Il nostro cervello è una macchina meravigliosa ancora largamente sconosciuta ed inesplorata. Eppure già migliaia di anni fa il filosofo Platone individuò la duplice natura della mente umana composta da una parte emotiva ed, in totale antitesi, una totalmente razionale a cui spettava il compito di guidare l’altra.
Nel secolo scorso da queste teorie empiriche si è passati a studi scientificamente validi inizialmente sperimentali e cruenti – asportazioni di porzioni di cervello in soggetti afflitti da malattie psichiche per capirne gli effetti – ed oggi sempre meno invasivi grazie all’utilizzo di tecnologie come FMRI ovvero risonanza magnetica funzionale neuronale. Senza addentrarci troppo in questa sede, sono macchine che scansionano il nostro cervello indicando quali aree celebrali vengono attivate di fronte all’esposizione a determinati stimoli visivi, audio piuttosto che olfattivi.
Questa mole di studi è fondamentale per mappare il cervello umano, capire quali aree sono deputate alla gestione dei vari aspetti vitali nonchè decisionali. Uno dei principali campi di applicazione è sicuramente la NeuroEconomia con la sua branca del Neuromarketing in cui si cercano di capire i meccanismi che regolano il nostro shopping. Il punto di partenza è il conflitto interiore nel quale costantemente si ritrova il cervello con una parte emotiva che reagisce incontrollabilmente a determinati stimoli ed una razionale che ha il compito di selezionare e validare quanto avviene.
Sul finire degli anni 60 lo scienziato americano Roger W. Spelly sviluppò una teoria sulle diverse funzioni dei due emisferi celebrali.
Cervello destro: afferiscono emozioni, individualità ed una visione creativa e d’insieme. E’ lui il responsabile per l’acquisto di impulso, coglie odori/stimoli e li trasforma in azioni non mediate dalla componente razionale. Da qui nasce la percezione di un sito/piattaforma/soluzione piacevole e ricca di engagement che è alla base di ogni logica di gamification. Ovviamente è possibile far tesoro di questa conoscenza per disegnare una esperienza in grado di intercettare le istanze innate della parte destra. Un recente articolo fornisce un pattern base per i gamification designer e non solo:
Soggettivo. E’ fondamentale scegliere un adeguato look and feel in fase di design così’ da far perno sulla soggettività di questo emosfero. Entrano in gioco scelte legate al colore, forma ed altri elementi estetici. Molti siti solleticano l’immaginazione del visitatore evocando volontariamente immagini e suggestioni di vita personale.
Intuitivo. I navigatori devono sentirsi a logo agio consentendo decisioni immediate e spontanee. E’ bene rimuovere qualunque ostacolo verso il processo di engagement, ad esempio evitare agli utenti di post porre una decisione come un atto di acquisto perchè è necessario prima registrarsi o adempiere ad altre formalità.
Emozionale. Offrire sicurezza e tranquillità, farli sentire come a casa loro. Personalizzare l’esperienza e connettersi direttamente come brand o gestore. Un utilissimo decalogo di best practice lo troverete QUI.
Sperimentale. Offrire costantemente novità aiuta il visitatore a calarsi nei pani dell’esploratore con la dopamina che entra in circolo alla sola idea di avere una esperienza inedita e premi non conosciuti. Tutto questo fa saltare ogni processo inibitore e crea un forte legame.
Reward. La parte destra è suscettibile ai premi, alla possibilità di ottenere un guadagno ed è alla base del successo di meccanismi come quelli delle slot machine, aste al ribasso, lotterie.
Non si vive di solo cervello destro ed è importante avere il quadro di insieme per bilanciare il design. Un eccesso di conflitto tra i due emisferi potrebbe sortire effetti controproducenti, allontanando l’azione voluta invece di avvicinarla. In base al target che si vuole raggiungere e gli obiettivi prefissati (fun? engagement? loyalty?) sarà possibile far inclinare la bilancia più a destra o sinistra.
Obiettivo e Razionale. Il lato sinistro valute tutti i dati in nostro possesso per prendere decisioni bilanciate. Bisogna dare ai visitatori la possibilità di osservare attentamente il portale prima di prendere azioni definitive.
Analitico. Objective thinking requires factual information. Anything analytical, like numbers and facts help the decision making process. Don’t try to talk your visitors into something without the necessary expertise and numbers to back you up.
Consapevole. Offrire tutti i dettagli possibili, ad esempio in un portale e-commerce creare schede analitiche ricche di testo, confronti e immagini così da dare in mano al visitatore tutti gli strumenti per valutare una decisione.
Conservativo. Il lato sinistro del cervello ama la routine, ama assistere e perpetrare rituali. In un sito web questo potrebbe tradursi nel seguire schemi già utilizzati in portali molto utilizzati e provare a rievocare esperienze di vita che ci accomunano tutti.
Strutturato. Bisogna agire in modo pulito e chiaro fornendo tutte le informazioni importanti in modo contestuale e visibili senza ostacoli e fronzoli.