Gamification del Turismo

Quando il mio amico Paul Maglione, veterano di lungo corso nel mondo entertainment con aziende dirette come Vivendi Games Mobile, I-Play e ora il lancio di English Attack!,  mi ha segnalato Gogobot sono rimasto annichilito. Da alcuni mesi stavo riflettendo su come social graph, smartphone always connected e Gamification potessero intersecarsi in ambito turistico.

Lo spunto era nato a seguito di un interessante incontro con Annamaria Di Ruscio, General Manager di Net Consulting, in cui la dottoressa mi faceva giustamente notare come uno dei campi in cui l’Italia potrebbe essere trainante su scala mondiale è il Turismo. Sebbene appannata, la nostra immagine rimane fortissima su scala mondiale grazie al mix di cultura, paesaggi e cibo che ci rende unici al mondo. Eppure non esiste ad oggi uno strumento funzionale per programmare una vacanza nella sua interezza.

Basandomi su esperienza personale seguo attualmente i seguenti step logici prima di partire per una meta, sia essa italiana o straniera:

– Individuo la meta basandomi su suggerimenti di amici o rifacendomi a quanto visto in foto o video o ancora cerco su Google inserendo nel campo ricerca “I migliori posti dove effettuare surf”

– Delimitata la zona inizio a cercare il mezzo di trasporto consultando: skyscanner.com per cercare le migliori combinazioni aeree o trenitalia.com per un viaggio in treno o viamichelin.it per un calcolo di tempo e costo nel caso decidessi di partire in auto

– Scelgo la sistemazione incrociando i dati di Expedia con i commenti di TripAdvisor

– Non posso esimermi dall’individuare un ristorantino tipico per assaggiare la cucina locale. Ed anche qui cerco opinioni di chi è già stato in zona ed incrocio i dati con le recensioni presenti su portali come 2spaghi.it

– A questo punto cerco di pianificare le 3 giornate scegliendo cosa fare. E qui si entra nel campo dell’imprevedibilità, reperire info diventa un vero e proprio lavoro. Solitamente inizio cercando info sui siti ufficiali della città/provicia. Poi passo a consultare forum ed opinioni di chi già c’ è stato, a volte compro addirittura delle guide locali cartacee. L’unico portale che mi viene in soccorso è Turisti per Caso dove spesso trovo itinerari e spiegazioni. Dopo ancora bisogna controllare gli orari di apertura nel caso di musei e strutture, prenotare i biglietti, calcolare le distanze e gli itinerari.

Ricapitolando la pianificazione, mi è servita una intera giornata (nonostante abbia una qualche dimestichezza col web) per stilare un buon calendario per il mio week end di 3 giorni in Italia. Perchè tutto questo sbattimento quando in altri campi sono nati servizi in grado di semplificare l’esperienza? Penso ad esempio ai servizi di personal shopping o scelta di film e musica dove lo storico di ognuno di noi viene tracciato per facilitare la scelta del prossimo acquisto. Un unico contenitore dove ricevere idee precise, correlate di tutte le info e prenotazioni del caso, in base alle nostre esigenze di viaggio: culturale, relax, sportivo, eno-gastronomico, mare, montagna ed una infinità di altri parametri pescati dal grafo sociale e dalle preferenze emerse nella navigazione  del portale.

Pianificare viaggi diventa divertente con Gogobot

Gogobot risponde, in parte, a questa esigenza offrendo un unico contenitore con cui programmare un viaggio facendo leva sui suggerimenti della community, spulciando i posti visitati dai nostri amici, trovando idee di cosa vedere in un dato posto, stringendo amicizie con tanto di Gamification ben applicata con l’introduzione di Punti, Leaderboard e Badge.

We believe planning your trip should be almost as fun as the trip itself. Il motto rispecchia la filosofia di fondo di questo social network turistico dove esplorare destinazioni ed effettuare prenotazioni trascende quanto fin’ora sperimentato sulla rete. I founder, ex Myspace e Yahoo con 4 milioni di dollari iniettati dal fondo Battery Ventures, hanno colto la necessità di rendere sociale l’esperienza perchè i consigli di viaggio migliori sono quelli che provengono da persone che già conosciamo.  Altro pilastro è la componente user generated content, sono gli utenti a dare voti ai posti, ristoranti ed hotel e ad allacciare l’account Gogobot con Facebook Places e Foursquare così da far sapere a tutti dove stanno viaggiando (poi il sistema associa automaticamente una foto pescata da Flickr al luogo). Tutto questo si accompagna ad un design ed una user experience raramente visti prima d’ora nella pur multimiliardaria industria del turismo. Cercare posti, chiedere consigli e scrivere review è estremamente user friendly ed immediato all’interno di una struttura modulare in cui tutto è al posto giusto.

Inserendo una città appaiono una serie di elementi standard:

– Descrizione della città in lingua inglese (generata dal sistema)

– Rating da 1 a 5 stelle (generato dall’utente)

– Migliaia di foto pescate da Flickr (sistema) con possibilità di aggiunte dagli utenti

– Tre semplici tasti cliccabili: Add to Trip Plan, I Have Been There e I Want to Go. Questa meccanica è utilissima per creare il proprio itinerario o far sapere alla community ed in particolar modo agli amici dove si è già stati e dove si vorrebbe andare.

– GET ADVICE: Un form immediato attraverso il quale chiedere alla community, ma con possibilità di far finire il messaggio sulla propria bacheca di FB e Twitter, ogni esigenza legata al viaggio.

REVIEW: La parte centrale della pagina località termina con le ultime review inserite dagli utenti.

Senza entrare troppo nei dettagli generali, potete esplorarlo voi liberamente, è interessante notare come proprio di recente siano state introdotte alcune game mechanics per rendere più engagement l’esperienza di navigazione.

Badge utilizzati per rinforzare e premiare alcuni comportamenti

Vi è una lunga lista di Badge sbloccabili previo raggiungimento di alcuni obiettivi legati ai nostri viaggi o alla partecipazione attiva sul sito. Gli sviluppatori hanno scelto di non rendere pubblica la Missione, ma solo un consiglio che ci fornisce una vaga idea di come si renderà possibili l’Unlock. Bella anche la possibilità di proporre nuovi Badge attraverso un form ben visibile posto nella parte alta, a memoria mi sembra la prima volta che lo riscontro.

La classifica segnala i Top Users

Interessante l’introduzione dei Punti associati ad ogni account utente. Nel mio caso da buon newbye ho solo 2 punti, ma sarà facile scalare la classifica compiendo una serie di azioni: 10 punti per una review, 3 per l’aggiunta di una raccomandazione, 1 per ogni foto uploadata, 2 per il log-in giornaliero, 1 per ogni Liked inserito da terzi sui miei contenuti e così’ via per premiare la partecipazione attiva. Invece vi è una penalizzazione di 5 punti per ogni contenuto uploadato che violi il regolamento. I punti danno vita ad una classifica con la TOP 10 messa in evidenza in una apposita sezione del portale con tanto di foto, nome utente, punti totalizzati e progress bar.

Al momento non sono molti i dati di utilizzo condivisi da Gogobot. Sappiamo per certo che sono 10.5 i minuti spesi in media da ogni utente per sessione, circa il doppio rispetto a “competitor” come TripAdvisor. Maggiore sarà l’utilizzo maggiori gli introiti per ora derivanti esclusivamente da partnership con servizi terzi di prenotazione. Il sito divenendo luogo di pianificazione viaggi consente anche di prenotare hotel e ristoranti sui quali ricava una percentuale dalla piattaforma di appoggio, ad esempio Expedia ed Hotels.com

Il portale è veramente ben realizzato così come l’idea che evolve il concetto di search engine applicato al turismo miscelando informazioni realizzate dal sistema con user generated content in un ambiente amicale e sociale utile sia per il discovery di posti che per la condivisione. Rispetto al progetto che stavo partorendo, ecco spiegato il mio rimanere attonito nelle prime righe, manca l’utilizzo del social graph e dello storico utente per creare itinerari personalizzati basate sulle attitudini del singolo. Qui è tutto incentrato sul discovery mediante amici e community e non “tailor made”. Inoltre manca una compenetrazione reale con le cose che si possono fare: concerti, eventi ,feste, locali, nightlife è lasciata al caso, errore in virtù del potenziale target giovane che sta utilizzando la beta del servizio.

Sono sicuro vi sia ampio margine per una start up legata al turismo in ottica social e gamification. Personalmente sto cercando start up interessante a cui aderire portando know how ed un seed..fatevi avanti!

 

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