Continua l’attenzione economica degli investitori sulle start up gamification based. Dopo avervi parlato dei 7 milioni di dollari a GamEffective, oggi vi segnaliamo il round da 3 milioni che la canadese nGUVU ha ricevuto neis mesi scorsi da Brightspark Venture Capital e Desjardins Venture Capital.
L’ambito è quello delle soluzioni di contact center, un mercato che conta circa 20 milioni di impiegati nel mondo ed ancora oggi molto fermo in fatto di motivazione ed engagement degli agenti.
nGUVU ha sviluppato una piattaforma, nGAGEMENT, che intende rivoluzionare le pratiche dei contact centers attraverso logiche di gamification frammiste ad un algoritmo “machine learning” e “behaviour analytics”. Il punto di partenza del progetto è la centralità del lavoratore, la sua partecipazione attiva ed il rendere meno ripetitivo un lavoro che tendenzialmente tende ad esserlo.
L’immagine sovrastante mostra alcune delle funzionalità base di nGUVU. Come è intuibile l’interfaccia presenta diverse meccaniche di gamification ed in generale un approccio estremamente user friendly. Personaggi stilizzati cartoneschi danno il benvenuto al lavoratore che come step propedeutico ha la possibilità di creare il proprio avatar tra decine di combinazioni possibili.
Una larga fetta delle dinamiche motivazioni sono connesse alle logiche di competizione e comparazione. Sono drivers molto complessi da maneggiare, mi sono più volte espresso su come tendenzialmente la cooperazione generi maggior curva di comportamento virtuoso rispetto alla competizione senza per questo demonizzare quest’ultima. Tra le logiche di gamification meglio implementate in nGUVU va annoverata il “Challenge”.
Una interfaccia intuitiva, divisa in due step, consente al dipendente di selezionare un parametro che fungerà da metrica di confronto per decretare il vincitore della sfida. I parametri pescano direttamente dai KPI imposti dal management (first call resolution, aderenza al protocollo, tempo medio di chiamata etc etc). Il secondo passo è quello di individuare il collega al quale lanciare la sfida pescandoli attraverso un apposito campo di ricerca o tra i nomi suggeriti in automatico dalla piattaforma. Le sfide sono calcolate su base giornaliera, il sistema effettua il compito dei risultati individuali e poi invia una notifica al vincitore.
Uno dei risvolti positivi di questa logica è il metter in contatto colleghi che non si conoscono tra di loro. Immaginiamo una azienda con diverse sedi, favorire il dialogo (anche se attraverso il gioco) porta benefici reali sul lavoro.
Gamification, in quanto scienza del coinvolgimento, opera nell’intersezione tra la motivazione individuale e gli obiettivi di business individuati dalla azienda. nGAGEMENT utilizza la metafora del gioco del freccette per rendere immediatamente comprensibile lo status del dipendente in relazione ai KPI aziendali. Le freccette finiscono più o meno vicino al bersaglio in relazione alla qualità/quantità delle performance individuali. In alto a destra le soglie da raggiungere e lo status quo con a fianco il numero di punti ottenuti. Non mancano nel centro della schermata delle progress bar utili per comprendere visivamente quanto manca al raggiungimento del goal ed in basso l’avatar del dipendente e il suo posizionamento rispetto alla soglia media raggiunta da altri dipendenti, ivi inclusi i picchi minimi e massimi. Queste forme di social comparison sono molto potenti a livello psicologico e riescono a incidere sui reali comportamenti.
Non mancano delle classifiche basate sul parametro dei punti acquisiti. A livello grafico è presente una pagina standard con la lunga lista dei partecipanti suddivisi in ordine di arrivo e poi dei bei visuals, come quello nell’immagine di cui sopra, con il podio. Date risalto all’interno della comunità di lavoro ai più meritevoli conferisce status e spinta a fare meglio anche in assenza di incentivi economici.