E’ un argomento scarsamente trattato nell’industria dei videogiochi nonostante gli interessanti numeri che già smuove e il crescente potenziale. Parlo dell’In-Flight Entertainment, quell’insieme di contenuti visualizzati sugli schermi posizionati di fronte al proprio sedile a bordo di un aereo. Piccoli display, gestiti mediante un apposito telecomando e/o touch screen, che aiutano a trascorrere le lunghe ore durante i voli a media-lunga percorrenza. Inizialmente il focus era su notizie ed informazioni varie ma pian piano musica, film e canali televisivi sono andati a rinfoltire il menu.
Negli ultimi anni si è assistito al convergere di alcune tendenze che favoriranno la crescita di questo mercato.
1) Sempre più aerei si sono dotati di schermi personali dismettendo la politica dei televisori comuni dislocati lungo il corridoio. Questo punto è propedeutico per l’accesso selettivo ai contenuti da parte dei singoli passeggeri
2) I sistemi operativi vengono progressivamente aggiornati dai vecchi Windows 3.1, Unixware o OS9000 verso il mondo Android. Il passaggio tecnologico garantisce maggiori possibilità e facilità di sviluppo.
3) La connettività Wi-Fi a bordo facilita gli aggiornamenti dei giochi ed apre la strada ad esperienze multiplayer
La scelta del palinsesto è solitamente demandata ad aziende aggregatrici come DTI che siglano direttamente accordi con publisher più o meno noti. Tra i grandi brand che hanno abbracciato questa ulteriore forma di revenue troviamo Electronic Arts (titoli della linea pogo ma anche The Sims), Atari (con grandi classici come Asteroids, Battlezone e Centipede), PopCap Games (Bejeweled, Bejeweled 2) e persino Namco con Pacman e, udite udite, Capcom con Street Fight 2. Consiglio caldamente di visionare il video sottostante per avere una idea completa dell’esperienza lato utente dall’accensione del monitor all’impugnatura del controller fino ad arrivare alla selezione del gioco.
Eccetto commesse dirette di sviluppo, è difficile per un piccolo team portare il proprio gioco a bordo per via delle difficoltà burocratiche e di approvazione. Ogni compagnia inoltre ha un target demografico, politiche di pricing e lunghezza delle tratte differenti ed il tutto si ripercuote anche nella tipologia di giochi. In linea generale branded games sono offerti dalle compagnie top e spesso solo nelle business class o dietro pagamento di qualche compenso extra. Altre compagnie decidono di offrire tutto gratuitamente magari ricaricando nel biglietto stesso il tipo di costo che loro devono sostenere.
Un tratto comune è dato dalla tipologia di giochi. Analizzando oltre 20 compagnie aeree ed attingendo alla mia esperienza personale ho notato l’egemonia dei puzzle, casual, carte, retrogames e quiz. Questo è imputabile all’esigenza della compagnia di venire incontro ad un target demograficamente variegato offrendo giochi di immediato appealing e con curva di apprendimento velocissima.
Prendiamo il caso di Virgin America con una line up gratuita composta esclusivamente da cloni di titoli anni 80:
- Anagramarama
- Tower Toppler
- Gem Drop X
- Primate Plunge
- Circus Linux
- Xmahjongg
- Vectoroids
- Penguin Command
- Mad Bomber
- Do’SSiZo”La
Delta Airlines adotta una politica differente chiedendo ai passeggeri di pagare 5 dollari per fruire di una serie di titoli anche brandizzati:
- Bejeweled
- Big Money
- Bookworm
- Chainz
- Galaktor
- Head-to-Head Chess
- In-flight Poker
- Insaniquarium
- Klondike Solitaire
- Dynamite
- Zuma
Una nota interessante per Delta Airlines arriva dal quiz gratuito multiplayer denominato Delta Inflight Trivia. E’ un gioco alla Chi Vuol Esser Milionario con la particolarità di poter competere col proprio vicino ed in generale con altri individui presenti a bordo.
Proprio il multiplayer sembra essere una delle tendenze di questo mercato offrendo anche un valore aggiunto rispetto alla sempre più spietata concorrenza di tablet e smartphone nelle tasche dei viaggianti. Abbiamo parlato del quiz game offerto da Delta Airlines, ma son sempre più le compagnie che offrono una intera sezione arricchita con titoli come Sudoku, Majhong, Caveman, Scacchi, Reversi, Bowling ma anche branded come Tetris Multiplayer. Il video, mi scuso per la bassa qualità, mostra proprio una sessione col famoso puzzle game abilitato alla modalità 1 vs 1.
Una seconda linea è quella dei 3D Games. Molto più spettacolari ed impattanti visivamente hanno il contro di girare solo su taluni sistemi operativi per via delle risorse tecniche di cui necessitano. Il loro target di riferimento sono i videogiocatori ed in generale la generazione nata dopo il 1980. Tra i prodotti 3D di maggior successo spicca Golf Open 3D disponibile sia nella variante singleplayer che multiplayer. Non ne sono disponibili molti, tra questi il racing game cartonesco Bump Out e lo spaziale futuristico G-Raid.
Un filone di successo è rappresentato dai casino games. Su ogni aereo sono presenti giochi di poker, casino, roulette, blackjack. Tra questi quello che mi ha colpito per il livello di complessità tecnologica è In-Flight Poker Showdown sviluppato da eFlyte. Il gioco, che offre anche ambienti 3D renderizzati, supporta una modalità multiplayer fino a 180 passeggeri tramite 18 tavoli con accesso di 10 utenti massimo cadauno.