Primo Capitolo: Siamo Tutti Giocatori

Nel primo capitolo, Siamo tutti giocatori, si ascrive a ciascuno di noi, indipendentemente dalla sua cornice geografica e culturale, una tendenza innata a giocare nelle varie forme possibili. Tendenza dimostrata archeologicamente sin dal 3000 a.c. quando i primi set completi di “board game” vennero rinvenuti in Mesopotamia ed Egitto. Questa presenza costante nei nostri DNA si è palesata in forme e contesti diversi nel corso della storia abbracciando senza distinzioni di sorta giovani e anziani così come donne e uomini.

Dopo un primo paragrafo volto a definire il concetto di gioco, il racconto prosegue esaminando il fenomeno dei Giochi di Carte che, non tutti forse sanno, è nato come un passatempo tipicamente femminile tanto da poterlo annoverare come il primo “casual game” femminile.  Le meccaniche di giochi come il “Solitario” sono state talmente indovinate da riscuotere analogo successo nella versione cartacea e nelle prime trasposizioni digitali, ad esempio come “embedded” game, gioco preinstallato gratuitamente nei primi sistemi operativi Microsoft Windows 3.0. L’azienda guidata dal giovane Bill Gates scelse proprio un gioco per guidare l’alfabetizzazione al mouse e drag & drop, un primordiale e perfetto esempio di “Gamification”.

Il primo capitolo si chiude con l’analisi di un successo cross mediale come “Chi Vuol Esser Milionario”, fortunato format in grado di diventare “massive” indipendentemente dalla piattaforma di pubblicazione: show televisivo, gioco per cellulare, gioco PC, gioco in scatola.

 

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