Fabio Viola su Forbes

Il passaggio dallo storytelling allo storydoing nella formazione aziendale.

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BRAINSTORMING

BRAINSTORMING

Organizziamo sessioni full day, utilizzando il mazzo di carte dell'engagement designer ed altri metodi gamificati, per generare e collezionare all'interno di un processo collettivo, le migliori idee provenienti dal team. Questo processo è adatto sia ad obiettivi consumer che enterprise!
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CONCEPT

CONCEPT

Utilizzando il nostro Motivational Design Framework lavoriamo insieme su una griglia che individua gli obiettivi short e long term, la tipologia degli utenti/giocatori, le motivazioni per creare engagement e le meccaniche e dinamiche di gamification indispensabili per le vostre finalità di business.
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GAMIFICATION DESIGN

GAMIFICATION DESIGN

Per migliorare soluzioni già esistenti o nella fase di costruzione di un nuovo progetto, realizziamo un gamification design document (GDD) e wireframe continuamente iterato fino all’approvazione del cliente.
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ARCHITETTURA E SVILUPPO

ARCHITETTURA E SVILUPPO

Dopo decine di esperienze di sviluppo per marchi internazionali, conosciamo le esigenze IT delle aziende e le aiutiamo a scegliere la giusta architettura tra sviluppo ex-novo e utilizzo di api dei gamification vendors.
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La teoria del cervello destro/sinistro nel Design

Il nostro cervello è una macchina meravigliosa ancora largamente sconosciuta ed inesplorata. Eppure già migliaia di anni fa il filosofo Platone individuò la duplice natura della mente umana composta da una parte emotiva ed, in totale antitesi, una totalmente razionale a cui spettava il compito di guidare l’altra.

Nel secolo scorso da queste teorie empiriche si è passati a studi scientificamente validi inizialmente sperimentali e cruenti – asportazioni di porzioni di cervello in soggetti afflitti da malattie psichiche per capirne gli effetti –  ed oggi sempre meno invasivi grazie all’utilizzo di tecnologie come FMRI ovvero risonanza magnetica funzionale neuronale. Senza addentrarci troppo in questa sede, sono macchine che scansionano il nostro cervello indicando quali aree celebrali vengono attivate di fronte all’esposizione a determinati stimoli visivi, audio piuttosto che olfattivi.

Questa mole di studi è fondamentale per mappare il cervello umano, capire quali aree sono deputate alla gestione dei vari aspetti vitali nonchè decisionali. Uno dei principali campi di applicazione è sicuramente la NeuroEconomia con la sua branca del Neuromarketing in cui si cercano di capire i meccanismi che regolano il nostro shopping. Il punto di partenza è il conflitto interiore nel quale costantemente si ritrova il cervello con una parte emotiva che reagisce incontrollabilmente a determinati stimoli ed una razionale che ha il compito di selezionare e validare quanto avviene.

Cervello destro emotivo e sinistro razionale!

Sul finire degli anni 60 lo scienziato americano Roger W. Spelly sviluppò una teoria sulle diverse funzioni dei due emisferi celebrali.

Cervello destro: afferiscono emozioni, individualità ed una visione creativa e d’insieme. E’ lui il responsabile per l’acquisto di impulso, coglie odori/stimoli e li trasforma in azioni non mediate dalla componente razionale. Da qui nasce la percezione di un sito/piattaforma/soluzione piacevole e ricca di engagement che è alla base di ogni logica di gamification. Ovviamente è possibile far tesoro di questa conoscenza per disegnare una esperienza in grado di intercettare le istanze innate della parte destra. Un recente articolo fornisce un pattern base per i gamification designer e non solo:

 

Soggettivo. E’ fondamentale scegliere un adeguato look and feel in fase di design così’ da far perno sulla soggettività di questo emosfero. Entrano in gioco scelte legate al colore, forma ed altri elementi estetici. Molti siti solleticano l’immaginazione del visitatore evocando volontariamente immagini e suggestioni di vita personale.

Intuitivo. I navigatori devono sentirsi a logo agio consentendo decisioni immediate e spontanee. E’ bene rimuovere qualunque ostacolo verso il processo di engagement, ad esempio evitare agli utenti di post porre una decisione come un atto di acquisto perchè è necessario prima registrarsi o adempiere ad altre formalità.

Emozionale. Offrire sicurezza e tranquillità, farli sentire come a casa loro. Personalizzare l’esperienza e connettersi direttamente come brand o gestore. Un utilissimo decalogo di best practice lo troverete QUI.

Sperimentale. Offrire costantemente novità aiuta il visitatore a calarsi nei pani dell’esploratore con la dopamina che entra in circolo alla sola idea di avere una esperienza inedita e premi non conosciuti. Tutto questo fa saltare ogni processo inibitore e crea un forte legame.

Reward. La parte destra è suscettibile ai premi, alla possibilità di ottenere un guadagno ed è alla base del successo di meccanismi come quelli delle slot machine, aste al ribasso, lotterie.


Non si vive di solo cervello destro ed è importante avere il quadro di insieme per bilanciare il design. Un eccesso di conflitto tra i due emisferi potrebbe sortire effetti controproducenti, allontanando l’azione voluta invece di avvicinarla. In base al target che si vuole raggiungere e gli obiettivi prefissati (fun? engagement? loyalty?) sarà possibile far inclinare la bilancia più a destra o sinistra.

Obiettivo e Razionale. Il lato sinistro valute tutti i dati in nostro possesso per prendere decisioni bilanciate. Bisogna dare ai visitatori la possibilità di osservare attentamente il portale prima di prendere azioni definitive.

Analitico. Objective thinking requires factual information. Anything analytical, like numbers and facts help the decision making process. Don’t try to talk your visitors into something without the necessary expertise and numbers to back you up.

Consapevole. Offrire tutti i dettagli possibili, ad esempio in un portale e-commerce creare schede analitiche ricche di testo, confronti e immagini così da dare in mano al visitatore tutti gli strumenti per valutare una decisione.

Conservativo. Il lato sinistro del cervello ama la routine, ama assistere e perpetrare rituali. In un sito web questo potrebbe tradursi nel seguire schemi già utilizzati in portali molto utilizzati e provare a rievocare esperienze di vita che ci accomunano tutti.

Strutturato. Bisogna agire in modo pulito e chiaro fornendo tutte le informazioni importanti in modo contestuale e visibili senza ostacoli e fronzoli.

 

Social Casino Games valgono €1.3 miliardi

Nell’ultimo biennio ho dedicato molta attenzione al crescente fenomeno del social gambling, ovvero la riprodizione di giochi tipici del mondo casino come poker/slot machine/bingo/betting con una logica di monetizzazione for fun. Un interesse crescente che poi si è trasformato in lavoro con lo sviluppo di client facebook/android/iOS per uno dei leader internazionali di mercato. Ma questa è un’altra storia!

Il mercato mondiale del social gambling

Poco più di 1.3 miliardi di euro è l’attuale valoere del mercato social gambling mondiale, un dato che impressiona se si tiene conto della sua nascita nel 2010.  Questo è quanto emerge dal report di Agosto rilasciato dall’istituto di ricerca Superdata. Nel 1011 il fatturato si è aggirato sui 700 milioni con un raddoppio netto negli ultimi 12 mesi, di fatto sancendolo come il genere videoludico a maggior tasso di crescita nel mondo social a cui apporta un quarto del fatturato totale.

La ripartizione mondiale delle revenues vede in testa gli Stati Uniti dove han sede i principali developer come Zynga e DoubleDown, gli USA cubano da soli oltre il 40% delle micro-transazioni effettuate nei casino games. In Europa vengono spesi poco meno di 400 milioni di euro con l’Italia che tra i peggiori, con un tasso di conversion nettamente più basso delle altre country. Seguono Asia, Sud America e Australia. La ragione per cui gli americani sembrano amare questo genere risiede anche nell’illegalità del gambling online (ancora per poco) che spinge molti users a riversarsi nelle controparti for fun.

Cresce il numero di social gamers impegnati in titoli gambling

Il grafico mostra il rapporto tra gli utenti attivi mensili che giocano su Facebook e quanti di loro accedono ad un casino style game. La percentuale nell’ultimo biennio è raddoppiata, solo in usa ora si contano oltre 34.5 milioni di videogiocatori.

Al di là delle evoluzioni future come l’apertura di Facebook al gaming for money, questo mercato è particolarmente interessante in virtù dei comportamenti dei suoi players. Rispetto ad altre categorie di giochi, si assiste ad una spesa media per paying user sui 65 euro contro  i 35 di titoli come Farmville.

Per chi fosse interessato ad approfondire questi temi, ricordo il Seminario Social e Mobile Gambling che terrò il prossimo 12 Ottobre a Milano.

Migliorano le metriche dei social commerce con la Gamification

Competere nel lucrativo mondo dell’online commerce è impresa difficile. Il web è costellato di siti web specializzati in questo o quel prodotto, molti hanno alle spalle catene retail mentre altri sono nomi ormai storici che hanno conquistato negli anni la fiducia degli acquirenti. Realizzare siti catalogo che ricalcano pedissequamente le logiche tipiche del mondo fisico è ormai impensabile e sempre più start up stanno optando o riconvertendosi utilizzando logiche di gamification per creare engagement e discovery. Dopo ShoeDazzle e ModCloth, l’ultimo caso interessante arriva da Sneakpeeq, società operante a San Francisco nel 2010. Dopo un anno “tradizionale, nel 2011 il founder decide di imprimere una svolta puntando forte sulla gamification per raggiungere obiettivi come aumento del lifetime value, viralità e customer engagement. Questa virata ha visto entrare in gioco Badgeville, una delle società specializzate nel creare infrastrutture di gamification.

Partiamo analizzando il sito così come si presenta oggi ad un visitatore.

La home page di Sneakpeeq

Da visitatore viene richiesta obbligatoriamente la registrazione mediante Facebook Account per abbassare la frizione d’ingresso e dar vita ad una serie di dinamiche sociali legate alla pubblicazione di stream automatici ad ogni azione svolta nel website. Sneakpeeq mixa una parte pura di discovery e scoperta quotidiana di nuovi brand e prodotti all’atto di acquisto vero e proprio il tutto mediato da una serie di funzioni extra di stampo social e gamificato che favoriscono l’accesso quotidiano.

La virtual currency del “gioco” si chiama Peeq, essa è presente in maniera limitata nel sistema e consente agli utenti di effettuare appunto un peeq sul prezzo di un prodotto desiderato sbloccando immediatamente uno sconto. L’immagine mostra, in alto a destra, il saldo personale di 18/20 ovvero mi restano 18 prodotti su cui ottenere un forte sconto all’atto di acquisto. Ovviamente come in ogni economia virtuale è possibile guadagnare questa soft currency partecipando attivamente alla vita della community: entrare quotidianamente, mettere mi piace sui prodotti, condividere elementi, sbloccare badge.

La pagina personale dei badge sbloccati o da sbloccare

I badge sono ben introdotti nel flusso del sistema enfatizzando particolari momenti dell’esperienza. Ottenerli gratifica il partecipante ed assegna immediatamente dei vantaggi concreti come buoni sconti da spendere sulla merce in carrello o peeq. La pagina personale si divide tra achievement sbloccati e quelli ancora da sbloccati, questi ultimi offrono sin da subito indicazione su come ottenerli e i benefici ad essi associati.

Un sistema di punti e classifiche in Sneakpeeq

Entrando nelle pagine delle aziende in vetrina si ha la possibilità di visionare, votare, condividere e acquistare vari prodotti. Su questo core loop si innesta una sfida, valida durante la permanenza del brand, durante la quale gli utenti potranno guadagnare punti compiendo le azioni visualizzate nell’immagine sovrastante:

– 5 punti facendo peeq sul brand

– 10 punti per condividere il brand

– 100 punti per ogni acquisto

I points accumulati collocano il giocatore in una specifica leaderboard valida non solo ad enfatizzare la componente di sfida insita in molti di noi ma anche all’assegnazione di reward misteriosi ai primi tre classificati.

I risultati concreti dopo l’implementazione di queste, ed altre meccaniche, sono ad oggi:

  • 70% mese su mese  crescita in “peeqs.”
  • 935% crescita nella funzione loves dei prodotti
  • 590% crescita nella condivisione di prodotto
  • 18% mese su mese nel tasso di conversione

Il futuro della Gamification è creare emozione

Il Gamification Summit 2012 svoltosi a San Francisco lo scorso Giugno ha riunito per tre giorni i principali attori della filiera della gamification: fornitori di piattaforme, aziende e game designers. Tra i tantissimi interventi ho deciso di proporvi Nicole Lazzaro, già citata più volte in queste pagine in qualità di player experience designer nonché fondatrice di XEODesign. Ha dedicato gli ultimi 20 anni a studiare il perchè i videogiochi risultino divertenti giungendo alla conclusione che gran parte del merito spetta alle emozioni che essi sono in grado di suscitare. Differenti tipologie di emozioni e stati d’animo archiviabili attraverso il game design, l’applicazione di meccaniche e dinamiche che guideranno l’esperienza del giocatore nel sistema.

Condivido quasi totalmente lo speech e l’idea di un engagement design fondamentale per stabilire una conessione emotiva tra piattaforma e fruitore nel medio-lungo periodo. I giochi rappresentano uno straordinario strumento per entrare nelle teste degli individui generando eccitazione, divertimento, adrenalina ma tavolta anche rabbia e frustrazione. In linea generale Nicole afferma che i giochi, oltre ad utilizzare meccaniche come punti e badge possono essere utilizzati fuori dal loro contesto tradizionale per:

Semplificare il mondo: utilizzati in ambito lavorativo, medico, scientifico per risolvere problemi (FoldIt, Spent) o anche solo rendere more fun azioni quotidiane solitamente noiose.

Sospendere conseguenze: I giochi, pur essendo in grado di ricreare situazioni reali danno al giocatore la libertà di sbagliare. Proprio il fallimento è un importante strumento di apprendimento nel gaming essendo spesso accompagnato da feedback e incoraggiamenti che spronano e aiutano la persona a capire il proprio errore e riaffrontarlo con strumenti adeguati.

Amplificare i feedback: I videogiochi hanno la straordinaria capacità di tracciare in tempo reale le azioni dei giocatori offrendo istantaneamente feedback testuali, visivi e sonori in grado di rinforzare ed incoraggiare i comportamenti positivi.  Ho risolto brillantemente un puzzle e mi appariranno incoraggiamenti testuali, vedrò aumentare il punteggio, salirò di livello e a fine gara una tabella riepilogherà quanto da me fatto.

Stabilire obiettivi chiari raggiungibili a piccoli passi: L’esperienza nei videogiochi è incentrata su missioni, obiettivi, livelli che rendono immediatamente comprensibile, anche al nuovo utente, cosa fare e in che modo. Il livello di difficoltà ha una curva crescente, inizialmente tutto semplice e alla portata ma progressivamente si imparano nuove abilità per affrontare nemici e situazioni sempre più complesse.

I 6 pilastri che dovrebbero sorreggere l'architettura di un gioco

Ai quattro pilastri indicati da Nicole, mi permetto di aggiungerne un paio per me altrettanto fondamentali:

Creare una storia avvincente ed immersiva: I videogiochi hanno la straordinaria capacità di calare i giocatori all’interno di una storia, diventano protagonisti e questo esalta la partecipazione attiva. Dare un senso a quel che si sta facendo aiuta a rendere memorabile l’esperienza.

WOW Effect: Il giocatore non sa mai cosa sta per accadere: quale blocco scenderà dall’alto in Tetris, quale premio conterrà la cassa che ci apprestiamo a rompere, chi sarà il boss finale di questo livello? Questo continuo senso di imprevedibilità è alla base della secrezione di dopamina in grado di tenere alto il livello di attenzione.

Seminario Social e Mobile Gambling

Gli ultimi 12 mesi hanno consacrato definitivamente il fenomeno social gambling, l’intersezione tra l’industria tradizionale dei videogiochi e il lucrativo mondo dei giochi con puntate di soldi reali. A rinforzare questa tendenza, per approfondimenti leggasi questo post, sono arrivati nell’ultimo mese una concausa di eventi in larga parte legati all’introduzione di meccaniche money in giochi for fun. Facebook ha iniziato un trial in UK con Bingo Friedzy mentre Big Fish Casinò si appresta a diventare for money sfruttando la piattaforma di Betable. Se a tutto questo aggiungiamo l’ingresso di Zynga nel gambling previsto per il 2013 (hanno appena assunto un responsabile for money) è possibile capire le enormi opportunità che si stanno aprendo sia per le aziende di videogiochi sia per i concessionari gambling di tutto il mondo, entrambi possibili beneficiari di una nuova fonte di revenue.

Videogiochi digitali e iGaming sono i due trend a maggior crescita nell’industria dell’entertainment. Nonostante le indiscusse affinità, i due mondi han sempre evitato di contaminarsi, almeno fino all’avvento del nuovo lucrativo filone “Social Gambling”.

Questi sono giochi “for fun” tematizzati gambling fruiti in contesti sociali in grado di drenare denaro reale dai giocatori senza mai restituirlo sotto forma di premi cash. Su smartphone, Social Network e Smart TV sono molteplici i giochi di casinò, poker, slot machine, bingo, betting che occupano le prime posizioni delle classifiche mondiali generando miliardi di euro in revenues attraverso l’acquisto di virtual chips & goods.

Non solo una possibile nuova fonte di introito ma anche un incredibile bagaglio di best practice nella customer acquisition, retention, engagement e viralità a cui i player gambling tradizionali potrebbero accedere per migliorare le proprie performance.

Il 2012, con un trend che proseguirà nell’immediato futuro, ha visto un gran numero di acquisizioni di developer e publisher video-ludici da parte di pure players come 888, Caesars, IGT, Bwin, WMS per citarne alcuni.

In questo clima si colloca il Seminario Social e Mobile Gambling che s terrò il prossimo 12 Ottobre a Milano in collaborazione con Business International. Le 8 ore mirano a fornire un quadro completo dalla progettazione al rilascio commerciale di un social gambling game passando per analisi di mercato, game design e tecniche di customer acquisition. Il costo di partecipazione, per chi aderisse entro il 30 Settembre, è di EURO 400.

Il programma del seminario mobile e social gambling

COSA IMPARERETE:

  • Analisi dell’industria dei videogiochi tradizionali: piattaforme, trends, sviluppo data driven e ARPU.
  • Analisi degli investimenti industria iGambling nel social gambling
  • Case history degli attuali social gambling di maggior successo su App Store, Google Play e Facebook
  • Come lanciare un titolo social gambling: pianificazione e strategia
  • Tecniche di customer acquisition in contesti “for fun”
  • Game Design per creare engagement e retention
  • Modelli di monetizzazione “for fun”; in-app purchase, virtual goods, subscription, ad-funded

Il corso fornirà gli strumenti base per comprendere l’intero ciclo di vita di un social gambling game: mercato, strategia, game design, monetizzazione e gestione marketing. Adatto a diverse figure professionali, il corso offrirà spunti di riflessione sia per i professionisti già attivi nel mercato gaming che per aziende interessate ad entrarvi sfruttando le enorme opportunità offerte da piattaforme digitali come Facebook ed i mobile application store.

 

A chi è rivolto: Marketers, iGaming industria, user experience designers, CEO, product managers, videogames companies, venture capitalist.

True Office: Gamification e cultura aziendale

E’ inevitabile, col passare degli anni il mondo del lavoro sarà dominato dalla generazione dei millenials. Nel 2014 circa il 50% dei lavoratori saranno degli under 35. Individui, di cui ho spesso parlato, nati con device tecnologici in mano che ne hanno modificato radicalmente i modi di condivisioni sociale ed espressivi. A fronte di questi cambiamenti le aziende di ogni ordine e grado continuano a perpetrare processi di recruiting, formazione e organizzazione del personale tipici di un’era pre-digitale. Potrebbe sembrare una discussione filosofica ma in realtà un adeguamento di tali processi è fondamentale per migliorare la produttività, creare un rapporto simbiotico con i dipendenti e gestire le crisi aziendali.

Su questa scia si colloca l’interessante start up americana TrueOffice che utilizza gaming e mobile apps per immergere il dipendente in situazioni critiche aiutandolo ad affrontarle in maniera corretta dicendo addio a manuali e lezioni teoriche.

L’applicazione presente anche su App Store e già utilizzata in alcuni istituti bancari americani (customizzata ad hoc) aiuta a sviluppare un codice etico e di condotta attraverso l’utilizzo di un vero e proprio gioco in cui si intersecano tipiche situazioni lavorative. L’esperienza si snoda attraverso una avventura ludica di circa 20 minuti a cui seguono 10 minuti di quiz. In alcune mie presentazioni ho spesso insistito su alcuni dei vantaggi del game thinking fuori dai videogiochi e tra essi sicuramente merita rilievo il saper creare storie avvincenti in grado di rendere memorabile una esperienza che altrimenti rischia di essere assolutamente noiosa.

Calare il lavoratore in una avventura grafica ricca di personaggi e situazioni appealing incentiva la partecipazione attiva ancorando le nozioni veicolate ad ancore mnemoniche che aiutano a fissare il contenuto nella memoria a lungo termine. Sono numerosi gli esperimenti di scienza cognitiva che confermano questo assunto preparandosi a rivoluzione il mondo dell’e-learning.

Non manca una parte di analytics che consente al lavoratore, ma anche all’azienda, di verificare il tasso di apprendimento al termine del “gioco”. Proprio come in un videogioco, a ciascuno viene attrabuito un Game Score sulla scorsa delle scelte compiute in-game.

Questa start up aggredisce un problema reale migliorando la formazione aziendale in relazione alla massa crescente di nati dopo il 1980. Andranno in soffitta dvd, manuali e corsi di formazione noiosissimi in favore di una somministrazione di nozioni ricca di engagement.

SlimKicker: Gamification per Level Up Your Body

Scrivendo un consuntivo di questo primo biennio di gamification traspare chiaramente che l’industria del wellness & fitness è quella che prima e meglio ha saputo cogliere l’innovazione di questa disciplina calandola nei propri obiettivi specifici. Sfogliando questo blog si troveranno svariate case history in cui l’utilizzo di missioni, badge, reward, modalità competitive e cooperative hanno fornito uno stimolo verso l’adozione o il mantenimento di un determinato comportamento positivo (mangiar meno, tenersi in forma….) creando un rapporto di engagement di lungo periodo con il software/hardware.

SlimKicket dashboard online

Oggi vorrei soffermarmi su SlimKicker, applicazione web e mobile che aiuta gli utenti a tener traccia delle calorie assunte giornalmente aggiungendovi un livello di gamification fatto di punti, missioni, badge e relazioni sociali. Sia da web che da mobile è semplicissimo inserire manualmente cosa si è mangiato ottenendo un quadro completo delle calorie e consigli personalizzati per migliorare la propria alimentazione. Un punto di forza è sicuramente l’immenso database di singoli prodotti e complesse pietanze con voci relative alla presenza di proteine, vitamine, grassi e calorie alimento per alimento. L’utilizzo del tempo dell’app dà vita a grafici e storici interessanti che aiutano l’utente ad avere un immediato colpo d’occhio sull’evolversi della propria alimentazione nel tempo.

Il sistema sarà in grado di elargire consigli ed indicarci il fabbisogno quotidiano attraverso un questionario da assolvere in fase di registrazione. Come già visto in altre app similari viene fatto ampio uso di Progress Bar per rendere palese il limite quotidiano di calorie/grassi da apportare all’organismo.

Mangiar sano è solo un primissimo passo per il benessere. Il sistema offre un ampio database, incrementabile personalmente, di esercizi. Una volta svolti dovremo tracciarli nel sistema ottenendo il numero di calorie spese e dei punti premio.

I punti hanno la funzione pleonastica di indicare il nostro progresso verso l’obiettivo salutare e concorrono al Level Up ovvero a salire di Livello nel sistema/gioco. E’ possibile stabilire delle ricompense che ci auto-regaleremo al raggiungimento di un determinato obiettivo/livello come shopping o centro massaggi.

Le missioni suggerite dalla versione mobile di SlimKicker

L’apposita sezione Challenges offre un ampio ventaglio di missioni da portare a termine ricavandone non solo benessere personale ma anche una ampia quantità di punti. Le sfide proposte si dividono in tre grandi macroaree: fitness, nutrizione ed emotività. Cliccando su quella prescelta si accede ad una pagina ben strutturata dove vi è la spiegazione allargata della missione, il sistema di auto tracking e soprattutto l’indicazione di quali altri utenti sono attualmente impegnati nella sfida al pari di una colonna dedicata a chi l’ha appena superata. Questa forma di socializzazione fornisce spesso la base per stringere delle amicizie fondamentali per mantenere alta la motivazione a portare a termine l’obiettivo. Sappiamo tutti bene come sia fondamentale avere support, tutor in grado di guidarci attraverso i sacrifici non facendoci perdere di vista la missione finale.

In Conclusione SlimKicker non è certo meritevole per una particolare innovazione, tutte le sezioni sono già presenti in altre app wellness ma a stupire è la quantità di esercizi e missioni inserite nel database. Il Point e Level System è stato correttamente implementato conferendo un game layer piacevole sulla struttura principale!

 

Adpropo: Gamification + Minigames + Caccia al tesoro!

Confesso che navigare nel web alla ricerca di portali e piattaforme, spesso sconosciute, che han fatto proprio il game thinking per raggiungere gli obiettivi aziendali mi galvanizza. Esaminandoli è possibile cogliere piccoli incastri di web design, user experience e gamification in grado di fornire case history per future start up. Oggi andrò ad esaminare Adpropo, piattaforma social ed entertainment che si prefigge l’ambizioso compito di congiungere fans e brand in un modo altamente giocoso e ricco di engagement.

Una mission impegnativa che la founder Stephanie Rosenlund ha deciso di aggredire (il progetto sembra non esser mai decollato) attingendo a piene mani al patrimonio gaming. La sua idea di base è stata “in fondo a chi non piace giocare”? Introdurre semplici casual games flash aiuta l’esposizione emotiva dell’utente nel portale, il tempo speso oltre ad aggiungere un tocco di imprevedibilità alla navigazione. Da queste considerazioni prende corpo la sezione “Games” attualmente composta da 9 mini-giochi in larga parte puzzle e trivia. Son ben realizzati, intuitivi e facilmente giocabili da un pubblico eterogeneo. Assegnano un punteggio che dà vita ad un leaderboard del singolo gioco. Interessante notare come l’oggetto dei livelli di gioco è sempre collegato al mondo del marketing (ricerche, curiosità, statiche) e dei brands aiutando a diffondere messaggi e nozioni tra il pubblico.

La sezione giochi di Adpropo

Ad una esperienza con una curva di apprendimento velocissima si sovrappone un’altra più intrigante e profonda sotto lo schema della caccia al tesoro. In questo vero e proprio gioco vengono offerti premi in denaro ai primi tre classificati, premi randomici legati alla sola partecipazione e soldi a favore di associazioni benefiche supportate nello specifico evento. I costi delle varie cacce al tesoro sono finanziati da un pool di brand che ne ricavano un tipo di pubblicità molto particolare. Gli utenti per ambire ai premi devono:

– Visitare una serie di pagine, ciascuna contenente una domanda su specifico brand. Rispondi correttamente per proseguire

– E’ possibile acquistare aiuti in alcuni casi pagandoli 20 adpropo points cadauno. E’ anche possibile saltare quella determinata domanda, ma sarai penalizzato di 2 minuti.

– Vince chi termina la caccia nel minor tempo possibile

– A fine competizione verrà chiesto a chi devolvere una parte della somma, fornite informazioni aggiuntive sul brand e chiesto di condividere il risultato socialmente

La pagina di iscrizione alla caccia al tesoro!

Oltre a veri e propri giochi, la start up ha deciso di utilizzare logiche di gamification per indirizzare i comportamenti degli utenti. Lo strumento principe prescelto è stato un POINTS SYSTEM denominato Adpropo Points che accompagna il ciclo vitale del navigatore e ne enfatizza le singole azioni compiute nella piattaforma. La tabella in basso mostra la gerarchizzazione delle priorità, gli sviluppatori han preferito guidare i comportamenti maggiormente verso la profilazione completa (utile per inviare offerte e altri messaggi mkt) e le caccie al tesoro relegando in posizione secondaria azioni legate alla partecipazione nella community.

I punti accumulati hanno una duplice funzione. Da una parte conferiscono una esaltazione dello status utente grazie alla Leaderboard generale, dall’altro hanno un mero riscontro pratico essendo utilizzabili per sbloccare suggerimenti nella caccia al tesoro. Stando alle indicazioni dello sviluppatore, nel futuro essi daranno accesso ad uno speciale status VIP e saranno anche riscattabili con reward reali.

Nel complesso la parte della caccia al tesoro rappresenta sicuramente una ottima strategia di utilizzo di game thinking al servizio di obiettivi slegati al gaming. E’ stata studiata per integrare perfettamente messaggi marketing all’interno di una esplorazione in grado di premiare sia i top player che randomicamente tutti i partecipanti, principio che spesso non viene osservato scoraggiando i giocatori neofiti.

Amazon e Gambling sbarcano su Facebook

Negli ultimi giorni hanno preso la ribalta i catastrofisti incoraggiati da trimestrali sotto le attese per Facebook e Zynga, aziende dai destini ancora oggi intrecciati. Il social network ricava oltre il 10% dei propri introiti dall’adv e transazioni effettuate dagli oltre 200 milioni di suoi utenti che mensilmente giocano uno o più titoli da The Ville a Farmville passando per Texas Poker. Il pesante crollo di borsa ha dato fiato a una schiera di persone che parlavano della fine del social gaming etichettandola come una grandissima bolla. A forte smentita, semmai ce ne fosse stato bisogno, arrivano due notizie in grado di sconvolgere pesantemente gli equilibri in gioco.

AMAZON GAME STUDIOS

Il gigante americano dell’e-commerce ha creato una specifica divisione gaming denominata Amazon Game Studios. L’obiettivo è entrare massicciamente in questa crescente industria sviluppando e pubblicando giochi digitali su varie piattaforme. Il primo frutto di questo lavoro è il neo-lanciato Living Classics su Facebook. Il titolo presenta alcuni spunti di originalità dando vita al genere “moving object game”, una variante del più classico hidden object game. Nei vari livelli di gioco bisognerà individuare gli oggetti animati e cliccarci sopra nel minor tempo possibile per avanzare. La particolarità dei Levels risiede nell’utilizzo di ambientazioni tratte da libri come Alice nel Paese delle Meraviglie ed il Mago di Oz, innegabile richiamo al mercato dell’editoria di cui Amazon è alfiere mondiale. A livello di monetizzazione la scelta intrapresa è tanto innovativa quanto rischiosa. Siamo sempre all’interno di un classico free to play ma le transazioni non sono esclusivamente legate alla spesa di soldi reali per ottenere virtual goods e currencies. Ogni livello si compone di 4 aree di gioco, la prima è accessibile gratuitamente, 1 mediante soft corrency chiamata COINS (ottenibile in-game attraverso espletamento di quest, punteggi etc etc.) mentre altre 2 richiedono un investimento in denaro reale per acquistare la hard currency chiamata Cash. I pacchetti vanno da 1 dollaro in cambio di 5 cash a 100 dollari per 660 cash collocando l’acquisto di una singola nuova area di gioco tra 1 e 2 euro!

Andando oltre il primo gioco, l’ingresso di Amazon nel gaming testimonia la validità di una industria tanto in trasformazione quanto in crescita. Con i suoi capitali sarà in grado di portare una ventata di aria fresca nei concept dando vita a forme di contaminazioni in virtù del suo core business.

Living Classic per Facebook è il primo videogioco di Amazon Game Studios

 

SKILL GAMES E GAMBLING SBARCANO SU FACEBOOK

Il mondo del gioco d’azzardo ha continuato a crescere a doppia cifra negli ultimi anni in Italia e nei paesi mondiali dove esso è legale. Le legislazioni nazionali hanno conferito numerose nuove licenze e liberalizzato una serie di giochi di abilità e fortuna, soprattutto online, che han contribuito alla creazione di una fiorente industria. Basta farsi un giro su internet e sui cellulari per trovare una ampia offerta di bingo, slot machine, poker games che attraggono quotidianamente milioni di utenti che, nel loro ciclo vitale, spendono in.game oltre 1500 euro.

Questo ricco mercato fino ad ora aveva solo lambito Facebook dove era impossibile ottenere vincite in denaro reale. Nonostante questa limitazione il social gambling è cresciuto tanto come fatturato e numero di utenti grazie a prodotti come Texas Poker di Zynga o DoubleTown tanto da attrarre grossi investimenti da parte dei concessionari gambling nell’ottica di una futura apertura di Facebook a questo mercato.

[LEGGI IL MIO ARTICOLO: VIDEOGAMES + GAMBLING= SUPER MONETIZZAZIONE]

Tutti gli analisti parlavano del 2013 come data di partenza dei giochi cash sul social network ed invece ieri, 7 Agosto, ha debuttato il primo titolo social gambling for Cash in UK. Bingo Friendzy, realizzato da Gamesys in sperimentazione con Facebook, è il PRIMO gioco che consente di vincere soldi reali basandosi sulla meccanica del bingo e delle slot. Il prodotto è accessibile, attualmente, solo ai residenti in UK ed è ovviamente limitato ai maggiori di anni 18.

Bingo Friedzy di Genesys è il primo real cash game su Facebook

Non poso entrare nel merito del design e dell’infrastruttura gambling perchè mi è precluso l’accesso al gioco. Dagli artwork presenti nella fan page ufficiale si evince uno stile estremamente cartonesco & teen a dispetto del tema trattato e dell’età over 18 obbligatoria. Altro dato che si evince nella scheda prodotto è la più complessa fase di accesso al gioco. Non più una singola autorizzazione come i normali social games, ma l’obbligo di indicare e-mail, residenza fisica e numero di carta di credito, infatti viene bypassato il sistema dei Facebook Credits. Sembrano sussistere anche delle limitazioni virali, gli stream generati dal gioco saranno visibili esclusivamente ai +18 così come gli advertising

Questa operazione è centrale nel futuro del social network come ha dichiarato la stessa responsabile del gaming europeo Julien Codorniou. Il colosso guidato da Zuckerberg si aspetta un ritorno economico significativo in termini di royaltyes sui volumi giocati, e non parliamo più di un ARPU da pochi euro pro capite ma migliaia e migliaia di euro. Le potenzialità sono incredibili per un paio di semplicissime ragioni. Il costo di acquisizione cliente per un facebook game è intorno a 2 euro in country evolute come UK, mentre lo stesso costo per acquisire un giocatore di bingo online è 100 volte superiore. E’ facile comprendere come il possibile lifetime value su social sarà molto superiore a quello riscontrato fino ad oggi.

Secondariamente Facebook mette a disposizione una serie di funzioni virali (invita amico, stream, app center etc etc) in grado di generare acquisizione organica gratuita.

E' necessario un deposito di 10 sterline per iniziare a giocare a Bingo Friendzy

Questa non è la liberalizzazione del gambling su Facebook. Per poter accedere a questo mondo è necessario essere in possesso di una serie di requisiti e sottostare a varie limitazioni:

– Ottenimento licenza rilasciata da AAMS in Italia ed equivalenti all’estero. Estremamente costose sia per upfront che per requisiti societari. Sostanzialmente inaccesibili ai game developers/publisher

– Attualmente quella di Facebook è una sperimentazione ultra chiusa riservata ad alcune firme gambling limitatamente al territorio inglese

– Il gambling online è vietato in numerose nazioni come USA e Cina.

Changers: Gamification dell’Energia Solare

Utilizzare il sole per creare energia è una delle sfide del XXI secolo. I vari stati continuano a incentivare l’installazione di pannelli solari lungo terreni o suoi tetti per rendere autonome le unità abitative e, dove possibile, rivendere il surplus energetico con l’obiettivo nel medio periodo di distaccarsi sempre più dalle fonti tradizionali di approvigionamento (petrolio, gas, corrente elettrica).

La sfida diventa paradossalmente più complessa quando dalla grande scala si vuol passare alla piccola. La start up tedesca Changers ha raccolto la sfida e nell’ultimo anno è salita agli onori della cronaca mondiale per il binomio hardware e software immesso sul mercato.

Il Changers starter kit costa 120 euro nella configurazione base!

La semplice e pratica attrezzatura hardware consente di generare 4 watts per ora con una capacità di storaggio di 16 watts, ovvero 2 ricariche complete per iPhone. Nel packing sono inseriti diverse tipologie di cavetti che consentono di interlacciare il Changers con tutta una serie di device (laptop, ebook reader, tablet, cellulari…) da ricaricare mediante energia solare.

Ma se ne parliamo su Gameifications un motivo ci sarà. A sorprendere non è tanto la parte fisica, quanto la community gratuita che ruota intorno a questa iniziativa. E’ infatti possibile creare un account personale su Changers.com e condividere con la community i quantitativi di energia prodotta e la quantità di Co2 non emessa dando vita ad una vera e propria competizione “ambientale” tra persone che credono nella collaborazione per un mondo migliore. Nella parte sinistra della home è possibile controllare la propria dashboard, le amicizie, le attività svolte, gli award sbloccati ed i crediti guadagnati.

Il profilo consente di tracciare una serie di metriche ambientali

L’immagine in alto mostra un utente statunitense che ha risparmiato oltre 1 kg di anidride carbonica utilizzando il pannello solare Changers. Facendo leva sul desiderio comune di contribuire il più possibile alla salvaguardia climatica ambientale, gli sviluppatori hanno deciso di introdurre con grande evidenza anche una Leaderboard. Una vera e propria classifica che mette in diretta competizione gli utenti spingendoli a migliorare l’utilizzo dell’apparecchiatura per scalare posizioni.

La classifica degli utenti più virtuosi nella produzione di energia solare

Una tecnica di game design ampiamente utilizzata per guidare esplorazione e quantificare il progresso è stata introdotta nel sistema. Parliamo della sezione Award, anche conosciuta come Badge. Non presenta nessun picco di originalità e complessità, le stesse caratterizzazioni grafiche sono modeste ed hanno il compito di enfatizzare il raggiungimento di alcuni traguardi come 50-100-500 watt prodotti piuttosto che incentivare alcune azioni legate alla socializzazione.

Alcuni degli awards sbloccabili in Changers

La start up tedesca, che al momento ha raccolto un paio di milioni di dollari di finanziamenti, punta sui rewards per dar vita ad una larga comunità di utenti. I watt generati oltre a rappresentare una forma di energia pulita per i propri device possono essere utilizzati alla stregua di una moneta virtuale per sbloccare dei premi. Ad esempio una partnership con la catena Holstee consente di “spendere” 100 watt in cambio di un voucher di 10 dollari.