Lo sentiamo spesso ripetere e molti di noi ne sono largamente convinti, la politica ed i politici non sono più in sintonia con i cittadini. Se questo assunto lo prendiamo per vero, è ancora più ampia la distanza tra la classe politica e la generazione dei millenials. Parliamo di un 10% complessivo della popolazione tra i 18 ed i 35 anni, e quindi con diritto di voto, che nella prossima decade sarà maggioritaria nella decisione della nostra classe dirigente.
Dialogare con loro significa incontrarli su terreni quali il web, le mobile apps, i social media, i videogiochi con dinamiche motivazionali, ingaggianti, premianti e di partecipazione attiva che pongono una grande sfida ai nostri politici. Negli ultimi 5 anni, soprattutto nel mondo anglosassone, sono partite alcune iniziative di Gamification in Politica. Vediamo a livello teorico alcuni degli obiettivi perseguibili:
– Fidelizzare i votanti (loyalty)
– Stimolare la partecipazione alla vita politica (banchetti di sostegno ai partiti, manifestazioni…) (da light a heavy gamers)
– Incentivare proposte su come migliorare la vita nazionale, idee e suggerimenti (UGC + crowdsourcing)
– Cambiare un comportamento passivo in uno attivo (change behavior)
– Creare un senso di appartenenza ed un rapporto bi-direzionale all’insegna dell’engagement
– Incentivare il crowdfunding politico
Obama, nelle sue due campagne presidenziali americane, ha in parte vinto grazie allo straordinario utilizzo del web e dei social media come parte integrante, direi quasi fondamentale, della sua strategia. In Canada alcuni partiti si sono dotati già dal 2010 di piattaforme di gamification, potete leggerne in questo mio vecchio post.
Il 2016 vedrà i cittadini a stelle e strisce tornare al voto per eleggere il loro nuovo Presidente e la macchina organizzativa è già partita facendo emergere il senatore Ted Cruz forte du due app “Cruz Crowd” e, soprattutto, “Cruz Crew“.
Nei primi tre mesi di disponibilità gratuita sugli stores mobile Apple e Google, Cruz Crew ha totalizzato più di 15000 downloads a dimostrazione del cambio di prospettiva delle campagne sempre più spostare nelle agorà virtuali con vantaggi in termini economici (meno costi) e di pubblico raggiungibile.
L’obiettivo di questa app è incoraggiare i supporters nel compiere determinate azioni volte a supportare la candidatura. Tra i comportamenti da incentivare troviamo invitare i propri amici a diventare parte dei volontari del senatore, effettua donazioni, condividere sui social media i pensieri del candidato, partecipare agli eventi fisici, visionare video, partecipare a petizioni e tanto altro ancora.
Come mostra l’immagine superiore, ad ogni comportamento è associato un differente quantitativo di punti sbloccabili. Ad una importanza maggiore è associato un quantitativo maggiore di “ricompensa”, ad esempio aderire ad alcune petizioni come quella “difendere la libertà religiosa” sono assegnati 75 punti mentre ad azioni “minori” come guardare un video ne vengono assegnati solo 15.
In 3 mesi sono stati sbloccati oltre 2.5 milioni di punti grazie ad oltre 100.000 inviti ai propri amici ed altre 67.000 azioni intraprese. L’invitare i propri amici, attraverso facebook connect o e-mail è di gran lunga il comportamento principale contribuendo in maniera significativa alla diffusione dell’immagine del senatore americano tra un pubblico di utenti nativi digitali. Tra di essi una piccola percentuale diventano veri e propri ambassadors, ad esempio Darrel Greenwald, californiano, al primo posto della classifica di utilizzo con oltre 50000 punti e 2200 amici invitati.
Interessante l’introduzione dei Livelli. In base alla soglia di punti accumulati è possibile passare dallo status di Intern a quello di Rivoluzionario passando per livelli intermedi come attivista, leader o ancora patriota. Una piccolissima componente di gamification che aiuta l’immersione nell’esperienza e nei valori propugnati dal candidato.
Il cerchio della componente di gamification si chiude con un’area Leaderboard dove poter vedere la classifica degli utenti più attivi.
Soluzioni come questa rappresentano sicuramente un ottimo ritorno dell’investimento. A fronte di un costo di sviluppo non superiore ai 20.000 euro, è possibile avvicinarsi ad un target elettorale altrimenti irraggiungibile, enfatizzare sul digitale le proprie comunicazioni ed ottenere rassegna stampa legata all’innovazione introdotta.