Fabio Viola su Forbes

Il passaggio dallo storytelling allo storydoing nella formazione aziendale.

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BRAINSTORMING

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Organizziamo sessioni full day, utilizzando il mazzo di carte dell'engagement designer ed altri metodi gamificati, per generare e collezionare all'interno di un processo collettivo, le migliori idee provenienti dal team. Questo processo è adatto sia ad obiettivi consumer che enterprise!
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CONCEPT

CONCEPT

Utilizzando il nostro Motivational Design Framework lavoriamo insieme su una griglia che individua gli obiettivi short e long term, la tipologia degli utenti/giocatori, le motivazioni per creare engagement e le meccaniche e dinamiche di gamification indispensabili per le vostre finalità di business.
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GAMIFICATION DESIGN

GAMIFICATION DESIGN

Per migliorare soluzioni già esistenti o nella fase di costruzione di un nuovo progetto, realizziamo un gamification design document (GDD) e wireframe continuamente iterato fino all’approvazione del cliente.
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ARCHITETTURA E SVILUPPO

ARCHITETTURA E SVILUPPO

Dopo decine di esperienze di sviluppo per marchi internazionali, conosciamo le esigenze IT delle aziende e le aiutiamo a scegliere la giusta architettura tra sviluppo ex-novo e utilizzo di api dei gamification vendors.
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Luxottica Factor – Gamification nel recruitment

“Hai il Luxottica Factor” ? Questo l’incipit che occhieggia nel sito. Il colosso degli occhiali ha deciso di fare recruitment tramite un approccio gamificato. Ma, in definitiva, non ci riesce. Vediamo perchè

Il primo approccio

Vengo a sapere per caso di Luxottica Factor, diciamo che ho visto il risultato del test che ha condiviso un mio amico su Facebook e colto da un raptus di nostalgia per il mio mancato passato da manager dell’industria dell’ occhiale, entro nel sito e decido di sottopormi al test. Questa la schermata di apertura. Non cominciamo benissimo. Mi aspetto di poter cliccare su queste icone, evidenti e centrali, ma vengo deluso, subito sotto trovo due alternative: Gioca o accedi. Strano, se ho già finito il test dovrei atterrare su una pagina differente, se invece viene creata un’area riservata appositamente per me, mi aspetto di poter entrare con un login, ma da un’altra parte.

Luxottica

Screenshot inizio test luxottica

Ma i problemi non finiscono qui. Clicco sul tasto “gioca” e la schermata che appare chiede se preferisco fare un social login o fare direttamente il test. Cliccando su “vai al test” mi ritrovo a dover fare una registrazione da zero. Cattiva segnalazione. Torno indietro, contrariato, decido di fare il social login, ma sorpresa: non funziona. Ritorno alla registrazione “from scratch” e, rassegnato, compilo i campi ed accedo finalmente al test.

Social login

Social login

Il test

Sono sincero. Dopo questi problemi e false partenze, per salvare la situazione servirebbe un appeal grafico eccezionale ed una user experience all’avanguardia ed ovviamente componenti di gamification contestuali e ben approfonditi. Ma purtroppo, non mi aspetta nulla di tutto questo.

Screenshot

Il test di luxottica

Mi rassegno al fatto che Luxottica ha deciso di acquisire dati senza troppo pensare alla mia esperienza utente, né al mio divertimento, o engagement che dir si voglia. Il test esordisce con “Scegli per prima la risposta nella quale ti rispecchi maggiormente e scegli se votarla con una o due stelle blu. Poi scegli la seconda risposta più adatta a te e assegnale una o due stelle azzurre. Lascia senza voto la risposta nella quale ti rispecchi meno”. Farraginoso. Perché dovrei dare necessariamente due risposte? In aggiunta a ciò, le risposte tra cui dovrei scegliere si assomigliano moltissimo e questo rende la scelta molto difficile. 12 risposte con un semplice scorrimento orizzontale. Non vi è traccia di progettazione ux, nè di engagement di alcun tipo.

Risultati

Rispondo con sincerità e il test rispecchia effettivamente ciò che sono: fantasioso, volitivo e imprenditoriale, non brillo in semplicità e velocità. Tutto vero. Ma oltre a questo il vuoto. O poco più. Luxottica mi dà la possibilità di condividere il mio risultato su facebook, ma anche stavolta, il social plugin non funziona. Subito dopo la (mancata) condivisione, appare una improbabile classifica che mostra quanti dei miei amici hanno il luxottica factor. 0%, ovviamente.

Infografica

Risultato del mio test – infografica

Pro e contro

Come sempre, sarò sincero: di buono in questo esperimento vedo solo l’intenzione – nobilissima – e la possibilità di riprogettare da 0 quest’esperienza. Un buon punto di partenza? Cercare sempre reference utili, ad esempio: questo è un buon modo per creare un test.  Bisognerebbe prendere appunti.

Se volete dirmi la vostra, come sempre ne sarò felice! Mi trovate su twitter

Salvo Mica

Telegram apre la sua chat al gaming

Aziende e sviluppatori di video-giochi trovano una nuova cassa di espansione in Telegram, una tra le più popolari applicazioni di messaggistica e bot con un bacino di 100 milioni di nuovi utenti/giocatori. A partire dal 3 Ottobre, sia su dispositivi Android che Apple, è stata introdotta la possibilità di utilizzare un set di API per rilasciare giochi HTML5. Non è una novità in assoluto, già da mesi circolavano text based games sui bot telegram, ma la rivoluzione arriva dall’aggiunta di immagini e suoni consentendo la fruizione di prodotti complessi anche di tipo adventure, action, 3d multiplayer oltre ai più classic giochi di carte, puzzle, quiz.

 

Telegram games platform

Attualmente larga parte dei giochi sono disponibili sui canali @gamee e @gamebot con possibilità di giocarli direttamente o richiamarli in altre chat digitando i suddetti nomi e poi selezionando il gioco di interesse. Alcune produzioni sono singleplayer mentre altri multiplayer asincroni con l’interessante opportunità di salvare i punteggi all’interno del gruppo come mostrato dall’immagine di cui sopra.

Corsairs gioco Telegram

Al momento la scelta è ristretta ad una trentina di giochi, tutti dotati di punteggio e possibilità di sharing dei risultati ma è lecito attendersi nei prossimi mesi una ondata di nuove produzioni. Tra i più divertenti segnalo Math Battle,  una battaglia a colpi di calcoli matematici da effettuare nel più breve tempo possibile, Corsair, con galeone che tenta di schivare i cannoni dei corsari in velocità ed infine LumberJack. un boscaiolo intento a tagliare un albero cercando di non finire colpito da uno dei pericolosi rami. Oltre ad aziende puramente gaming aspettiamoci uno sbarco di aziende che vorranno veicolare il proprio messaggio in una chiave fortemente coinvolgente e di engagement. A facilitare lo sbarco saranno i bassi costi collegati alla realizzazione di semplici html5 games e la grande facilità di utilizzo delle API di telegram che richiedono davvero una manciata di ore per essere padroneggiate.

Attualmente non è possibile far pagare gli utenti per i giochi utilizzati, ma il fondatore di Telegram Durov ha promesso entro fine anno il rilascio di API di pagamento che consentirebbe agli sviluppatori di monetizzare.

 

 

I vincitori ITALIAN GAMIFICATION AWARDS

Domenica 2 ottobre si è conclusa la due giorni organizzata da IED all’interno del calendario dei Brera Design Days.

I videogiochi ormai travalicano la dimensione ludica diventando lenti attraverso cui leggere la quotidianità – ha dichiarato Fabio Viola, Coordinatore del Corso di Formazione Avanzata in Gamification & Engagement Design, TOP 3 Gamification Gurus e coordinatore scientifico dell’evento Durante questi due giorni di tavole rotonde, abbiamo parlato di gamification applicata agli ambiti della cultura e delle istituzioni museali, dell’editoria, della green economy, esplorando anche il punto di vista delle donne che lavorano in questo settore, considerato erroneamente, a esclusivo appannaggio degli uomini. Per quanto riguarda gli Italian Gamification Awards, siamo entusiasti di aver ricevuto oltre 60 candidature di progetti sviluppati nell’ultimo biennio da aziende affermate, startup e individui singoli che stanno provando a utilizzare il gioco per rivoluzionare e rendere più coinvolgente e divertente la fruizione del pubblico. Sono 7 le realtà premiate che si sono distinte per la capacità di sfruttare al meglio le tecnologie del gaming in linea con i principi dell’Engagement Design”

Ecco la lista dei vincitori:

BEST ENGAGEMENT:

Clara Faccia e Francesca Arnone con DESWAG un’applicazione che attraverso una serie di giochi permette all’utente di vincere virtualmente capi e accessori moda che posso essere realmente acquistati, attraverso logiche di scontistiche e premiazioni legate al gaming. deSwag non è solo una nuova esperienza d’acquisto ma rappresenta una guida di stile con la quale tenersi sempre aggiornati sulle ultime tendenze e notizie del fashion system, attraverso una selezione di look e quiz dedicati al mondo dei brand affiliati. Obiettivo dell’app in termini di ENGAGEMENT è rivolgersi al consumatore in modo nuovo, informando e coinvolgendo attraverso la logica della sfida, la soluzione di quiz e la promessa di un premio una volta raggiunto un determinato punteggio di gioco (seguendo il trend della gamification). DeSwag è una S.r.l, selezionata e finanziata da H-Farm nel 2015.

BEST ENTERPRISE:

HOOK  con RAIDER GAME: un gioco realizzato nell’ambito di una campagna di comunicazione interna del Gruppo BNL. Un’organizzazione segreta recluta degli infiltrati da inserire in azienda e organizzandoli in cellule diffonde i propri messaggi. Gli infiltrati devono svolgere le loro missioni mantenendo l’anonimato a qualsiasi costo. Il resto dell’azienda è invece chiamato a smascherarli e eliminarli cogliendoli in flagrante. Obiettivo della campagna è quello di aumentare il tasso di interattività degli utenti.

BEST EDUCATIONAL:

ARCADIA CONSULTING con Percorso Sicurezza 2.0: un progetto capace di far vivere i temi della formazione normativa sulla Sicurezza attraverso un’esperienza divertente e partecipativa. Le metodologie e le tecnologie proposte mirano a una vera e propria rivoluzione dell’apprendimento. Il percorso formativo è strutturato secondo le logiche e le meccaniche della gamification come l’acquisizione di conoscenza in micro-molecole, l’estinzione di incendi attraverso simulatori 2D e 3D, fotorealistici e gamificati, la ripetizione di punti da migliorare attraverso piattaforme gamificate, l’uso di visori in Realtà Virtuale per scappare da un incendio, l’assegnazione di punteggi/badge, l’utilizzo di app e dei dispositivi mobile.

BEST HEATH & WELLNESS:

Il team di Alberto Piras con BRAVE POTIONS: una soluzione dedicata ai bambini, per vincere  la paura della visita dal dentista, per tranquillizzarli, in modo da ottimizzare il lavoro del medico. Il gioco trasforma in pozioni magiche gli strumenti del medico e, attraverso brevi cartoni animati e supereroi, rende la visita un momento magico da vivere in modo positivo. Dopo la visita poi i bambini non possono sentirsi traditi e ricevono in regalo la carta del potere, per vedere gli effetti della magia grazie alla realtà aumentata.

BEST LOYALTY

UNIPIAZZAil primo sistema fedeltà Social che rende facile e divertente la tradizionale raccolta punti nei bar, negozi ed altri esercizi commerciali. Ogni locale viene fornito di un particolare chiosco in grado di riconoscere ogni cliente, collezionare dati preziosi sulle sue abitudini di consumo e inviare promozioni automatiche. Gli utenti si registrano e ricevono uno speciale portachiavi NFC che gli permette di raccogliere 10 gettoni Unipiazza per ogni euro speso. Gli utenti possono visualizzare il loro saldo gettoni, i premi del locale e il proprio livello di avanzamento. Sull’App gli Utenti possono seguire in tempo reale la raccolta gettoni dei loro amici e di scalare i Livelli sbloccando Badge & Medaglie. L’idea di inserire elementi di gamification e di disegnare l’intera esperienza come un videogioco permette di distinguersi dai tradizionali sistemi d raccolta punti coinvolgendo in maniera ludica i clienti.

BEST GAMIFICATION PROJECT:

Brand Loyalty FORGE REPLY con ROLLINZ per ESSELUNGA: un’esperienza utente che unisce mondo fisico e digitale, una promozione che diventa gioco virtuale e che a sua volta innesca nuovi stimoli ludici, fino a diventare fenomeno mediatico.
Dopo essersi autenticato attraverso la propria Carta Fìdaty Esselunga, l’utente accede a una funzionalità di realtà aumentata che gli consente di abilitare il Rollinz sul piano del gioco virtuale. L’applicazione mobile, oltre a divertire l’utente attraverso il gioco, ha contribuito a sostenere e ampliare le performance dell’iniziativa marketing Star Wars Rollinz di Esselunga. Con questa applicazione, Forge Reply ed Esselunga hanno totalizzato ben 300.000 download, 6,5+ ML di livelli giocati, 650.000 Rollinz sbloccati in solo 8 settimane.

BEST GAMIFICATION COMPANY

Alittleb.it si è aggiudicato il premio BEST GAMIFICATION COMPANY per la quantità di progetti inviati e per il valore e la qualità di ciascuno di essi.

I migliori progetti italiani di Gamification

Anche l’Italia ha finalmente un evento dedicato interamente alla crescente disciplina della gamification. A organizzarlo e dirigerlo scientificamente IED Milano ha chiamato Fabio Viola, padre della disciplina in Italia dopo una lunga carriera nell’industria dei video-giochi in Electronic Arts Mobile, Vivendi Games e Lottomatica e centinaia di aziende ed enti pubblici accompagnati nelle politiche di engagement.
L’appuntamento per gli ITALIAN GAMIFICATION AWARDS è Domenica 2 Ottobre presso la Mediateca Santa Teresa a Milano dalle ore 17.30. Un evento gratuito e libero in cui poter incontrare e confrontarsi con decine di aziende e professionisti che hanno sviluppato progettualità concrete in ambito gamification. Per maggiori informazioni logistiche, cliccate qui.

Oltre ad un momento di tavola rotonda informale ed al meet up promosso dalla psicologica Viola Nicolucci, la serata darà visibilità e premierà alcuni dei progetti italiani di gamification che si sono distinti nell’ultimo biennio. Non ci aspettavamo così tante candidature, reputavamo 30 l’obiettivo massimo raggiungibile. Non è stato facile selezionare 25 progetti sui 60 pervenuti per la giuria composta da IED Milano, Salvo Mica (gamification designer), Gianfelice Boncristiano (Game-Venture) e Massimiliano Dona (Unione Nazionale Consumatori).

Non è stato un giudizio di merito sul progetto in quanto tale, ci siamo focalizzati sulla componente di gamification cercando di premiare quelle aziende che ne han fatto un perno centrale in fase di pianificazione più che un layer aggiuntivo. Sicuramente la qualità dell’implementazione, l’innovazione e la capacità di generare un reale impatto hanno influito nelle scelte. Alcuni progetti non selezionati avrebbero sicuramente meritato l’inclusione, ma essendo ancora ad uno stato di demo o di testing chiuso avranno sicuramente una nuova occasione alla prossima edizione.

A tutti i finalisti è richiesta la partecipazione all’evento del 2 Ottobre nel corso del quale premieremo un vincitore per categoria ed assegneremo un premio generale al BEST GAMIFICATION PROJECT per un totale di sei “statuette”

Ed ora non resta che lasciarvi ai nomi dei progetti selezionati!

Best 25 progetti italiani gamificationBEST HEALTH & WELLNESS

  • Tako Dojo di Grifo Multimedia
  • Super Poter di Brave Potions
  • Siamo Nati per Camminare di Genitori Antismog
  • Food Adventurers di Politecnico di Milano
  • La Salute la Sai? di Melazeta

BEST EDUCATIONAL

  • Once Upon a Time di La-Boite
  • Visita al Marconi di Marco Vallarino
  • #TWLAB di Stefania Bassi
  • U Game Street Food di Clac
  • Percorso Sicurezza 2.0 di Arcadia Consulting

BEST ENTERPRISE

  • Raider Game BNL di Be Hook
  • Employerland
  • Glickon
  • OpenEXPO per Allianz di Alittleb.it
  • Engineerday per ItaliDesign di Alittleb.it
  • BPM Corporate Race di Alittleb.it

BEST LOYALTY (Categoria Consumer)

  • La casa dell’efficienza di A2A Energia
  • CartaSi
  • Enel Premia 3.0 di Gruppo Roncaglia
  • 4Customer per Tiger Italia di Byters srl
  • Unipiazza

BEST ENGAGEMENT (Categoria Consumer)

  • deSwag
  • GreenApes
  • Rollinz per Esselunga di Brand Loyalty e Forge Reply
  • MTV Awards – ArtistSaga di Alittleb.it
  • Quanto sei Veloce per Banca Popolare di Milano di Simple Agency

SF: All Access – l’ingresso di Ferrari nel mondo della gamification

Social SF All Access è il nuovissimo sito costruito con un sistema di gamification che permette ai fan del cavallino rampante di crescere di livello attraverso lo share di contenuti, opinioni e della loro passione per la Ferrari sui social media. Maggiore è la partecipazione, più alto è il punteggio guadagnato, si sale di livello e si ha accesso a contenuti esclusivi.

Per la prima volta Ferrari introduce logiche di Gamification in un suo progetto digitale, e lo fa in modo semplice e lineare. Efficace e perfettamente usabile. Certo però, da un colosso del genere mi sarei aspettato qualcosa di più. Ma vado subito nel dettaglio, osservando da vicino il prodotto.

Ferrari Social Community Gamification

Presentazione

Il sito di Ferrari all Access presenta in maniera chiara tutto il progetto in un colpo d’occhio. Mostra immediatamente la disponibilità dell’app (solo Ios, la versione Android non è disponibile), ed invita al social login tramite twitter e facebook. Subito sotto, troviamo un video che spiega in maniera efficace il progetto e la sua gamification. Due pollici bene in alto per il video. Efficace, conciso, chiaro, divertente: tiene un ottimo ritmo. Non mi fa rimpiangere il minuto e 46 secondi che ci ho dedicato. Subito sotto, fanno sfoggio di sè i livelli, ben calati nella metafora: ognuno di loro è rappresentato da uno di quei badge che si mette al collo durante le gare: inizierò da Fan e alla fine, farò parte del team. Mi sta bene.

badge-achievement

Ed infine, la leaderboard. Questa scalata verso il core della Ferrari deve essere celebrata. E lo è. La parte finale della landing page è dedicata al podio degli utenti più attivi. Perfettamente in metafora. User Interface e User experience davvero efficace e gradevole.

leaderboard

I primi momenti – Onboarding

Grazie all’efficacia della landing page, a questo punto ho già una chiara idea del progetto. Faccio il social login e salto dentro: guadagno subito 250 punti, ho un badge, non sono più fan, divento parte della squadra “Press”. Level up, mi sento accettato e gratificato. Ben fatto.

 

Il cuore del progetto

La NavBar del sito parla chiaro : da qui posso dare una sbirciata dietro le quinte, guadagnare punti, guardare il “meglio del meglio”, ripassare come funziona – se fossi un po’ tonto e non l’avessi già capito –  ed infine zompare dritto sul mio profilo.

dashboard

Dietro le scene

Qui vedo subito il livello che ho raggiunto (“Press”, e me ne vanto). Subito sotto, si passa all’azione: un elenco di post targati Ferrari vengono mostrati in sequenza: posso mettere un “love” e guadagnare 10 punti per ogni “love” che concedo.

behind-the-scenes

Guadagnare punti

Ma se voglio fare di più e meglio? Come posso guadagnare punti e scalare la classifica, entrare nella leaderboard ed ottenere il livello – badge “Team”? La risposta a queste domande è all’interno di questa sezione. Ferrari mi da tre possibili missioni:

  1. Condividi un tweet con i tuoi amici
  2. Diffondi la voce (condividi il sito)
  3. Metti “mi piace” ai contenuti

earn-points

Il meglio del meglio

Il regno della leaderboard. Qui campeggia in alto la mia posizione nella classifica globale: sono centesimo – ne ho di strada da fare. Subito sotto vedo l’onnipresente podio con i tre utenti più attivi, una fascia dedicata a tre post ai quali poter mettere “mi piace” per ottenere punti, ed infine l’intera leaderboard che mostra i primi 10 utenti più attivi e.. Me. Al centesimo posto. Completo ed efficace. Vorrei scalare la classifica per apparire su quel ovunque-celebrato triplice podio.

best-access-leaderboard

Come funziona

Questa sezione ripete fedelmente quanto mostrato nella landing page. Video compreso

Il mio profilo

Il regno del mio egocentrismo. Qui posso sapere con un colpo d’occhio:

  1. La mia posizione nella leaderboard globale
  2. Il mio livello attuale
  3. Gli achievement sbloccati (e non)
  4. I punti che ho guadagnato

myprofileprofile-2-achievement

Anche qui, ottimo lavoro di UX e UI. La grafica ha un’ottimo appeal, come in tutto il resto del sito. Niente da dire cara Ferrari, chapeau.

Componenti di gamification utilizzata

Ma adesso arriviamo al nostro di core. La gamification. Quali componenti usa questo progetto: In sintesi

  1. Badge
  2. Achievement
  3. Livelli
  4. Punti
  5. Leaderboard

Vi ricorda niente? Ebbene si. Il demone Trismegisto. La famigerata PBL: Points – Badge – Leaderboard. Ciò che rappresenta per l’engagement designer un po’ il livello zero della creatività. Nonostante l’appeal grafico non manchi, e la UX sia ben progettata, non possiamo non rimanere con un po’ di amaro in bocca. l’esperienza sembra ben progettata ma abbastanza povera di contenuti. Le missioni sono poche, semplici e ripetitive. Si corre il rischio di annoiarsi facilmente.

Suggerimenti utili

Ciò di cui sentiamo la mancanza è la profondità e la varietà. Ad esempio, gli utenti non hanno alcun ruolo in tutto questo. Non c’è un posto in cui essi potrebbero esprimersi. Potrebbe essere una buona idea dare agli utenti-fan maggiore spazio, dare loro la possibilità di creare relazioni fra di essi – scavalcando la logica della competizione così rilevante in questo progetto. Mi sarebbe piaciuto sentire le loro storie, vedere i loro contenuti e le loro azioni. Cosa li ha fatti innamorare della Ferrari? La passione è legata ad un ricordo di infanzia? Guardavano il Gp con il loro papà, in fissa per la Rossa negli anni 80? Ecco, mi sarebbe piaciuto conoscere e condividere le loro storie. Il progetto a mio parere sarebbe stato più efficace e intimo. Decisamente più interessante.

Cara Ferrari, in definitiva, per essere il primo progetto di engagement, non è andata male. Dobbiamo lavorarci solo un po’ su.

Pro e contro

Pro

Ottima UX

Ottimo appeal grafico

Parametri dei livelli e dei punti ben progettati

Contro

Missioni ripetitive

Mancanza di autonomia

Assenza di ugc (user generated content)

Assenza di strumenti che aiutino a creare relazioni fra utenti


Per me è sempre un piacere parlare di queste tematiche ed avere altri pareri, anche diversi dal mio, quindi se vuoi chiacchierare un po’ con me su questo post et similia, sentiti pure libero di twittarmi ! 🙂

Salvo Mica

Gamification nel No Profit

Il 20 Settembre si svolgeranno gli stati generali del terzo settore. Parteciperanno centinaia di associazioni, onlus, cooperative che giornalmente contribuiscono a rendere grande l’Italia col loro lavoro nei più sparati ambiti: cultura, welfare, integrazione, innovazione.

Il nostro Fabio Viola è stato invitato, in qualità di Presidente di TuoMuseo, a salire sul palco per parlare di coinvolgimento e di quanto importante sia porlo al centro delle strategie anche nel no profit.

Fabio Viola no profit gamification

Green Apes: Green Gamification in Italia

GreenApes è un social network gamificato basato sul concetto di ecosostenibilità. La piattaforma web è disponibile anche per i device mobile iOS e Android . Startup fondata nel 2014 da un team toscano composto da manager, innovatori, designer e sviluppatori, GreenApes conta già quasi 60.000 “azioni verdi” nel mondo messe in atto tramite la piattaforma.

Il funzionamento di base

GreenApes si basa sul concetto di Community. Tutto rimanda a questo valore basilare, ivi compreso il payoff. Qualsiasi azione “green” può essere facilmente condivisa e può essere “clappata” dagli altri utenti (equivalente del “mi piace” su Facebook). Azioni come andare in bici, bere acqua dal rubinetto, usare cibo locale
o fare la raccolta riciclata, sono oggetti da condividere e premiare. L’idea base è semplice quanto geniale: ricompensare gli utenti per le azioni green che ha compiuto. Ogni azione condivisa infatti, oltre ad ispirare la Community, fa guadagnare all’autore “banconuts”, currency virtuale che può essere usata per ottenere premi e sconti messi a disposizione dai partner aderenti al progetto. Scendiamo nel dettaglio del progetto facendo luce sulle componenti game-like utilizzate. Il progetto ha due volti: il primo si rivolge all’utente privato, il secondo è dedicato alle aziende. Seppure le componenti usate sono di fatto identiche, la modalità di uso e il target le differenzia in maniera radicale.

Profilo utente – I primi passi

Green Apes green gamification

Sin dai primi passi è evidente che la User Experience è ben progettata e nulla è lasciato al caso. Al click su “registrati” un comodissimo social login mi invita a registrarmi tramite Facebook o Sms. Volendo fare il pignolo, avrei apprezzato la possibilità di usare Twitter e Oauth per registrarmi al portale. Nella stessa pagina di registrazione trovo una scelta interessante: GreenApes mi da la possibilità di usare l’avatar e il nickname che uso su Facebook o una diversa identità, già perfettamente calata nella metafora della piattaforma: se sono un gorillone timido, mi dicono, qui sarò conosciuto come “OrangUSalvo” ed un primate cool sarà il mio avatar.

greenapes gamification italia

La Navbar fornisce un chiarissimo riferimento a tutto il sito. Iniziamo con la mia nuova casa:

Il profilo

Qui sono registrati tutti i miei progressi e le componenti gamification fanno sfoggia di sè. Subito sotto il mio nome + avatar è visibile il mio livello e la leaderboard globale. Ho fatto solo un paio di azioni quindi mi trovo al 160esimo posto nel mondo. Subito sotto i miei contatti: gli utenti che mi seguono e che io seguo. La virtual currency ottenuta dalle mie azioni ed i premi che posso riscattare ed infine il mio bookmark.

green apes profilo

Il mio livello è meglio specificato subito sotto, in una tab che riassume tramite una progress bar: la mia attuale posizione, i punti necessari per passare di livello e la grafica (esilarante:-) che rappresenta il mio attuale scimmia-stato.

Green Apes livello

La condivisione

Azione basilare di ogni social network. GreenApes ci vuole semplificare la vita creando un’interfaccia a prova di utente pigro. Da qui sarà possibile scegliere se l’azione da condividere è una storia, riguarda il cibo, i trasporti, l’abitare o gli acquisti. Per ogni scelta troveremo una decina di azioni predeterminate comprensive di icona, descrizione e punteggio. Dopo aver scelto l’azione, la pagina che segue mi consente di scrivere il mio commento, caricare un’immagine e condividere su facebook oltre che nella “giungla” di GreenApes. Di grande utilità è il calcolo in tempo reale del punteggio del post che si evidenzia tramite la filigrana dei componenti “Luogo”, “Foto”, “Condivisione su fb” e “Descrizione”. Un ottimo modo per rendere chiaro e trasparente il processo di assegnazione dei punti.

greenapes stories

 

Rewards

Come accennato, i rewards sono messi a disposizione dalle aziende partner del progetto. Ad oggi troviamo rewards solo nell’area globale, quindi il fatto che io giochi ad Ascoli Piceno, a Roma o a Londra, nulla cambia, speriamo che con l’ampliarsi della piattaforma la feature dei rewards locali venga sbloccata. I rewards sono quanto mai concreti ed accessibili. Si parte da 150 banconuts, acquisibili tramite la condivisione di una decina di azioni. Purtroppo non è presente una evidente curva di miglioramento nel livellamento dei premi, né la presenza di reward disponibili ma bloccati che potrebbe motivare maggiormente gli utenti a condividere azioni nella “Giungla”.

green apes rewards

Greenapes per le aziende

Gli scimmioni verdi hanno deciso di non fermarsi alla progettazione di un social network per privati, ma hanno pensato, con efficacia, anche al mondo delle aziende. La piattaforma è disponibile per l’installazione e la configurazione all’interno delle intranet aziendali e consente di coinvolgere e premiare i dipendenti per le loro azioni verdi. La piattaforma mette a disposizione le stesse componenti di gamification illustrate in precedenza, calandole perfettamente nella realtà aziendale. E’ quindi disponibile un sistema di cooperazione e competizione tra uffici diversi della stessa azienda: a questa sfida è dedicato l’uso di leaderboard, statistiche e strumenti di condivisione delle best practices. Si pone parecchia enfasi sugli investimenti CSR (Customer Social Responsability) che sempre più aziende effettuano: GreenApes è strutturata per utilizzare e convertire in reward tali investimenti, facendo si che essi rendano al massimo, anche in termini di visibilità; altro argomento che la piattaforma sottolinea. Sono effettivamente presenti molti strumenti per migliorare l’efficacia della comunicazione delle aziende sui social media: è possibile mostrare l’ecosostenibilità del proprio prodotto, mostrare quanto e come i dipendenti della ditta si stiano impegnando per ottenere l’abbassamento delle emissioni di co2, o mostrare da quando l’azienda ha cominciato a porre in essere atteggiamenti “green”.

greenapes-aziende

green apes engagement

 

In conclusione

GreenApes è un ottimo esempio di come poter usare la gamification per il bene collettivo. Le componenti gamification sono ben progettate ed implementate, tutti i parametri appaiono ben bilanciati, le metafore ben costruite e mai banali, la comunicazione efficace e gli strumenti realizzati sono frutto di una pianificazione che, evidentemente, non ha lasciato nulla al caso. Speriamo di poter parlare di altri progetti di alto spessore come questo in futuro. Per adesso,  auguriamo alla piattaforma il successo che merita: “Go Apes!” [.cit]

Salvo Mica

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Italian Gamification Awards

Segnate in agenda il prossimo 2 Ottobre. Arrivano a Milano gli Italian Gamification Awards grazie ad una partnership tra IED Milano, Brera Design Days ed il nostro Fabio Viola in veste di direttore scientifico. La serata è molto più di una premiazione, vuole essere un primo momento italiano di confronto e networking sulla giovane industria della gamification. Noi tutti sappiamo quanta strada vi sia ancora da percorrere, molti i problemi da superare e le metodologie da standardizzare ma siamo altrettanto consapevoli dello straordinario ritorno sull’investimento che sta garantendo ad aziende ed enti pubblici quando ben progettata e implementata.

Se siete una azienda che ha già integrato un qualsiasi livello di gamification nell’ultimo biennio all’interno delle proprie strategie consumer o enterprise, avete tempo fino al 20 Settembre per candidare il vostro progetto per un award. Cliccate Qui per la submission!

La serata, che si svolgerà domenica 2 Ottobre a partire dalle ore 19 fino alle 23 presso la Mediateca Santa Teresa di Milano, è aperta a tutti, non ha alcun costo e darà la possibilità di sorseggiare un aperitivo in buona compagnia.

Premi italiani gamification Fabio Viola

Ed ora vi lasciamo al comunicato stampa ufficiale!

I video-giochi sono diventati una delle principali, per tempo e budget speso, industrie dell’intrattenimento al mondo con 29 milioni di utilizzatori solo in Italia ed un fatturato mondiale prossimo ai 100 miliardi di dollari. La capacità di generare emozioni, comportamenti e coinvolgimento ha spinto la nascita della Gamification, intesa proprio come scienza del coinvolgimento e della motivazione che mutua principi e tecniche del game design per ripensare e riprogettare esperienze nei contesti quotidiani. Aziende attive in diversi ambiti merceologici al pari di enti pubblici hanno abbraccio questa nuova modalità di disegnare processi e progetti per raggiungere i propri obiettivi e rispondere alle nuove esigenze generazionali.

 

Nel suo primo quinquennio di vita la Gamification ha dovuto creare professionisti, sviluppare best practices e superare numerosi pregiudizi. In un panorama ancora frastagliato, pensiamo sia arrivato il momento di dar vita ad un momento di confronto e dibattito in cui dare visibilità, promuovere e premiare i migliori progetti e persone nel panorama italiano.

 

Per questo nascono gli Italian Gamification Awards, la cui cerimonia si svolgerà il 2 Ottobre 2016 a Milano durante i Brera Design Days nella splendida cornice della Mediateca Santa Teresa. I progetti potranno essere caricati entro e non oltre il 15/09/2016.

 

Una giuria di esperti internazionali nelle discipline della gamification, game design ed innovazione valuterà le proposte pervenute e assegnerà i premi nelle categorie previste. Sono candidabili tutte le tipologie di progetto in cui è presente una componente di gamification propriamente detta o di gioco in senso allargato. I progetti devono essere stati lanciati o aggiornati in un periodo compreso tra il 1/1/2014 ed il 1/9/2016

Premio tesi laurea in Gamification

Segnaliamo con grande interesse questa iniziativa dell’Unione Italiana Consumatori che ha deciso di assegnare n.2 premi in denaro a neo-laureati la cui tesi di laurea abbia riguardato sharing economy e/o gamification. Una importante spinta a consolidare questa giovane disciplina. La premiazione avverrà il prossimo 18 Novembre a Roma nell’ambito di un evento che vedrà il nostro Fabio Viola introdurre il tema.

 

Hai scritto una tesi di laurea su innovazione, sharing economy, gamification? Con il premio Vincenzo Dona, l’Unione Italiana Consumatori prevede due riconoscimenti in denaro a tesi in materia di tutela dei consumatori e nuovi strumenti di marketing e comunicazione.

Destinatari: laureati tra il 20 ottobre 2015 ed il 20 ottobre 2016 in atenei italiani.

 

Descrizione del concorso

L’unione italiana consumatori (Unc), in collaborazione con l’Associazione bancaria italiana (Abi), conferisce due premi di laurea in materia di tutela dei consumatori.

 

Il premio Vincenzo Dona 2016, in particolare, è volto alla promozione di tesi di laurea sui temi dell’innovazione, della sharing economy, della gamification e su altre modalità di comunicazione e marketing che fanno leva sul gioco come strumento di partecipazione del consumatore.

 

Premi

Sono previsti un primo premio di mille euro e un secondo da 500 euro che saranno assegnati nel corso di una cerimonia che si terrà il 18 novembre ed elargiti entro sei mesi.

 

Guida alla candidatura

Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione, scarica il bando del Premio Vincenzo Dona dal sito ufficiale.

 

Scadenza

30 ottobre 2016

tesi laurea gamification

Contact Center Gamification Design

Continua l’attenzione economica degli investitori sulle start up gamification based. Dopo avervi parlato dei 7 milioni di dollari a GamEffective, oggi vi segnaliamo il round da 3 milioni che la canadese nGUVU ha ricevuto neis mesi scorsi da Brightspark Venture Capital e Desjardins Venture Capital.

L’ambito è quello delle soluzioni di contact center, un mercato che conta circa 20 milioni di impiegati nel mondo ed ancora oggi molto fermo in fatto di motivazione ed engagement degli agenti.

nGUVU ha sviluppato una piattaforma, nGAGEMENT, che intende rivoluzionare le pratiche dei contact centers attraverso logiche di gamification frammiste ad un algoritmo “machine learning” e “behaviour analytics”. Il punto di partenza del progetto è la centralità del lavoratore, la sua partecipazione attiva ed il rendere meno ripetitivo un lavoro che tendenzialmente tende ad esserlo.

nGUVU - contact center gamification

La home page della piattaforma nGUVU

L’immagine sovrastante mostra alcune delle funzionalità base di nGUVU. Come è intuibile l’interfaccia presenta diverse meccaniche di gamification ed in generale un approccio estremamente user friendly. Personaggi stilizzati cartoneschi danno il benvenuto al lavoratore che come step propedeutico ha la possibilità di creare il proprio avatar tra decine di combinazioni possibili.

Una larga fetta delle dinamiche motivazioni sono connesse alle logiche di competizione e comparazione. Sono drivers molto complessi da maneggiare, mi sono più volte espresso su come tendenzialmente la cooperazione generi maggior curva di comportamento virtuoso rispetto alla competizione senza per questo demonizzare quest’ultima. Tra le logiche di gamification meglio implementate in nGUVU va annoverata il “Challenge”.

contact-center-gamification1

Una interfaccia intuitiva, divisa in due step, consente al dipendente di selezionare un parametro che fungerà da metrica di confronto per decretare il vincitore della sfida. I parametri pescano direttamente dai KPI imposti dal management (first call resolution, aderenza al protocollo, tempo medio di chiamata etc etc). Il secondo passo è quello di individuare il collega al quale lanciare la sfida pescandoli attraverso un apposito campo di ricerca o tra i nomi suggeriti in automatico dalla piattaforma. Le sfide sono calcolate su base giornaliera, il sistema effettua il compito dei risultati individuali e poi invia una notifica al vincitore.

Uno dei risvolti positivi di questa logica è il metter in contatto colleghi che non si conoscono tra di loro. Immaginiamo una azienda con diverse sedi, favorire il dialogo (anche se attraverso il gioco) porta benefici reali sul lavoro.

Contact center gamification software

L’area dedicata agli obiettivi da raggiungere in nGUVU

Gamification, in quanto scienza del coinvolgimento, opera nell’intersezione tra la motivazione individuale e gli obiettivi di business individuati dalla azienda. nGAGEMENT utilizza la metafora del gioco del freccette per rendere immediatamente comprensibile lo status del dipendente in relazione ai KPI aziendali. Le freccette finiscono più o meno vicino al bersaglio in relazione alla qualità/quantità delle performance individuali. In alto a destra le soglie da raggiungere e lo status quo con a fianco il numero di punti ottenuti. Non mancano nel centro della schermata delle progress bar utili per comprendere visivamente quanto manca al raggiungimento del goal ed in basso l’avatar del dipendente e il suo posizionamento rispetto alla soglia media raggiunta da altri dipendenti, ivi inclusi i picchi minimi e massimi. Queste forme di social comparison sono molto potenti a livello psicologico e riescono a incidere sui reali comportamenti.

leaderbord call center gamification

Il visual dell’area leaderboard

Non mancano delle classifiche basate sul parametro dei punti acquisiti. A livello grafico è presente una pagina standard con la lunga lista dei partecipanti suddivisi in ordine di arrivo e poi dei bei visuals, come quello nell’immagine di cui sopra,  con il podio. Date risalto all’interno della comunità di lavoro ai più meritevoli conferisce status e spinta a fare meglio anche in assenza di incentivi economici.