Confesso che ho sempre avuto una antipatia viscerale nei confronti della matematica, algebra, geometria, chimica ed in generale tutte quelle materie che coinvolgono aspetti estremamente razionali. Questa apatia determinò la mia carriera scolastica tanto da spingermi ad optare per il Liceo Classico prima ed una Università di Lettere poi.
Probabilmente qualcosa sarebbe cambiato se all’epoca fossi entrato in contatto con forme di apprendimento slegate dalla didattica tradizionale. Di recente sempre più aziende hanno iniziato a ragionare su come veicolare nozioni sfruttando quello straordinario strumento cognitivo che sono i videogiochi, non a caso contribui a lanciare in Italia la piattaforma di English Attack. Ma tornano ai numeri mi ha sorpreso il buon lavoro svolto dall’azienda norvegese We Want to Know col gioco d’esordio DragonBox rivolto al mondo dell’algebra. Sappiamo tutti che i bambini, fino a quando vien data loro la possibilità, apprendono attraverso il gioco. Scoprono nozioni e regole non attraverso la mediazione di libri o docenti ma attraverso il più naturale “learning by doing” migliorando errore dopo errore il tutto in un ambiente divertente ed ingaggiante.
L’app, disponibile a pagamento su iOS, Android e Mac, catapulta i giocatori in un mondo virtuale composto da cinque macro-aree a loro volta suddivise in 20 livelli. Non vi sono istruzioni da leggere o regole algebriche base propedeutiche, chiunque può iniziare a giocare assorbendo partita dopo partita, errore dopo errore nozioni che lo porteranno a risolvere anche equazioni in un contesto estremamente appealing.
La progressione nel gioco viene enfatizzata dal progressivo sblocco di livelli identificati col ciclo vitale di un dragone. Inizialmente è un semplice ovetto fino a diventare un animale maturo e con grandi ali.
La tipologia di gioco prescelta è quella del puzzle basato su una serie di carte colorate da muovere all’interno delle due differenti aree presenti su schermo. I giocatori semplicemente toccando gli spazi dovranno risolvere il problema matematico possibilmente utilizzando il corretto numero di carte nel minor numero possibile di mosse. Sappiamo che uno dei momenti fondamentali di un approccio gamificato è il feedback in real time e DragonBox non si esime. Al termine di ogni livello una speciale pagina informa il giocatore sulla propria performance restituendo un punteggio espresso in stelle.
Il pregio di questa applicazione è alzare progressivamente l’asticella di difficoltà senza per questo chiedere al proprio giocatore di avere nozioni pregresse. Si impara direttamente sul campo, le regole della struttura ludica insegnano qualcosa che solitamente richiede ore e ore in ambito didattico.
Sicuramente questa esperienza non può sostituirsi a quella scolastica, ma sarebbe di grande stimolo introdurre queste forme di apprendimento in classe. L’insegnante resta fondamentale per aiutare l’alunno ad astrarre le regole di “gioco” e fargli comprendere i possibili campi di utilizzo nella vita reale.