Di rider e di servizi di food delivery si è parlato tanto negli ultimi mesi: da un lato per il tanto chiacchierato Decreto Dignità, dall’altro per le numerose inchieste che hanno colpito le condizioni di lavoro dei collaboratori, per lo più extracomunitari, che si prestavano al lavoro di veri e propri postini del cibo, muniti di bicicletta o di scooter, a seconda delle proprie capacità economiche. Uber Eats, Foodora, Glovo, Deliveroo si sono divisi una fetta di mercato abbastanza ampia, soprattutto nelle grandi città italiane, a partire da Milano: sfruttando quella che è la proverbiale pigrizia dell’utente finale, sempre più bombardato dal ritmo moderno di una vita frenetica, i food delivery hanno proliferato ampiamente, ma senza mai riuscire a offrire qualcosa in più. Chi ci ha provato, adesso, è EatsReady, un sistema che ha strizzato l’occhio pesantemente alla gamification.
EatsReady parte da un concetto completamente opposto a quello dei food delivery: il rider di te stesso sei tu, nessun altro. Per questo non si può parlare di un servizio che emula Foodora, Deliveroo e Uber Eats, perché a conti fatti non c’è nessuno che ti porta a domicilio il cibo: EatsReady punta soltanto ad aiutarti a saltare la fila, permettendoti di ordinare ciò che vuoi portare a casa e ritirarlo senza dover necessariamente attendere in coda il tuo turno o che lo chef di turno prepari il tuo piatto. Un take-away rapido e indolore, che vi permetterà di entrare nel ristorante di turno e ritirare immediatamente ciò che avete comodamente scelto dal vostro smartphone e magari anche già pagato, sempre con il medesimo device. È ovvio che proposto così non troverà mai un modo per scalzare gli amati servizi di food delivery, che vi portano a casa qualsiasi cosa vogliate ingurgitare e bere, dalle marche più note come McDonald’s o Piadineria fino al locale a cento metri da casa vostra: tra l’aspettare sul divano che arrivi la vostra pizza e l’andarla a ritirare dal pizzaiolo scelto c’è una bella differenza per l’uomo moderno. Ed è qui che EatsReady prova a sorprendere l’utente finale, proponendo quel sistema di gamification che abbiamo accennato in apertura. Il sistema, infatti, prevede una ricompensa in punti per ogni azione compiuta e per ogni sfida portata a termine, portandovi dinanzi a un sistema di rewarding che potrebbe rappresentare, per alcuni dei fruitori, la vera unique selling proposition.
Con 100 punti potrete ottenere un buono sconto di 3 euro, con 3000 punti ne avrete uno da 12 e infine con 6000 punti arriverete a uno sconto di 30 euro, praticamente l’equivalente di una modesta cena per due, senza esagerare e senza rimpinguarsi di sushi alla carta. L’accumulo dei punti è presto spiegato: si parte dalla semplice registrazione, che dona 200 punti, e si prosegue con l’inserimento del metodo di pagamento, che ne dà altri 200, fino ad arrivare a ottenere 100 punti per il primo ordine, 100 per l’aver preordinato un cibo, quindi prima che il ristorante stesso potesse aprire, e 1000 per aver invitato un amico che ha effettuato il suo primo ordine. Insieme con queste azioni, che assicureranno premi di volta in volta, avrete anche delle sfide da completare, legate agli orari: avrete quella mattutina che vi chiederà di effettuare un ordine entro le 12, quindi magari anche la colazione, oppure la sfida serale, che vi spingerà a decidere cosa mangiare per cena tra le 16 e le 20 di quel giorno. Molto più elaborata, invece, è la sfida Esploratore, che parte da un livello 1 e va crescendo fino a un livello 6, che vi porterà ad avere 7000 punti: la richiesta è quella di esplorare cinque diversi ristoranti, per iniziare, andando a ordinare almeno una volta da ognuno di essi. L’ultimo livello pretenderà 100 diversi luoghi visitati, per i quali tra l’altro riceverete 100 punti per ogni nuovo ristorante provato. Ovviamente EatsReady ha pensato anche a un sistema di ricompense legato ai soldi spesi, quindi ogni euro corrisponde a 10 punti, ma inoltre avrete dalla vostra anche la possibilità di attivare un Turbo: se effettuerete almeno tre ordini in una settimana potrete ottenere un boost x2, quindi ogni euro varrà 20 punti, invece che 10.
Arrivare a 3000 punti e avere i 12 euro di sconto assicurati da EatsReady non diventa così irraggiungibile: basterà adoperarsi e ragionare fuori dagli schemi consuetudinari, pensando che rientrando a casa dal lavoro potrebbe essere interessante guadagnare qualche punto ordinando la cena e andandola a ritirare di persona, piuttosto che affidarla a un rider. Se d’altronde vogliamo vedere il lato giusto della medaglia, al di là della gamification proposta da EatsReady, il ritiro take-away vi eviterà anche spiacevoli inconvenienti su ingredienti che il ristorante ha dimenticato di omettere, gravando sulle vostre intolleranze o gusti, oppure anche su una consegna a domicilio errata, che vi porta a casa una pietanza diversa da quella ordinata, costringendovi a una annosa conversazione con il customer care che vi porterà via solo tempo dopo una lunga giornata di lavoro in ufficio. Inoltre il sistema proposto dall’app vi permette anche di sapere quanto dista dalla vostra posizione il luogo scelto, ordinando i vari ristoranti per distanza, sia in metri che in tempo di percorrenza a piedi: indicandovi, poi, anche i ristoranti che effettuano il servizio veloce vi darà la possibilità di muovervi in tutta sicurezza verso un obiettivo certo e rapido. Insomma, la filosofia di EatsReady ha dalla sua delle buone idee e una buona proposta: resta solo da capire se il feedback dell’utenza sarà positivo come il nostro.
Articolo a cura di Mario Petillo