Un’esperienza tutta italiana quella ideata da Fendi, che si appoggia alla piattaforma Instagram Stories. Rispetto ad altre piattaforme viste in precedenza, in particolare Wechat, Instagram è notevolmente più diffusa nel nostro paese cosi come ormai si può considerare un riferimento in tutto il mercato occidentale in genere.
L’utente italiano quindi, accedendo tramite le stories di Fendi a questo servizio, assiste ad una serie di filmati ideati dallo studio Sky Pie, molto belli e ben animati. L’utente interagisce compiendo varie azioni come giocare a tris o scoppiare bolle, e lo scopo dei giochi è in definitiva quello di accessoriare le borse della linea.
Nonostante i limiti tecnici di questa interazione, che in pratica utilizza la feature pausa del video, non per stoppare la visione, ma per fare lo switch fra differenti video alternativi che simulano una effettiva azione in stile videogioco, l’effetto finale è egregio e merita il plauso ai realizzatori.
E’ evidente che chi sia abituato ad utilizzare un videogioco sul cellulare possa vedere questo prodotto come futile e limitato, ma il concetto da comprendere è che stanno convergendo tre modalità: il marketing tramite esposizione della linea di prodotti e comunicazione verso potenziali clienti, Instagram come canale per raggiungere più persone possibile e la gamification tradotta nel modo più “tradizionale” o standard che dir si voglia, cioè con un (basilare) videogioco.
Non è interesse da parte di Fendi di realizzare un videogioco gratuito vero e proprio, che andrebbe distribuito attraverso i canali degli store apple e android, risultando in molta meno visibilità e che necessiterebbe di ben più complessa realizzazione per suscitare interesse.
L’obiettivo del marchio romano che già dal 2017 ha introdotto contenuti su Instagram, è quello di creare un canale comunicativo con potenziali clienti che funzioni in due direzioni: Fendi invia contenuti visivi e ludici, l’utente interagisce giocando.
La condivisione da parte dell’utilizzatore dei propri risultati in Stories, espande poi esponenzialmente la visibilità dei minigiochi la cui grafica è completamente realizzata con complementi delle borse di Fendi.
Mediante nuove challenge anche quotidiane, si crea una affinità ai colori e stili del brand che aumenta inconsciamente. Inoltre l’utente può inviare uno screenshot con la risposta corretta, al fine di ottenere visualizzazioni di pagina e like come reward.
Per completezza di analisi, qualche parola va spesa anche sui punti deboli, o meglio inespressi di una campagna di questo genere.
Innanzitutto manca un obiettivo finale, o un obiettivo diciamo “mascherato” che invece si è visto in altre realizzazioni di gamification espose in questo blog. L’obiettivo dovrebbe logicamente essere quello di convogliare l’attenzione ottenuta verso un appuntamento di acquisto online o in uno specifico store, per poter partecipare al lancio di un nuovo prodotto o eventualmente di una versione limited edition di un prodotto esistente o ancora per usufruire di un più semplice sconto a seguito del risultato ottenuto nel minigioco. L’assenza di uno scopo finale rende presto ripetitiva l’interazione e quindi il ritorno quotidiano sulle stories di Fendi va a concludersi abbastanza in fretta.
Il secondo aspetto che merita approfondimento è la tipologia di prodotto, tipicamente femminile e di fascia medio alta, quindi border line rispetto ad una parte della comunità dei teenager che sono però anche quelli più propensi ad interagire con il linguaggio del minigioco. Essendo l’interfaccia splendidamente realizzata avrebbe meritato un ulteriore run con una story dedicata anche ad una fascia di età piu bassa, oppure a prodotti come kit baby. Concludiamo quindi dicendo che Fendi Strap You è in parte una campagna abbastanza efficace di simpatizzazione del prodotto e in toto una sperimentazione tecnica ben riuscita, il tutto sotto vidimazione della gamification.
A cura di Valter Prette