Gamification del basket con PickRoll

Per ogni appassionato di basket che si rispetti, Pick-Roll è manna che piove dal cielo. Momentaneamente disponibile in forma gratuita solo su Play Store, ma in arrivo a breve anche su dispositivi iOS, si tratta di un’app ideata per organizzare facilmente tornei e partitelle, utilissima per conoscere nuovi campetti in cui sfoggiare le proprie doti atletiche e fare amicizia con altri fan della palla a spicchi.

Del resto, quante volte è capitato di mettersi il completo buono, raggiungere gagliardi il playground di fiducia e trovarlo deserto, senza nessuno con cui imbastire appassionanti tre contro tre?

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Pick-Roll nasce proprio dall’esigenza di mettere in contatto tra loro quanti più giocatori amatoriali possibile, impepando il tutto con una spruzzatina di gamification che regala ad ogni match, ad ogni propria esibizione, un retrogusto ancora più saporito.

Al primo avvio del software, vi verrà chiesto di creare il vostro profilo, completando anche i campi relativi ad altezza, ruolo che generalmente ricoprite durante le partite e squadra NBA preferita. Accederete così alla home page vera e propria, chiara e dall’alta leggibilità in ogni sua parte costituente, divisa in poche, ma utilissime sezioni.

Da una parte troverete la mappa, strumento ideale per ottenere indicazioni stradali ai campi e palestre più vicine a voi. Tramite la relativa funzione, non solo potrete scoprire se c’è qualcuno che attualmente sta giocando nei dintorni, ma otterrete informazioni utili su ogni singola struttura. Per esempio, sarà segnalata l’eventuale presenza delle retine nei canestri, la qualità generale del terreno di gioco, se è prevista l’illuminazione per quei match che si protraggono ben oltre il tramonto.

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Ogni informazione è modificabile in qualsiasi momento dagli stessi utenti di Pick-Roll, così da tenere sempre aggiornato il database, che potrà naturalmente essere ampliato, segnalando nuovi playground della zona, indicandoli sulla mappa e aggiungendo anche qualche foto.

Sempre tramite il menù principale, con pochi e semplici passaggi, potrete creare eventi condivisi con tutti gli utenti dell’app. Da semplici partite, a tornei che si protraggono per diversi giorni, l’unico limite sarà l’effettiva partecipazione di chi garantirà la propria presenza agli orari e nei campi prestabiliti.

Anche per questo, in previsione dei futuri incontri che vi attendono,è sempre utile consultare i profili degli altri giocatori. Sia per scoprirne anticipatamente le doti fisiche, sia per consultarne il livello di fama.

Proprio attorno alla fama, ruota la componente gamification di cui si alimenta l’app. Per aumentare il proprio livello, come in un qualsiasi gioco di ruolo, ogni utente non dovrà far altro che sbloccare i tanti obiettivi previsti dal software stesso. Che si tratti di effettuare un certo quantitativo di check-in in un campo qualsiasi, piuttosto che di segnalare una nuova palestra, ogni volta che si ottiene un riconoscimento il livello di fama aumenta.

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Non solo. Dopo esservi battuti con onore in partita, potrete valutare ed essere valutati da avversari e compagni di squadra, sia in base al vostro effettivo rendimento, sia per il grado di sportività dimostrato. Sebbene, di per sé, il proprio livello di fama non pregiudichi in alcun modo né l’utilizzo che potrete fare di Pick-Roll, né la partecipazione a tornei o partitelle, si tratta comunque di un fattore che invoglia l’utente sia ad utilizzare il più possibile l’app, sia a dare il meglio quando chiamati in causadirettamene sul campo di gioco.

Con più di 22mila iscritti, 6mila strutture registrate e il patrocinio della Federazione italiana pallacanestro, Pick-Roll, nella sua assoluta semplicità, è un software a cui nessun appassionato di basket può rinunciare. Pratica e di facile utilizzo, l’app si fregia di una componente gamification certamente secondaria all’economia del software, eppure fondamentale nell’invogliare l’utente a valutare e farsi valutare dagli altri giocatori, creando un circolo virtuoso che spinge ogni utente a dare il meglio di sé.

Un ottimo esempio di gamification applicata allo sport, insomma.

 

Lorenzo Kobe Fazio

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