Playing Lean

Il gioco si basa sui principi della metodologia Lean Startup elaborata nel 2008 dall’imprenditore Eric Ries e ha l’obiettivo di supportare startup e aziende nella definizione di modelli di business sostenibili e per i quali sia il più possibile limitato il rischio di fallimento per via di un approccio che punta a ridurre al minimo tempi e costi di gestione.

Fonte https://www.playinglean.com/blogs/playing-lean-blog/making-the-most-out-of-the-value-proposition-canvas

La metodologia, ispirata ai principi di una filosofia di produzione snella sviluppata negli anni 80 dall’industria automobilistica giapponese, consiste nella iterazione continua di un ciclo di sviluppo che si articola in tre fasi: l’ideazione, la verifica e la modifica.

Tale ciclo consente di adattare il prodotto o servizio alle reali necessità del cliente rapidamente e riducendo al minimo eventuali sprechi.

Breve demo del gioco

Il gioco vede contrapposte realtà imprenditoriali che devono sviluppare il miglior prodotto possibile con le risorse di cui dispongono, sulla base dei dati raccolti rispetto alle preferenze degli utenti.

Un turno di gioco inizia con un’asta in cui gli avversari decidono quanta forza lavoro impiegare e in che modo: la forza lavoro è costituita da piccoli cilindri di plastica colorata che possono essere “investiti” per attività di ricerca o di sviluppo.

Se il giocatore decide di investire in ricerca ha la possibilità di effettuare esperimenti per conoscere i bisogni del proprio target e annotarli su una sorta di diario di bordo.

Una panoramica dei componenti del gioco (fonte: https://www.playinglean.com/)

L’esperimento consiste infatti nel visionare la faccia nascosta delle tessere e rappresenta metaforicamente ogni attività mirata all’acquisizione di informazioni sulle preferenze di cluster di utenti nel mercato di riferimento.

Il tabellone è costituito da tessere o “customer tiles” che rappresentano a livello quantitativo l’impatto che il prodotto o servizio avrà sul pubblico. L’icona sul dorso di ogni tessera indica in modo approssimativo il livello di consistenza del campione idealmente intervistato mentre i simboli sul lato bianco rappresentano i gusti e i bisogni dei potenziali clienti.

In termini di gioco, l’investimento in ricerca è strategico perché consente di conoscere le tessere dei clienti più compatibili con il prodotto sviluppato in termini di necessità di funzioni e caratteristiche, e quelli invece con le esigenze più complesse da soddisfare.

Come nella realtà, proporre un prodotto senza conoscere i bisogni dei clienti costituisce un inutile dispendio di energie e risorse.

Il giocatore che decide di investire in sviluppo sfrutta il proprio turno per stabilire quali adeguamenti apportare al proprio prodotto e tentare il lancio sul mercato e di realizzare la prima vendita.

Quando questo avviene, il giocatore segna con un cubetto del proprio colore la tessera relativa al cliente. In questo modo, turno dopo turno, il tabellone mostra in che modo i giocatori acquisiscono quote di mercato. Le vendite inoltre, consentono a ciascun giocatore di incrementare la quota di risorse umane che potranno successivamente essere impiegate per incrementare il business.

Durante la sessione di gioco potrà capitare che un giocatore provi a realizzare una vendita limitando drasticamente le attività di ricerca: questa condotta, come nella realtà, rivela che il prodotto potrebbe non essere adatto e possa imporre significativi e costosi adeguamenti.

In questo caso, la vendita fallisce.

La filosofia del gioco e del metodo proposto è tutta racchiusa nell’espressione “the fastest learner wins“, ossia vince nel gioco come nel mondo del business il player che impara più velocemente i bisogni e le esigenze dei potenziali clienti.

Playing Lean è un modo innovativo e coinvolgente per insegnare l’innovazione e l’adozione di pratiche che si rivelano utilissime in fase di startup al fine di ottimizzare l’impiego di risorse e ridurre al minimo il rischio di fallimento.

L’efficacia dello strumento, considerata la popolarità del metodo che ha ispirato le meccaniche di gioco e l’importanza strategica degli insegnamenti che veicola, ha favorito lo sviluppo di un’interessante iniziativa che propone due percorsi online a pagamento di certificazione per coloro che intendono qualificarsi come Business Modelling Facilitator o come Playing Lean Facilitator.

Il costo dei percorsi di certificazione varia fra i 399 e 899 euro. Il primo percorso ha l’obiettivo di sviluppare competenze legate strumenti come il Business Model Canva e il Lean Canva, mentre il secondo si rivolge a chi intende sfruttare l’esperienza di gioco per sessioni formative.

Un esempio di sessione formativa per aspiranti facilitatori

Il gioco può invece essere acquistato separatamente al costo di 179 €, decisamente elevato se considerato in una mera logica di svago, adeguato se si considera il valore formativo e il livello di coinvolgimento che garantisce.

Il sito ufficiale del progetto propone inoltre due espansioni di gioco, una dedicata al mercato della mobilità sostenibile e un’altra dedicata invece al mercato dei social network.

Scenari per estendere le funzioni di gioco

Il gioco, anche in questo caso, si rivela uno strumento utilissimo in ambito formativo.

Sperimentare in un contesto ludico logiche e dinamiche che spesso decretano il successo o il fallimento di attività imprenditoriali, è il modo migliore per conoscerle e imparare a governarle in modo strategico. Prima si impara, prima il proprio business diventa sostenibile e profittevole.

Del resto… the fastest learner wins!

Gamification dei Contenuti di un Sito Web con H5P

In uno dei precedenti post ho presentato una soluzione pensata per aumentare l’impatto dei programmi di formazione e aggiornamento del personale, grazie alla gamification.

A distanza di qualche giorno, ho notato su LinkedIn un post pubblicato dalla società Gamification Nation Ltd di Londra che mi ha incuriosito per due motivi: il primo è che si tratta di una società specializzata nello sviluppo di soluzioni basate su gamification in ambito formativo e professionale, il secondo è che il post ha sfruttato una tecnologia molto interessante per coinvolgere il lettore e sfidarlo nel mettere alla prova le sue conoscenze.

Puoi coinvolgere il pubblico del tuo sito grazie alla gamification dei contenuti.

Covid-19 – Serious Fun

Il post, che qui ricondivido, è questo:
https://www.gamificationnation.com/free-resources-for-covid-19-lockdown-serious-fun/

Fonte: https://www.gamificationnation.com/

La pagina del sito della società londinese propone una breve serie di trivia games sul Codiv-19 e sfida il lettore a valutare le proprie conoscenze sull’argomento.

Il sito avrebbe potuto mettere a disposizione le informazioni su cui si basano i giochi interattivi, sotto forma di infografica o più semplicemente con un articolo ben scritto e formattato.

La scelta invece, è stata quella di stimolare la curiosità dell’utente e la sua voglia di dimostrarsi competente, con un quiz interattivo dal carattere decisamente ludico e dal titolo “Covid-19 Trivia quiz: Do you know your facts?“: per ogni risposta data il sistema propone un riscontro immediato, un feedback dettagliato e propone un’animazione che gratifica l’utente se la risposta è corretta. Il quiz, come si intuisce dall’indicazione “Question 1 of 15 questions”, è costituito da 15 domande.

Esempio animazione Trivia Quiz
Esempio animazione Myths Buster

Il sito propone un altro oggetto interattivo dal titolo “Covid-19 Myths buster – What is true and what is false?” che ha le stesse caratteristiche e finalità: informare l’utente su eventuali false credenze o lacune che è bene colmare per il bene proprio e per quello delle persone che si hanno attorno.

Contenuti Web Interattivi… Quale Tecnologia?

Un aspetto estremamente interessante di quanto proposto dal post menzionato è la tecnologia con la quale è stato possibile creare oggetti interattivi che prevedono gli elementi di design descritti, incorporarli in una semplice pagina web e consentirne il riutilizzo mediante codice html. Tale tecnologia è messa a disposizione dal progetto H5P che si propone come standard per la creazione, la condivisione e il riuso di oggetti interattivi per il web.

Gli oggetti vengono incorporati tramite codice HTML

Il sito ufficiale propone una panoramica davvero interessante di tutto ciò che si può realizzare con questo software che non solo è totalmente gratuito, ma disponibile come codice sorgente con licenza MIT. Se hai intenzione di muovere i primi passi nella creazione di oggetti interattivi per il tuo sito web o blog hai diverse possibilità:

  • creazione di un account sul sito H5P.org e creazione di oggetti direttamente dal backend del sito, senza bisogno di installare nulla; gli oggetti, una volta pronti, potranno essere incorporati in una qualsiasi pagina web tramite apposito codice html
  • installazione su piattaforma WordPress o Moodle degli appositi plugins H5P gratuiti; scegliendo questa opzione potrai creare oggetti interattivi direttamente dal backend del tuo sito web WordPress o Moodle e incorporarli tramite shortcodes (stringhe di codice) in qualsiasi contenuto tipo post o pagina
  • creazione di un account sul sito web H5P.com e attivare la prova gratuita di 30 giorni del prodotto; questa è una sorta di versione “cloud” di H5P, pensata per le realtà professionali o commerciali che vogliono una gestione centralizzata delle attività e soprattutto evitare installazioni o configurazioni a fronte di un canone mensile o annuo che parte da 19 dollari al mese

Una volta scelta la modalità con cui intenderai scoprire le potenzialità dello strumento, non ti resterà che procedere con la creazione del tuo primo oggetto interattivo. Sul sito web ufficiale viene proposta la gamma degli oggetti disponibili con esempi e specifiche: semplici quiz a risposta chiusa, giochi di memoria, flashcards, riempi gli spazi vuoti, sequenze di immagini, video interattivi e tanto altro.

Qualunque sia l’argomento che intendi trattare sul tuo sito web, ci sono decine e decine di oggetti e interazioni possibili da utilizzare. Il procedimento per la creazione è estremamente intuitivo e in ogni momento l’oggetto può essere modificato.

H5P è compatibile con lo standard xAPI e questo aspetto lo rende idoneo all’utilizzo in affiancamento a piattaforme per l’apprendimento attraverso le quali potrebbe essere interessante acquisire dati e informazioni sulle prestazioni degli utenti al fine di rendere l’apprendimento più efficace e personalizzato. Gli oggetti, se opportunamente configurati, possono essere riutilizzati anche all’infinito: la randomizzazione di domande e risposte consente quindi di sfruttare lo stesso oggetto evitando che l’utente memorizzi meccanicamente posizione del quesito e dell’opzione corretta.

Da Dove Partire?

Pronto per muovere i primi passi con questa tecnologia?

Non ti resta che scegliere una delle seguenti modalità per partire subito con la creazione del tuo primo oggetto interattivo.

1. Creazione Account H5P.org

Il modo più semplice per iniziare a curiosare sulle potenzialità dello strumento è quello di registrarsi al sito web h5p.org. La creazione dell’account è gratuita e immediata. Una volta autenticati, il pulsante “Try out H5P” consente di procedere con la creazione del primo oggetto interattivo. Un messaggio di allerta informa però del fatto che questa modalità di utilizzo del software è ideale principalmente per fare dei test. Gli oggetti creati sono infatti disponibili al pubblico e alcune tipologie presentano alcune limitazioni (per i video interattivi è previsto un limite massimo di 16 MB per il peso dei file caricati). Questa modalità non consente inoltre di tracciare i dati sulle performance degli utenti.

2. Installazione su piattaforma WordPress


Se intendi utilizzare H5P con un livello maggiore di libertà, è consigliabile scegliere questa modalità di utilizzo o, al limite, quella presentata nel paragrafo successivo. H5P ha curato lo sviluppo di plugins per il Content Management System WordPress e per il Learning Management System Moodle: i plugins sono gratuiti e, una volta installati, mettono a disposizione tutto il necessario per creare, gestire e incorporare gli oggetti interattivi nei contenuti del sito web.
I plugins consentono di tracciare alcuni dati sulle performance degli utenti come ad esempio il punteggio ottenuto in un quiz a risposta chiusa. Se si dispone delle necessarie competenze in ambito di sviluppo, è possibile personalizzare praticamente ogni aspetto del software. L’organizzazione degli oggetti creati, soprattutto se si lavora in team, richiede qualche accorgimento ma, è possibile che si tratti di qualcosa che migliorerà con il rilascio delle prossime versioni.

3. Creazione Account su H5P.com

Se il progetto ti interessa per migliorare l’efficacia della didattica o per sviluppare la formazione aziendale, potrebbe essere utile ragionare nell’ottica di utilizzare H5P come servizio, senza ricorrere dover ricorrere a installazioni o configurazioni di nessun tipo. Il sito web consente di effettuare una registrazione (non sono richiesti dati per il pagamento in questa fase) e di accedere al pannello di controllo che consente di definire il gruppo di lavoro, gestire gli utenti dell’esperienza di apprendimento e sviluppare oggetti interattivi senza grosse limitazioni. Il periodo di prova dura 30 giorni, un tempo più che sufficiente per farsi un’idea sulle potenzialità dello strumento, al fine di decidere se sia il caso o no di sottoscrivere un abbonamento mensile o annuale.

Secondo la mia esperienza, l’utilizzo di H5P è ideale se affiancato ad altri strumenti che consentano di sviluppare veri e propri percorsi di apprendimento (come ad esempio LifterLMS o BuddyBoss).

In alternativa, H5P può anche risultare molto utile anche solo per rendere i contenuti di un sito web più interattivi e coinvolgenti.